Rispetto alle sue altre colleghe bambole assassine, M3gan è molto cool: in tutto il mondo sui social stanno spuntando video di ballerine vestite come lei, che si cimentano negli stessi passi di danza che vediamo nel film. In sala dal 4 gennaio, il film di Gerard Johnstone, prodotto da James Wan e Jason Blum, potrebbe diventare il primo di una saga.
È la storia di Gemma (Allison Williams, che con Blumhouse Productions ha già lavorato: è la protagonista femminile di Get Out di Jordan Peele), inventrice che si ritrova improvvisamente a dover badare alla nipote, Cady, che ha perso entrambi i genitori. La donna si è sempre occupata di altro: prendersi cura di una bambina non è mai stato nei suoi piani. Le affianca quindi la sua ultima invenzione, M3gan, un'androide progettato per diventare la migliore amica di tutti i bambini.
C'è solo un problema: la bambola prende molto seriamente il suo compito. Per difendere la sua compagna di giochi è pronta a tutto. Anche a uccidere. Il regista Gerard Johnstone ha messo nel film tutta la sua "ansia da tecnologia": parole sue M3gan è una grande metafora dell'essere genitori oggi e ci ha messo tutta la sua paura per il non saperci più staccare da cellulari e affini.
M3gan: intervista a Gerard Johnstone
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M3gan e il potere del non visto
La bambola assassina è un classico del cinema horror. Anche per il regista sono aggetti che fanno paura: "Ho sempre pensato che le bambole siano molto inquietanti: tutto ciò che ha una faccia è quasi come se avesse un'anima. Specialmente se hanno un aspetto molto realistico. Mi turbano molto". Se qualcuno dovesse regalargli una M3gan non avrebbe dubbi sul da farsi: "Penso che la metterei via e comprerei un lucchetto molto grande! Per assicurarmi che non riesca mai a uscire".
Megan, Allison Williams: "Jason Blum fa più paura di M3gan!"
Uno dei punti di forza del film è dosare comicità e horror, lasciando fuori campo le parti più cruente, facendo in questo modo viaggiare la fantasia dello spettatore. Una scelta precisa: "Abbiamo girato con più sangue e gore, ma ci sembrava troppo, visto che dovevamo fare un film che ottenesse il PG-13. E funziona: non c'è bisogno di vedere tutto. Quando abbiamo deciso per il PG-13 Universal ci ha fatto rigirare alcune scene e eliminando sangue e gore in realtà diventato molto più efficaci e violente! Abbiamo potuto essere più creativi".