Apre i battenti l'attesa ottava edizione del Far East Film di Udine e come da previsione Takashi Miike si è dimostrato l'attrazione principale della serata inaugurale, in cui è stato presentato in anteprima assoluta il suo Masters of Horror: Imprint, di cui potete trovare QUI la nostra recensione. Accolto con un entusiasmo vivace e genuino dal pubblico del festival, il regista giapponese ha presenziato alla proiezione del suo episodio che - come era lecito ipotizzare, conoscendo l'onestà dell'autore - ha rispettato tutte le aspettative del caso e ha eliminato ogni potenziale dubbio sul fatto che la censura statuntense al film potesse essere in realtà un'abile strategia di marketing. Insostenibile per estremismo visivo quanto elegante nella confezione, Imprint dimostra ancora una volta l'assoluta potenza cinematografica e la coerenza del cinema del regista giapponese.
Ma facciamo un salto indietro di qualche ora. Il pomeriggio al Visionario ha visto inaugurarsi la rassegna sul musical asiatico con i primi due film della rassegna: Singing Lovebirds, storica pellicola giapponese datata addirittura 1939 e il più moderno e divertente The guy who started a storm, sempre nipponico. Alle 20, invece, c'è stata la vera inaugurazione formale del festival, con la presentazione degli ospiti e dei numeri dell'evento. Il film di apertura, in attesa di Imprint, è stato il coreano Rules of Dating, mal riuscita mistura di melodramma e commedia che a quanto pare ha fatto molto discutere in patria per le tematiche trattate (adulterio e seduzione sul mondo del lavoro), ma che nella sostanza è apparso piuttosto trascurabile.
Ancora Miike, insieme al secondo grande ospite di questa edizione: il maestro del musical giapponese Umetsugu Inoue per l'apertura del sabato 22 aprile. Il regista giapponese è stato ancora al centro della presentazione del volume Anime perdute. Il cinema di Miike Takashi, dopo la tappa torinese della promozione del libro - legata all'eccellente rassegna sul suo cinema che la città piemontese ha inaugurato il 18 aprile scorso - per un incontro coordinato da Pier Maria Bocchi e presentato dai curatori del volume, Dario Tomasi e Stefano Boni. Tra le varie curiosità sollevatesi nel corso dell'incontro, imperdibile quella svelataci da Miike stesso, ovvero la realizzazione di uno spaghetti-western ambientato in Giapppone. Il progetto pare essere stato accettato dopo una serie di rifiuti e titubanze di numorisi produttori ed indubbiamente ci incuriosisce un po' tutti.
Ricco di titoli di assoluto interesse l'omaggio a Inoue in programma oggi, a precedere l'incontro serale con il regista giapponese. Nella mattina sono stati presentati The Winner: musical pugilisto del 1957 e, sempre per lo stesso anno, The Eagle and the Hawk, mentre è atteso nel pomeriggio il suo film più celebre: Hong Kong Nocturne del 1967.