Un esordio rosso sangue per Brando De Sica. Figlio e nipote d'arte, Brando ha presentato Fuori Concorso a Locarno 2023 la sua opera prima da regista, Mimì - Il principe delle tenebre, omaggio alle varie declinazioni dell'horror che fonde romance, criminalità organizzata, romanzo di formazione, denuncia del bullismo e difesa della diversità, il tutto immerso in un'estetica spinta e stilizzata in linea col genere.
Al centro del film, che uscirà nei prossimi mesi distribuito da Cinecittà Luce, troviamo Mimì (Domenico Cuomo), pizzaiolo napoletano timido e imbranato dai piedi deformi che si trova suo malgrado coinvolto in una vicenda da incubo dopo aver restituito il telefono alla misteriosa Carmilla (Sara Ciocca), giovane immersa in un universo gotico che è convinta di essere una discendente di Dracula. La ragazza gli ruberà il cuore, trascinandolo in un'avventura da incubo. "La prima immagine che mi è venuta in mente è un vampiro che cammina di notte per le strade di Napoli" spiega De Sica parlando della genesi del film. "A Napoli pare ci sia la tomba di Dracula, a Santa Maria della Nova, ma io l'ho spostata nei sotterranei per rendere più cupa la scena. Ho scelto Napoli perché è una città che ha diverse anime, è stratificata e ha una dimensione esoterica".
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Innamorati freak
Nonostante l'abbondanza di scene d'azione violente e sanguinose in perfetto horror style, con tanto di punte splatter, al primo livello Mimì - Il principe delle tenebre è una tenera storia d'amore tra diversi. Domenico Cuomo è il timido Mimì, che nel corso del film subirà una incredibile trasformazione. "Mimì, riesce a tirar fuori una violenza innocente, è un bambino violato rinchiuso nel corpo di un adolescente" spiega il suo interprete, alla prima prova cinematografica dopo una serie di apparizioni in serie tv. "Per comprenderlo mi sono posto una domanda: perché tutti si concentrano sul violentato e mai sul violento? Perché il violento è violento? Quando questa domanda mi ha posseduto ho trovato Mimì. Lui non ha mai fatto niente di male, ma è stato violentato dal mondo che non accetta la sua diversità. Quando, con Brando, abbiamo deciso la strada da percorrere mi sono sono sentito onorato di rappresentare le minoranze".
La gotica Carmilla, bambina che soffre di problemi mentali, ha il volto della minuta Sara Ciocca, già vista in America Latina e Chi ha incastrato Babbo Natale?. L'attrice spiega: "Anche Carmilla è innocente. Il personaggio è nato in un periodo in cui ero molto più piccola e vivevo con sofferenza il passaggio da infanzia ad adolescenza, uno dei periodi più butti mai vissuti. Cadi in un buco e non ti rendi conto delle cose belle che ti circondano. Andavo sul set ed ero a disagio, mi sembrava di non aver studiato abbastanza, avevo paura di tradire Brando. Un mese prima della proiezione ho capito che quel mio caos mentale mi ha proiettato nel mondo di Carmilla, è stata la mia spinta principale".
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Citazionismo e amore per il genere
Zeppo di omaggi alla tradizione horror italiana degli anni '70, e non solo, Mimì - Il principe delle tenebre ha un look estremamente moderno e internazionale. Frutto del meticoloso lavoro preliminare svolto da Brando De Sica. "Quando ho finito una sceneggiatura disegno tutto il film come se fosse un fumetto. Poi ci metto anche il suono, le musiche, scelgo i colori e poi vado nei luoghi in cerca di location. Per questo film non avevamo grande budget, abbiamo usato una sola camera. Avrei voluto girare in pellicola, ma non era possibile per via della velocità. Abbiamo costruito visivamente le tre parti. Il film ha una cifra stilistica moderna anche se io sono amante di Mario Bava, inoltre ho voluto che avesse un sapore teatrale".
Fin dal nome scelto per il personaggio di Sara Ciocca, Carmilla, la passione di Brando De Sica per l'horror è chiarissima e ha radici lontane. "Sia mio padre Christian che mio zio Manuel hanno la passione dell'horror, e perfino mio nonno l'aveva" confessa. "Fin da piccolo mi facevano vedere tutto e mia madre si arrabbiava perché avevo cinque anni. Peter Cushing era il mio Topolino, come Corman e Vincent Price. L'esorcista l'ho visto che avevo otto anni". L'esordio di De Sica è costruito come una lettera d'amore a un genere e ai suoi derivati, e il regista appare molto orgoglioso e felice di aver realizzato questo progetto pensato dieci anni fa e scritto sette: "Sono stato fortunato ad avere in mente il finale. L'immagine finale rende facile costruire tutto quello che viene prima. Ho chiesto di usare parte del budget per fare un lungo casting e incontrare tutti gli attori, Li ho visti tutti, ma alla fine ho scelto le due persone più fantastiche di sempre".