Per Rohan Johnson non è la prima volta alle prese con dei romanzi celebri da adattare per la televisione: dopo Il commissario De Luca, tratto dai libri di Carlo Lucarelli, e I delitti del BarLume, ispirati a quelli di Marco Malvaldi, tocca ora a Carlo Monterossi, autore televisivo che passa alle indagini. Un po' come Jessica Fletcher. Disponibile su Prime Video dal 17 gennaio, Monterossi è una serie composta da sei episodi, ispirati ai romanzi di Alessandro Robecchi "Questa non è una canzone d'amore" e "Di rabbia e di vento".
Per il ruolo del protagonista è stato scelto Fabrizio Bentivoglio, che con Monterossi ha molto in comune, come ha detto nel corso della conferenza stampa di presentazione della serie: "Milano, essere di una certa età e dell'Inter: ci sono diverse cose che mi accomunano a Monterossi. Per inquadrarlo ho pensato alla frase: un vincente innamorato dei perdenti. In questo mi riconosco molto in lui."
Prodotta da Palomar di Carlo Degli Esposti e Nicola Serra in collaborazione con Amazon Prime Video, il regista e sceneggiatore Roan Johnson, che ha scritto gli episodi proprio insieme ad Alessandro Robecchi e Davide Lantieri, ha spiegato come è nata la serie: "Carlo Degli Esposti si è innamorato dei romanzi di Alessandro: allora li ha fatti leggere a me e a Davide e ci siamo detti: che figata! Ogni volta che ti approcci a una storia devi capire come non tradire il suo cuore. Quello lo devi salvaguardare a tutti i costi. La scrittura di Robecchi è molto cinematografica: quindi abbiamo fatto prima di tutto un lavoro sul nostro ego, senza mettere cose in più, che avrebbero rovinato i meccanismi. L'altra grande protagonista è Milano: Monterossi è innamorato di Milano, ma non gli piace cosa sta diventando. In questo senso la scelta della sua casa è stata fondamentale: abbiamo creato un ambiente stile anni '70, in cui la modernità si intravede ma non è quella di oggi. E proprio in quella casa gli vengono a sparare: quindi lui indaga sulla faccenda, indaga su Milano ma soprattutto indaga su se stesso."
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Monterossi, la serie: unire crime e commedia
Fabrizio Bentivoglio è Carlo Monterossi, autore televisivo che non ne può più della tv trash, che negli ultimi anni ha contribuito a scrivere. Quando un uomo mascherato si presenta alla sua porta e prova a sparargli, Monterossi comincia a indagare su chi sia e perché abbia tentato di ucciderlo. Nel mezzo ci sono i tentativi di Flora, nota conduttrice televisiva interpretata da Carla Signoris, di convincerlo a tornare a scrivere la seconda stagione del programma Crazy Love.
Crime e commedia: Monterossi unisce questi due generi, come già nei romanzi di Alessandro Robecchi. In conferenza stampa lo scrittore ha parlato anche della critica a un certo tipo di televisione: "Penso che qualsiasi sentimento esternato di fronte a più di cinque persone diventi spettacolo. La tv che raccontiamo è, come dice Monterossi, più una pornografia dei sentimenti, una fucilazione del pudore. Questo lascia degli strascichi. Usano questo termine, pettinare la storia: non è più la realtà. Da Chandler in poi l'America ci ha dato delle belle lezioni sul crime, ma devo dire che negli ultimi anni l'Europa ha creato storie interessanti. Mescolare umorismo e crime porta a un racconto che somiglia un po' di più alla vira vera."
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Bentivoglio ha aggiunto: "Mostriamo una televisione che usa i sentimenti delle persone più che raccontarli. Non sono uno spettatore televisivo così assiduo: guardo i notiziari e le partite di calcio, ma mi sembra una rappresentazione verosimile. Da attore, per il mio lavoro, riguardo le vecchie commedie di Eduardo De Filippo, il teatro."
Carla Signoris è invece Flora: "Conoscevo bene i libri di Alessandro Robecchi, perché li ho letti fin dall'inizio. Il personaggio di Flora nel tempo è cresciuto, all'inizio della serie ancora non si capisce. Nei libri viene anche rapita: non vedo l'ora di essere rapita! È l'esatto opposto di quello che sono io: infatti quando mi hanno proposto questo personaggio mi sono chiesta come mai avessero pensato proprio a me, visto che siamo così diverse. È il bello di essere un'attrice. Siamo diventati molto cinici e la tv ci rispecchia. Nella serie vediamo che Flora chiedere se il caso umano del giorno è fotogenica: se lo è allora le interessa. Mi vengono in mente molte presentatrici così: sono delle professioniste che fanno ciò che viene richiesto. Oggi si fa molto una televisione di chiacchiera, prima c'era più televisione scritta, pensata, ragionata."
Monterossi tra Milano e Bob Dylan
A scandire i sei episodi di Monterossi ci sono le canzoni di Bob Dylan, il cantautore preferito del protagonista. Anche l'attore Fabrizio Bentivoglio ha questa passione: "Bob Dylan è una specie di zio, di fratello maggiore, con cui Monterossi chiacchiera e si confronta. Lo conosce talmente bene che per ogni situazione ha la canzone giusta per fare da colonna sonora. La passione per Bob Dylan è un'altra cosa che mi accomuna a Monterossi: anche io ho i suoi vinili, i libri dei suoi testi, che ho letto per notti intere cercando di capirli davvero. Bob Dylan è come se fosse un amico."
Completano il cast Diego Ribon e Martina Sammarco, che interpretano rispettivamente il sovrintendente Tarciso Ghezzi e Nadia, autrice che lavora con Monterossi. Ribon ha descritto così il suo lavoro sul set: "Sono un animale da palcoscenico: il mio stare davanti alla macchina da presa mi dà soddisfazione professionale, ma non ricerco questa attenzione. Cerco di mettere sempre un po' di me stesso in ogni personaggio. Se uno vuole tirare fuori un po' di umanità si deve mettere in gioco." Sammarco invece: "L'esperienza sul set è stata incredibile. Conoscevo Roan, abbiamo già lavorato insieme, quindi sentivo di potermi affidare. Con Fabrizio abbiamo cominciato a girare le scene in casa di Monterossi: si è creata da subito complicità perché era come se avessimo un nostro nucleo. Nadia ha un rapporto molto schietto con Monterossi, proprio perché il loro rapporto è profondo: lei sa che lui è la persona da cui può sempre andare. Nadia percepisce perfettamente l'innamoramento di Monterossi per le persone più deboli. Lo prende in giro per la sua ricchezza, ma lo sa che hanno lo stesso senso di giustizia."