Metafisica da ridere
La storia del modo in cui l'uomo si è relazionato alla realtà è la storia dell'uomo: i documenti di ogni genere, dalla stele di Rosetta al tema di quinta elementare, gli studi scientifici, le forme di espressione artistica: tutto ciò che studiamo ed esploriamo siamo noi, come natura e nel nostro rapporto con la natura. E' il nostro modo di esperire ed elaborare l'universo in cui siamo capitati. Un'esperienza multiforme, vasta e complessa che dura da milioni di anni; un'indagine fatta di molte domande e pochissime risposte. Il grande intellettuale tedesco Gotthold Ephraim Lessing scrisse, verso la metà del diciottesimo secolo: "Se il Signore avesse la Verità nella Sua mano destra, e l'eterna ricerca della Verità nella sinistra, e mi dicesse 'scegli!', io mi precipiterei umilmente alla sua sinistra dicendo: 'Questa, Padre! La verità pura è tua soltanto!'" Le soluzioni al mistero dell'universo sono tutte fragili, parziali, risibili, ma è il contrasto tra di esse la chiave per una serena e propositiva Weltanschaung. Questo è lo spirito di I Heart Huckabees - le strane coincidenze della vita, soprendente commedia di David O. Russell, la storia di un'illuminazione... all'inverso.
Albert Markovski (Jason Schwartzman) è un giovane che ha nell'impegno ambientalista la sua ragione di vita, ma si trova tormentato da terrificanti dubbi sulla futilità dell'esistenza. Una sera si reca in un ristorante elegante e si accorge di non indossare la giacca che normalmente non manca mai di portare; quando il personale del locale gli passa una di quelle a disposizione del pubblico, Albert pesca nella tasca il biglietto da visita di Vivian Jaffe, detective esistenziale. Un'altra strana coincidenza che si va ad aggiungere a quelle che si stanno susseguendo nella vita del nostro eroe, che, tra le altre cose, s'imbatte di continuo in un un gigantesco ragazzo africano. Albert finisce per decidersi a consultare la signora Jaffe (Lily Tomlin, la quale accetta il caso e gli presenta il suo partner di lavoro nonché consorte (Dustin Hoffman), Bernard; questi si affretta a rivelare al giovane cliente l'essenza della filosofia esistenziale della coppia, con il supporto di un lenzuolo: tutte le cose appaiono diverse, ma sono la stessa cosa; la realtà che appare caotica e frammentaria è in realtà un'unica, infinita tela. Nessuno è solo e abbandonato nel cosmo, ma tutto è connesso e tutto ha un senso. Questa luminosa teoria ha il suo contraltare in quella professata dalla nichilista Catherine Vauban (Isabelle Huppert), che sembra voler insidiare i clienti dei Jaffe, e anzi riesce ad attrarre nella sua orbita sia Albert che Tommy (Mark Wahlberg) - il suo "altro", un pompiere ossessionato dalle politiche pertrolifere. Nel frattempo i Jaffe, indagando sulla vita di Albert, hanno scoperto la sua nemesi, l'affascinante Brad e la sua fidanzata Dawn (i bellissimi e bravissimi Jude Law e Naomi Watts), rispettivamente dirigente e donna immagine di Huckabee's, una catena di supermercati che minaccia un'area verde protetta da Albert e dalla sua associazione...
Questo guazzabuglio si trasforma in una pellicola divertente e interessante grazie ad una sceneggiatura ricca di livelli di lettura, di dialoghi intelligenti e di battute fulminanti, grazie ad un calibrato e coraggioso uso di temi difficili e "tabù", e grazie naturalmente anche a una regia creativa e imprevedibile e alla brillantezza dell'invidiabile cast. Ispirandosi apertamente ai lavori del fresco premio Oscar Charlie Kaufman, Russell ha firmato una commedia da prendere sul serio.
Movieplayer.it
3.0/5