Il caldo, il relax, le spiagge. L'allontanamento dai ritmi quotidiani e dallo spazio urbano della civiltà. La noia che scivola nel languore e che fa spazio all'erotismo. Ma anche il confronto con ciò che è nuovo, sconosciuto, perturbante, per poi sconfinare nell'orrore o nella tragedia. La cornice dell'estate ha fornito in tal senso innumerevoli spunti alla fantasia di registi e sceneggiatori, inducendoli a sviluppare il contrasto fra il tempo delle vacanze - un tempo per definizione anomalo rispetto all'esistenza ordinaria - e gli elementi dell'inquietudine e della minaccia. Fra drammi psicologici e veri e propri horror, il filone dei thriller di ambientazione estiva costituisce dunque un sottogenere che, nel corso degli anni, ha conosciuto le più svariate declinazioni, offrendo spesso risultati di grande interesse. Un filone dal quale vi proponiamo di seguito, in ordine cronologico, sette titoli che ci hanno raccontato come una vacanza possa trasformarsi di colpo in un autentico incubo...
1. La piscina
L'estate, nell'immaginario culturale, è innanzitutto la stagione dell'eros, e uno dei film più rappresentativi in tal senso rimane La piscina, il classico diretto nel 1969 dal regista francese Jacques Deray e scritto insieme a Jean-Claude Carrière. Fin dall'incipit, con l'appassionato abbraccio a bordo piscina dei corpi seminudi di Romy Schneider e Alain Delon, la pellicola di Deray intreccia la tensione erotica a quella legata alle dinamiche fra i personaggi: Marianne e Jean-Paul, una coppia che sta trascorrendo l'estate in una villa nella Costa Azzurra, il loro amico Harry Lannier (Maurice Ronet), ex-fidanzato di Marianne, e la sua figlia adolescente Penelope (Jane Birkin). Rivalità e desiderio fungono da variabili impazzite di una storia che non tarda a penetrare nei territori del noir e che, inesorabilmente, finirà per culminare in un omicidio.
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2. Un tranquillo week-end di paura
Una pausa dalla 'civiltà' per immergersi nella natura, e precisamente fra i boschi che circondano il fiume Cahulawassee, nella regione degli Appalachi, in uno scenario estremamente suggestivo ma capace di riservare sorprese agghiaccianti. È il fulcro della trama di Un tranquillo week-end di paura, cult movie di John Boorman datato 1972 e tratto dal romanzo Dove porta il fiume di James Dickey. La vicenda è quella di quattro amici, interpretati da Jon Voight, Burt Reynolds, Ned Beatty e Ronny Cox, che decidono di percorrere il Cahulawassee in canoa; ma il contatto con la natura selvaggia degli Appalachi sarà caratterizzato dall'incontro con un gruppo di balordi che si riveleranno estremamente pericolosi e costringeranno i protagonisti a una strenua lotta per la sopravvivenza.
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3. Lo squalo
A breve distanza dall'enorme successo di Un tranquillo week-end di paura, l'estate del 1975 è dominata da un fenomeno letteralmente senza precedenti nella storia del cinema: l'entusiasmo collettivo per Lo squalo, thriller tratto da un libro di Peter Benchley e diretto da un regista di appena ventotto anni di nome Steven Spielberg. Accompagnato dalla celeberrima colonna sonora di John Williams, Lo squalo recupera la vecchia tradizione dei monster movie per collocarla in un contesto spaventosamente realistico: le spiagge del New England, teatro della caccia di un ferocissimo squalo che si avventa sui bagnanti per farli a pezzi. Unendo la dimensione del thriller a un'ideale rivisitazione di Moby Dick, con i personaggi di Roy Scheider, Robert Shaw e Richard Dreyfuss impegnati nel tentativo di fermare la famelica creatura, Spielberg realizza così una pietra miliare che conserva ancora tutta la sua forza.
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4. Venerdì 13
Dal genere thriller al puro horror passando attraverso un altro film che avrebbe fatto scuola, imponendosi come uno dei campioni d'incassi del 1980 e dando vita a una lunga serie di sequel (e di epigoni): Venerdì 13, produzione indipendente del regista Sean S. Cunningham e modello di riferimento nell'ambito degli slasher. L'ambientazione, in questo caso, è un'area boschiva del New Jersey, Camp Crystal Lake, il campeggio in cui vengono assunti un gruppo di studenti in occasione dell'apertura estiva; ma questo luogo di divertimento e di spensieratezza sarà la cornice in cui si consumerà il gioco al massacro di un misterioso serial killer mascherato. Nella sostanziale semplicità del plot, Venerdì 13 è uno di quei titoli che avrebbero contribuito a codificare gli stilemi del filone slasher per gli anni a venire.
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5. Il mistero della donna scomparsa
Accanto a questi grandi successi commerciali, vale la pena riscoprire invece un film assai meno noto, ma da annoverare fra i thriller più originali e angosciosi della sua epoca: Il mistero della donna scomparsa (conosciuto anche con il titolo internazionale The Vanishing), scritto e diretto nel 1988 dal regista olandese George Sluizer dal romanzo Scomparsa di Tim Krabbé. La pellicola si apre con il viaggio on the road in Francia di una giovane coppia olandese, Rex Hofman (Gene Bervoets) e Saskia Wagter (Johanna ter Steege); la loro vacanza prende tuttavia una piega inaspettata quando, durante una sosta in una stazione di servizio, Saskia sparisce nel nulla. Sulla base di questo 'giallo', e facendo leva su un montaggio magistrale che alterna diversi piani temporali, George Sluizer ci conduce in una discesa sempre più profonda negli abissi dell'ossessione umana, tanto da meritarsi il plauso di un ammiratissimo Stanley Kubrick.
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6. A Bigger Splash
Ispirato al già citato La piscina di Jacques Deray per quanto riguarda le atmosfere torbide e lo schema narrativo di partenza (un quadrilatero di attrazioni incrociate), A Bigger Splash non è però un semplice remake, ma piuttosto una libera rielaborazione che prende direzioni sorprendenti. Diretto nel 2015 dal regista italiano Luca Guadagnino con un cast internazionale, A Bigger Splash adopera l'isola di Pantelleria come idilliaco scenario di un thriller psicologico dalle sfumature erotiche che vede coinvolti quattro protagonisti: la rockstar Marianne Lane (Tilda Swinton), costretta a un temporaneo mutismo, il suo partner Paul De Smedt (Matthias Schoenaerts), l'eccentrico produttore discografico Harry Hawkes (Ralph Fiennes) e sua figlia Penelope Lanier (Dakota Johnson). Ovviamente, le "relazioni pericolose" fra i membri del quartetto non tarderanno ad incrinare la pigra routine estiva di Paul e Marianne.
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7. Midsommar
Ritorniamo infine nel campo dell'horror con una delle opere più singolari e innovative che questo genere abbia conosciuto negli ultimi anni: Midsommar, uscito nel 2019, secondo lungometraggio del regista e sceneggiatore Ari Aster dopo l'elettrizzante esordio con Hereditary. Immerso nelle tinte calde della campagna svedese nella stagione estiva, in una piccola comunità rurale che vive a contatto diretto con la natura sotto il sole perenne di fine giugno, Midsommar adotta il punto di vista di Dani Ardor (Florence Plugh), una ragazza americana che segue in una vacanza in Svezia il fidanzato Christian Hughes (Jack Reynor) e i suoi amici. Ma in un lento e implacabile crescendo di suspense, il film mostra a poco a poco cosa si cela davvero dietro le tradizioni ancestrali della comunità, in parallelo con l'amara presa di coscienza di Dani riguardo se stessa e il proprio rapporto con Christian.
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