Da Stranger Things 4 a 1899: Le migliori serie Netflix del 2022

Andiamo a ripercorrere l'anno che sta per concludersi sulla piattaforma streaming di Reed Hastings, tra sorprese, conferme e delusioni delle serie tv Netflix del 2022. Quali saranno le novità che più ci hanno sorpreso e che aspettiamo di ritrovare con nuovi episodi?

Da Stranger Things 4 a 1899: Le migliori serie Netflix del 2022

Anno che se ne va, tempo di bilanci, anche nell'audiovisivo. Un classico, una rottura che forse lascia il tempo che trova. Ma anche un modo per fotografare i gusti del pubblico, sempre più diviso tra sala e piattaforma. A proposito di quest'ultima, un bilancio del 2022 di Netflix è sicuramente utile per capire anche l'andamento dell'azienda - non più al top come un tempo - e della sua offerta, da sempre più votata alla quantità piuttosto che alla qualità. Forse stiamo cominciando a vedere i primi segnali di un cambio di rotta, con varie cancellazioni dei troppi prodotti attivi e chiusura dove possibile delle grandi hit "del passato". Soprattutto perché quest'anno ha compiuto 25 anni di età (negli Usa dov'è nato prima di espandersi globalmente).

Il colosso di Reed Hastings sta cercando nuove galline dalle uova d'oro, sia a livelli di "ascolti" - che dati i metodi di rilevamento, pur se migliorati, lasciano il tempo che trovano - sia di chiacchiericcio social e passaparola. Complice anche la produzione italiana che ancora deve davvero decollare con l'arrivo di Tinny Andreatta. Andiamo quindi a vedere le migliori serie Netflix del 2022 secondo noi, dividendole tra novità e nuove stagioni, tra conclusioni storiche e serie acquisite e non propriamente originali della piattaforma.

Le migliori nuove stagioni delle serie Netflix del 2022

I gran finali di Better Call Saul e Peaky Blinders

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Better Call Saul: Rhea Seehorn e Bob Odenkirk

Iniziamo dalle nuove stagioni, tra serie acquisite e originali Netflix. Tra queste, diamo il via con le due grandi conclusioni avvenute nel 2022 tra tanto chiacchiericcio e lodi che si sprecano: Better Call Saul e Peaky Blinders (rispettivamente, la prima prodotta da AMC e la seconda dalla BBC). Better Call Saul, con la sesta stagione divisa in due parti, ha innalzato ancor di più il livello di qualità se fosse possibile, facendola forse addirittura superare la serie madre Breaking Bad (anch'essa disponibile sul servizio streaming). Una conclusione impreziosita dalle interpretazioni sopraffine, tra le tante, di Bob Odenkirk nei panni dell'avvocato del titolo e Rhea Seehorn in quelli di Kim Wexler (ancora ci domandiamo perché non sia stata nominata ai Golden Globes e speriamo negli Emmy), e dal ritorno di Walter White e Jesse Pinkman.

Peaky Blinders: Cillian Murphy in una foto promozionale della serie
Peaky Blinders: Cillian Murphy in una foto promozionale della serie

L'universo di Peaky Blinders si è chiuso con la sesta stagione, l'unica senza Helen McCrory e a lei dedicata, che chiude le vicende degli Shelby a partire dal Tommy di Cillian Murphy con grandi ritorni per il gran finale come Tom Hardy. In realtà c'è ancora un possibile film conclusivo in produzione, ma le puntate finali hanno offerto un possibile epilogo.

Perché Better Call Saul è meglio di Breaking Bad

Il fenomeno Stranger Things continua

C'è poi la quarta e penultima stagione del fenomeno Stranger Things, tornata dopo tre anni ma senza perdere l'affetto dei fan, anzi guadagnandone di nuovi grazie all'interpretazione di Sadie Sink e all'evoluzione della sua Max, all'aver costruito la stagione più dark e matura anche a livello visivo e grazie alla new entry apprezzatissima Eddie Munson interpretato da Joseph Quinn che ha tanto fatto parlare di sé per l'aver rivendicato in un certo senso i metallari e gli outsider appassionati di Dungeons & Dragons.

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Mercoledì: un momento della serie

Proprio come la Wednesday Addams di Jenna Ortega in Mercoledì, sicuramente nuova hit di Netflix ma che non ci sentiamo di mettere tra le serie migliori dell'anno perché ha avuto troppi alti e bassi. Altrettanto controversa è stata The Watcher di Ryan Murphy e Ian Brennan, ispirata a una storia vera. Così come la quinta attesissima stagione di The Crown, che pur rimanendo una spanna sopra le altre originali Netflix ci ha deluso soprattutto per la scrittura, in precedenza il fiore all'occhiello dello show.

Mercoledì: cosa ha funzionato e cosa no nella serie Netflix

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After Life 3: un'immagine della serie

Tra le tante stagioni conclusive, che hanno arricchito nel 2022 l'offerta di Netflix, ricordiamo: la tragicomica After Life 3, Ozark 4 in due parti, la cinica eppure dolce Derry Girls 3, la prima parte del gran finale di Manifest 4 (recuperata dal servizio streaming dopo la cancellazione da parte di NBC), l'agrodolce Dead to Me - Amiche per la morte 3. Tra i ritorni dopo la pausa dovuta alla pandemia che hanno arricchito questo 2022 segnaliamo: la cervellotica Russian Doll 2 che ha giocato con le proprie regole e caratteristiche, così come Alice in Borderland 2, e Skam Italia 5 incentrata sul personaggio di Francesco Centorame. Tra le novità una menzione speciale va al legal soap di David E. Kelley Anatomia di uno scandalo, sul tema del consenso, la sorpresa The Sound of Magic un musical coreano soprannaturale e Smiley, storia d'amore gay arrivata in punta di piedi dalla Spagna, l'antologica Guillermo del Toro's Cabinet of Curiosities.

SKAM 5, Centorame: "abbiamo bisogno di capire che non dobbiamo per forza essere super"

Le migliori nuove serie Netflix del 2022

10. Avvocata Woo

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Avvocata Woo: una scena della serie

È piaciuto molto questo legal drama sudcoreano diretto da Yoo In-shik e interpretato da Park Eun-bin, Kang Tae-oh e Kang Ki-young. Protagonista di Avvocata Woo è una ragazza nello spettro dell'autismo che, un po' come il Good Doctor della serie omonima (tratta guarda caso da un format coreano), si è laureata in giurisprudenza tra i migliori del suo corso. Woo Young-woo è l'ultima arrivata in un importante studio legale e dovrà affrontare sfide dentro e fuori l'aula di tribunale, cercando di trovare un equilibrio.

Avvocata Woo, la recensione: un altro successo Netflix made in Corea

9. Wanna

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Wanna: un'immagine della docuserie

Docu-serie italiana di Alessandro Garramone che ha sorpreso e continua il filone iniziato con Sanpa: Luci e tenebre di San Patrignano e continuato con Vatican Girl: The Disappearance of Emanuela Orlandi, per mostrare senza filtri Wanna Marchi e Stefania Nobile. Due donne che non si sono mai pentite di nulla e hanno sempre imparato a rialzarsi. Wanna è una docu-serie che ha saputo fotografare l'Italia di quel periodo e il mirabolante e inquietante mondo delle televendite. Con un ritmo frenetico e senza peli sulla lingua tra domande, risposte, indagini, rivelazioni e vecchi filmati dagli archivi delle tv locali.

Wanna: perché la docuserie Netflix è l'origin story di una villain, Wanna Marchi

8. The Recruit

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The Recruit: una scena della serie

Una vera sorpresa action questa spy story giovanile con un protagonista carismatico, Noah Centineo. In The Recruit Alexi Hawley torna alle reclute, questa volta alla CIA con un ragazzo con la faccia da schiaffi fresco di laurea e appena reclutato dall'agenzia. Non si ci può fidare di nessuno in questa serie, che strizza l'occhio a Jack Ryan in quanto il protagonista Owen Hendricks "è un avvocato, non una spia". Il suo destino, pieno di colpi di scena, doppigiochi e tradimenti, si incrocerà con quello dell'ex spia Bielorussa Max Meladze (Laura Haddock), generando un incontro di fuoco.

The Recruit, la recensione della serie spionistica: dalla Bielorussia con amore

7. Tutto chiede salvezza

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Tutto chiede salvezza: Federico Cesari in una foto di scena

Serie italiana che si è fatta notare per la bravura dei suoi interpreti - su tutti Federico Cesari e Andrea Pennacchi - e per il tema della salute mentale ancora troppo poco approfondito tra cinema e tv ma che per fortuna sta prendendo piede. Adattamento dell'omonimo romanzo di Daniele Mencarelli, Tutto chiede salvezza racconta di Daniele, un ragazzo che si risveglia in reparto psichiatrico contro la sua volontà e della settimana che vi passerà dopo avere subito un TSO. Delicata eppure onestissima, brutale e profonda, prova a mostrare tutti gli aspetti legati alla malattia.

Tutto chiede salvezza, Federico Cesari: "è importante raccontare la persona e non esclusivamente la malattia"

6. Mo

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Mo: un'immagine della serie

Dramedy co-creata e interpretata da Mo Amer insieme a Ramy Youssef dell'omonima serie HULU e ispirata vagamente alla vera storia della moglie di Amer. Lui in Mo interpreta un rifugiato palestinese che vive a Houston, Texas e chiedendo asilo vorrebbe ottenere la cittadinanza americana. Nel cast anche Farah Bsieso, Omar Elba, Teresa Ruiz e Tobe Nwigwe. Tutte le contraddizioni e l'eredità culturale nell'America di oggi.

5. Inside Man

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Inside Man: David Tennant in un'immagine della serie

Inside Man è un thriller psicologico che ha visto il ritorno in tv di Steven Moffat (in attesa di ritrovarlo dietro le quinte in Doctor Who) che ha ritrovato proprio il suo Decimo Dottore David Tennant. Quest'ultimo interpreta Harry Watling, un vicario inglese che finisce in una situazione difficile quando la sua strada incrocerà quella di Jefferson Grieff (Staneley Tucci), un ex professore di criminologia attualmente nel braccio della morte in una prigione dell'Arizona. Nel cast anche Dylan Baker. Fun fact: Moffat è tornato parallelamente su Prime Video con un altrettanto apprezzato drama, The Devil's Hour, con un altro Dottore, il Dodicesimo, Peter Capaldi.

Inside Man, la recensione della nuova serie di Steven Moffat: tra vicari e assassini

4. Dahmer - Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer

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Dahmer: Evan Peters in una scena

Assoluto fenomeno di quest'anno, tanto da diventare una serie antologica rinnovata per altre due stagioni da Netflix, Dahmer - Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer ha riportato Ryan Murphy ai fasti degli inizi e di American Crime Story, tanto da sembrarne una nuova stagione di quest'ultima pur non essendolo davvero. Si incentra su uno dei più spietati e sconvolgenti serial killer americani, Jeffrey Dahmer, interpretato da un ottimo Evan Peters. In realtà una serie per ricordare le sue 17 vittime e denunciare quanto poco fece la polizia invece di indagare e arrestarlo al primo sospetto per il poco interesse e l'omofobia verso la comunità gay e le minoranze.

Dahmer - Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer, la recensione: essere Jeffrey Dahmer, essere Evan Peters

3. Heartstopper

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Heartstopper: una scena della serie

Abbiamo messo molto in alto nella nostra classifica (qualcuno dirà troppo) Heartstopper. Ma la serie tratta dall'omonimo graphic novel e webcomic di Alice Oseman è stata una vera rivelazione e un perfetto comfort show da vedere quando si è tristi. Non solo per la storia in sé, dolcissima e delicatissima, sulla scoperta della propria identità sessuale da parte di un gruppo di adolescenti inglesi - facendosi portavoce della tematica LGBTQIA+ - ma anche per la sua messa in scena: coloratissima, fumettosa. Assolutamente adorabile. Un successo tale da essere rinnovata per ben due stagioni.

Heartstopper, la recensione: la nuova storia d'amore adolescenziale LGBTQ+ su Netlfix

2. 1899

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1899: un'immagine della serie Netflix

Dopo il successo a livello internazionale di Dark, Baran bo Odar e Jantje Friese tornano con una serie altrettanto cervellotica, 1899. I migranti a bordo di una nave che attraversa l'Oceano Atlantico sono di varie nazionalità, età ed estrazione sociale - uno degli aspetti più interessanti e originali dello show guardandolo in lingua. Il destino che li aspetta però non è la speranza di un futuro migliore a New York dall'Europa. C'è infatti un inghippo: nel bel mezzo della traversata, la nave si imbatte in un'altra imbarcazione alla deriva, il Prometheus, che si rivelerà piena di misteri... che potrebbero avere conseguenze sui migranti stessi.

1899 e Dark: la narrazione a confronto tra le due serie Netflix

1. The Sandman

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The Sandman: un'immagine dalla serie

Insperato e sorprendente adattamento a puntate del capolavoro fumettistico di Neil Gaiman, con Tom Sturgess a capitanare un cast incredibilmente in parte, The Sandman ha fatto molto parlare di sé. In molti erano (giustamente) preoccupati per l'intraducibilità del romanzo grafico di Gaiman, per poi doversi ricredere una volta arrivato su Netflix. Sicuramente uno dei fiori all'occhiello della piattaforma di quest'anno, che è bene ci punti nonostante il grande investimento economico e i lunghi tempi produttivi, perché potrebbe portargli varie soddisfazioni anche inaspettate. La storia di Sogno (attualizzata in modo intelligente), imprigionato per secoli da un ricco avaro, poi liberato e determinato a riprendersi il proprio Regno e il controllo sul sonno dell'umanità.

The Sandman dal fumetto alla serie Netflix: le migliori controparti dei personaggi