Il 2018 di Netflix, per quanto riguarda i film, è iniziato con il piccolo caso che è stato The Cloverfield Paradox (il trailer è uscito durante il Super Bowl, e al termine della partita era già possibile visionare il film stesso) e si è concluso con il debutto di Roma, il lungometraggio di Alfonso Cuarón che ha conquistato il Leone d'Oro alla 75. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. In mezzo ci sono stati il boicottaggio reciproco con il Festival di Cannes (il nuovo regolamento vietava i film targati Netflix nelle sezioni competitive, e la società californiana di conseguenza ha scelto di non partecipare proprio alla kermesse) e le rinate polemiche sulla doppia uscita in sala e sulla piattaforma di determinati prodotti. In attesa di un 2019 che farà sicuramente parlare di sé grazie al nuovo film di Martin Scorsese, ecco la nostra selezione dei 10 migliori film Netflix del 2018.
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10. Mowgli - Il figlio della giungla
Mowgli - il figlio della giungla venne inizialmente annunciato come uscita cinematografica autunnale sotto l'egida della Warner Bros., il secondo film da regista di Andy Serkis è finito sul servizio di streaming Netflix per evitare paragoni commerciali con Il libro della giungla del 2016, con il quale condivide involontariamente alcune scelte estetiche e narrative (in entrambe le versioni Kaa è femmina, per esempio). Un percorso distributivo che nulla toglie alle qualità del progetto, il film - come potete leggere nella nostra recensione di Mowgli - Il figlio della giungla - è un adattamento (leggermente) più fedele del testo di Kipling che privilegia un'atmosfera più cupa e segna un nuovo traguardo nella resa visiva della performance capture, usata per tutti gli animali parlanti. Il passaggio su Netflix ha anche reso più facile vedere il film in lingua originale, una manna dal cielo per chi ama le voci dei vari interpreti. Particolarmente notevoli il perfido Shere Khan di Benedict Cumberbatch e lo stesso Serkis nei panni di un Baloo meno fannullone e canterino.
9. 22 July
Il 22 luglio 2011 fu una giornata nera per la Norvegia, segnata dalla strage di Utøya ad opera di Anders Behring Brejvik, psicopatico di estrema destra. 22 July di Paul Greengrass parte dal massacro per poi raccontarne le sequele, sia per le vittime che per il carnefice, il cui processo ottenne un'attenzione mediatica di non poco conto. Come potete leggere nella nostra recensione di 22 July, il cineasta britannico, che nasce come documentarista, si è servito esclusivamente di location e attori norvegesi, con una performance sottilmente inquietante di Anders Danielsen Lie nei panni di Brejvik. "Sei tu ad essere sotto processo, non la Norvegia", gli dice il suo avvocato, al che l'assassino risponde "Ne sei sicuro?". Film da vedere su Netflix, se possibile, abbinato a Utøya 22. juli di Erik Poppe, che racconta solo la strage, in piano-sequenza, senza mai mostrare Brejvik.
8. Outlaw King
Tecnicamente un "sequel" di Braveheart - cuore impavido (il protagonista era cugino di William Wallace, la cui morte ispirò la ribellione che vediamo in questo film), Outlaw King è il nuovo lungometraggio di David Mackenzie, molto più "sporco" e autenticamente scozzese, nonostante la scelta di un attore americano - Chris Pine, bravissimo - per il ruolo di Robert Bruce. Le licenze poetiche in questo film su Netflix non mancano, ma lo spirito viscerale dell'operazione si fa sentire sin dai primi minuti, un intenso piano-sequenza che introduce Robert e la sua rivolta in modo a dir poco spettacolare. Certo, in alcuni contesti - soprattutto quelli americani - si è parlato più del nudo frontale di Pine che di qualunque altro dettaglio, ma la qualità della produzione va ben oltre un dettaglio che, al giorno d'oggi, non dovrebbe generare articoli su articoli.
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7. Cam
Che fare quando uno sconosciuto si impossessa della tua identità e, di conseguenza, del tuo lavoro? È la domanda a cui deve rispondere Alice Ackerman (Madeline Brewer), giovane cam girl in ascesa, quando un giorno scopre che il suo account per realizzare spettacoli erotici dal vivo è stato duplicato da una persona che è identica a lei. Cam combina le vere esperienze della sceneggiatrice Isa Mazzei con gli stilemi dell'horror (produce la gettonatissima Blumhouse), il film di Daniel Goldhaber racconta in modo originale e divertente un mondo poco noto, mettendo a nudo gli orrori del web.
6. Private Life
Undici anni dopo La famiglia Savage, la regista Tamara Jenkins torna dietro la macchina da presa con un'altra storia intima, sofferta e a tratti molto spassosa, Private Life. Come potete leggere nella nostra recensione di Private Life, al centro della storia troviamo una coppia sposata che, tra un tentativo e l'altro di procreare, entra progressivamente in crisi. La cineasta si focalizza su un tema delicato con uno sguardo sincero, umano e in certi punti simpaticamente dissacrante, avvalendosi delle grandi doti recitative di Paul Giamatti e Kathryn Hahn, attrice comica che in questa sede sfoga pienamente il suo lato più serio.
5. La ballata di Buster Scruggs
Inizialmente ed erroneamente annunciato come una miniserie televisiva, La ballata di Buster Scruggs, western antologico dei fratelli Coen, è una raccolta di racconti che i due registi hanno scritto nel corso di due decenni (Tim Blake Nelson, interprete di Buster Scruggs, dice di essere stato messo al corrente del progetto nel 2000). Sei episodi che esplorano varie mitologie del western, con un miscuglio di musica, violenza, pathos e humour nerissimo che è riconoscibilmente coeniano. Il cast stellare include Liam Neeson, James Franco e Tom Waits, e il vero punto di forza del film è che ciascuno si porterà dietro un capitolo diverso come episodio del cuore.
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4. Annientamento
Annientamento doveva uscire in sala con la Paramount, ma la major ha preferito vendere il film a Netflix fuori dal territorio nordamericano, dato che il nuovo lungometraggio di Alex Garland era ritenuto "troppo cervellotico" per attirare il pubblico che frequenta i multiplex. Come abbiamo scritto nella nostra recensione di Annientamento, quella di Garland è una fantascienza dallo stampo più classico, fatta di idee e voglia di pensare e non per forza popolata da effetti speciali invadenti ed esplosioni spettacolari. Resta da vedere se, con la doppia strategia (anzi, tripla, dato che il film sarà anche disponibile in home video), sarà possibile vedere sullo schermo anche gli altri due volumi della trilogia di cui Garland ha adattato il primo tomo, avvalendosi di un apparato visivo e tematico sopraffino e di un cast fenomenale, capeggiato da Natalie Portman e Oscar Isaac.
3. Sulla mia pelle
Nove anni dopo gli eventi tragici che hanno ispirato il film, il pubblico, sia in sala (a Venezia e poi in vari cinema italiani) che su Netflix, ha potuto (ri)vedere sullo schermo la dolorosa vicenda di Stefano Cucchi, morto in circostanze mai perfettamente chiarite all'epoca dopo cinque giorni di detenzione (solo dopo l'uscita del film è arrivata la conferma ufficiale che il famoso pestaggio da parte dei carabinieri ebbe luogo). Sulla mia pelle è uno dei migliori film Netflix del 2018: intimo, claustrofobico e sofferto, è magnificamente sorretto da una performance sorprendente di Alessandro Borghi, la cui trasformazione fisica e vocale è tra le prestazioni più emotivamente forti dell'anno.
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2. Roma
Era dal 2001 che Alfonso Cuarón non girava più un film in spagnolo. Una lunga attesa ripagata da quello che è il lungometraggio più personale del cineasta messicano, il quale mette in scena una versione romanzata della propria infanzia (il titolo deriva dal quartiere di Città del Messico in cui è cresciuto Cuarón), un racconto forte dominato da presenze femminili, con un uso sontuoso del bianco e nero, una grande componente cinefila e un elemento linguistico affascinante (oltre allo spagnolo si parla una variante locale del mizteco). Ovviamente Roma ha fatto parlare di sé anche per le polemiche sorte attorno al fatto che un'opera distribuita - ma non prodotta - da Netflix abbia vinto il Leone d'Oro, anche se è poi uscito in sala prima di arrivare sulla piattaforma, in un numero di cinema non proprio considerevole, ma alquanto insolito per un prodotto che, su insistenza del regista, è disponibile solo ed esclusivamente in lingua originale con sottotitoli.
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1. The Other Side of the Wind
Tra il 1970 e il 1976, Orson Welles girò un progetto che poi rimase incompiuto per decenni, in parte per questioni legali e in parte per disinteresse da parte di una fetta considerevole dell'industria cinematografica. Nel 2018, grazie a Netflix e con la supervisione di Peter Bogdanovich, che recitò nel film e promise a Welles di portarlo a termine, questo folle lungometraggio che metteva alla berlina il cinema americano di allora è arrivato sui nostri schermi ed è ancora un prodotto ferocemente attuale, forse di più al giorno d'oggi. The Other Side of the Wind è quasi più un esercizio filologico, un'opera inevitabilmente frammentaria, ma data la loro origine quei frammenti trasudano ambizione, passione e follia come poche altre cose viste quest'anno. Al numero 1 della nostra top 10 dei migliori film Netflix 2018 e al contempo un film di e su Welles, la summa di una carriera costantemente fuori dal comune.