La serata finale è arrivata, MasterChef Italia 12, l'ultima edizione del programma Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy, giunge al termine con una serie di prove ad alto tasso di adrenalina. La prima sfida è stata guidata dalla chef Clare Smyth, tre stelle Michelin, che dopo aver scambiato due parole con i concorrenti ha scelto per loro una serie di ingredienti che li rispecchiassero e con i quali costruire dei piatti gustosi, bilanciati e con poco spreco. L'Invention Test che è seguito si è rivelato poi più complesso del previsto, specialmente nel bilanciamento dei sapori, avendo come limitazione quella di scegliere un solo ingrediente portante tra sedano, ravanelli e porro. A cedere alla tensione è stato Mattia che ha dovuto abbandonare la cucina dello show ad un passo dalla prova finale, tradito dalla difficoltà nel cuocere il porro.
Nella seconda parte è arrivato per Bubu, Hue ed Edoardo il momento di creare il proprio menù, una serie di preparazioni che li rispecchino e che comunichino ai giudici le loro potenzialità. Dopo un'emozionante incontro con le famiglie e il ritorno dei concorrenti di questa edizione, pronti per fare il tifo, ha avuto finalmente inizio la lunga prova decisiva, quella che ha portato all'elezione del MasterChef Italiano di questa dodicesima edizione. Dopo aver assaggiato i piatti preparati dai finalisti ed essersi confrontati anche in modo acceso sulla loro riuscita, Antonino Canavacciulo, Giorgio Locatelli e Bruno Barbieri hanno decretato che il vincitore di questa edizione fosse Edoardo, concorrente eclettico e fuori dagli schemi che ha saputo conquistare i palati dei giudici con una cucina ricca di sapore e contaminazioni. Come nelle settimane precedenti si è presentata per noi l'opportunità di porre qualche domanda a finalisti e vincitore per conoscere qualcosa in più su questa esperienza e per capire cosa veramente abbia significato per loro la cucina del cooking show più famoso della tv.
Una nuova idea di cucina
Abbiamo chiesto a Mattia e Antonio, alias Bubu, in che modo MasterChef abbia cambiato la loro idea di cucina, ed il primo a rispondere è stato proprio il concorrente di Bolzano: "L'alta gastronomia e l'alta cucina non non sono semplici da fare, è spesso più complicato di quello che sembra, anche solo impiattare è difficile. Siamo passati dalla tradizione per poi arrivare all'innovazione, quindi è stato un percorso di evoluzione. Ho un'attenzione per gli ingredienti diversa, cerco di fare le cose al meglio possibile. Poi abbiamo avuto la fortuna di conoscere chef importantissimi: Scabin ci ha fatto capire quanto siano fondamentali le basi, Perbellini gli ingredienti, tutti ci hanno lasciato qualcosa." Bubu, invece, ha ammesso che vista la sua giovane età, prima dell'entrata nel programma non aveva un'idea precisa di cucina: "Non penso di essere entrato con una vera e propria idea di cucina. MasterChef mi ha aiutato a formarla e mi ha fatto capire quanto siano fondamentali basi solide per fare piatti di alto livello. Il rispetto degli ingredienti è stato uno dei più grandi insegnamenti: trattare con nel modo giusto un ingrediente anche quella è alta cucina."
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Hue e la cucina vegetale
Grande protagonista di questa edizione è stata anche Hue, che con le sue preparazioni colorate e invitanti, ha saputo promuovere la giusta contaminazione tra cucina vegetale e vietnamita: "La cucina vegetale è una cosa scoperta durante Masterchef, io cerco sempre di fare del mio meglio" ha ammesso la concorrente che poi ha continuato dicendo: "Per crear, guardo la bellezza degli ingredienti, i sapori, i colori ispirandomi alla natura." Per quanto riguarda il futuro, sembra esserci il sogno di un libro sulla cultura culinaria vietnamita e tanto, tanto studio: "Sto pensando di scrivere un libro dove descrivo i piatti della cucina vietnamita, non di ricette, ma dove racconto le emozioni e le tradizioni. Devo trovare la mia versione migliore in cucina in modo da poter cogliere in futuro le occasioni migliori."
Edoardo, follia e determinazione
Veniamo ora al vincitore della dodicesima edizione di MasterChef Italia, Edoardo, concorrente tanto esuberante quanto creativo, che con i suoi piatti ha promosso l'idea di contaminazione culturale. Dietro la sua apparente leggerezza si nasconde, però, tanta determinazione: "Quando ho fatto le selezioni sapevo che mi avrebbero potuto buttare fuori da un momento all'altro, quindi fin dall'inizio ero già centrato sul mio tipo di cucina. Mi è sempre piaciuto giocare con il fatto di essere casinista, ma fin da subito mi sono sentito molto determinato." E la determinazione è stata accompagnata da una dose notevole di impegno: "Prima di entrare, la mi più grande paura ero io. Mi ripetevo che dovevo essere pronto e non sprovveduto. Questa paura poi l'ho superata, in masterclass mi sono subito trovato a mio agio e quindi non volevo assolutamente tornare a casa. Ogni prova poi è adattamento: devi essere preparato, stare sul pezzo e comunque la mia fortuna è stata sempre quella di essere matto come un cavallo."
Per quanto riguarda gli ospiti illustri che hanno dispensato consigli alla masterclass, Edoardo ha affermato di essere rimasto particolarmente colpito da una chef in particolare: "Mi son piaciuti tutti gli ospiti, ma ho avuto tanta empatia con Claire Smyth, mi ha detto che si vedeva mi piacesse mangiare, ed è vero! Poi è molto umana, nella vita si è impegnata al massimo ed è una che non se lo scorda." Inevitabile poi la domanda sul futuro dopo il trionfo allo show: "La strada è lunga per aprire un locale: so cucinare, so fare dei piatti, ma ancora non so gestire un'attività."