È finalmente arrivato nelle sale Mary e lo spirito di mezzanotte, ultimo film del maestro dell'animazione Enzo D'Alò che adatta un romanzo di Roddy Doyle (qui la nostra recensione). La pellicola ha già fatto un lungo viaggio: presentata al Festival del cinema di Berlino e poi al Lucca Comics 2023, è approdata anche al quarantesimo Chicago International Children's Film Festival vincendo come miglior film d'animazione. La storia è ambientata in Irlanda e racconta di Mary, una vivace ragazzina con la passione per la cucina che tenta di entrare in una prestigiosa scuola per giovani chef, spalleggiata da sua nonna, una donna energica che è per la giovane un pilastro a cui appoggiarsi oltre che una compagna di avventure e confidente. Quando l'anziana però si ammalerà, molte delle certezze di Mary vacilleranno mettendola davanti ad un lato particolarmente doloroso della vita. È a questo punto che la piccola fa però un incontro misterioso e inaspettato che la aiuterà a superare il difficile momento.
Una storia delicata e commovente che D'Alò traspone sul grande schermo con quell'efficacia e sensibilità che lo caratterizzano come uno dei registi più influenti nel settore dell'animazione, un autore in grado di lasciare un'impronta riconoscibile nei suoi lavori senza snaturare le fonti. Abbiamo quindi avuto l'opportunità di chiedergli qualcosa su questo nuovo film, sul suo significato, sulla realizzazione e sull'aspetto, per nulla trascurabile, dell'internazionalità che contraddistingue le sue opere.
L'importanza di avere dei sogni
Mary e lo spirito di mezzanotte è una storia delicata che parla però di tematiche importanti, dolorose ma fondamentali nella vita di ciascuno: la perdita di una persona cara, l'importanza dei legami famigliari e del ricordo sono elementi complessi da trasmettere, specialmente ai più piccoli. Abbiamo chiesto ad Enzo D'Alò come è stato adattare il romanzo di Doyle e quali sono state le principali difficoltà nel farlo: "Il pubblico di più piccoli mi ha dato delle grosse soddisfazioni, in tutte le anteprime vedo una partecipazione e una reazione molto positiva da parte di bambini anche di quattro o cinque anni, cosa che pensavo difficile, invece il film è compreso perfettamente."
"Le tematiche sono diverse, noi parliamo molto del rapporto tra una nonna e la nipote e in mezzo abbiamo una madre che cerca di frenare le uscite di Mary, la sua impertinenza che a volte viene supportata da questa nonna a volte più impertinente di lei. Inseriamo tutto in un discorso più complessivo perché la nonna è importante, trasmette la sua cultura alla nipote, la accompagna e cerca di farle realizzare i suoi sogni e questo è molto importante: i bambini devono sognare, devono cercare di regalarsi la possibilità di fare quello che vogliono, anche se a volte scelgono di fare delle azioni che sono molto difficili da gestire. Non serve che loro raggiungano lo scopo ma che facciano di tutto per provarci, questo è importante per la loro trasformazione."
Enzo D'Alò al Lucca Comics and Games 2023 ci parla di animazione e ispirazioni
Il valore culturale del ricordo
Il regista poi continua rimarcando l'importanza culturale del ricordo: "Nel processo di trasformazione di crescita di tutti poi c'è l'eventualità di una perdita, ma anche in quel caso nel film si sottolinea l'importanza del ricordo come elemento fondamentale per guardare al futuro e quindi anche il concetto di perdita viene visto come una speranza e il ricordo come uno spirito che resta intorno a noi, nella mentalità irlandese è molto forte il concetto di spirito, lo vediamo anche nel film Gli spiriti dell'Isola, anche lì si parla di elementi spirituali. Anche in questo caso noi abbiamo una situazione magica e alla fine anche parlare di perdita diventa un momento per discutere per capire e andare oltre, perché dietro di noi abbiamo la nostra cultura che rappresenta anche tutte le persone che ci hanno preceduto."