La Marvel, come abbiamo sottolineato più di una volta negli ultimi mesi, è impegnata in un periodo di ristrutturazione assolutamente necessario considerando gli insuccessi che, dalla Fase 4 in poi, hanno minato le certezze dell'universo supereroistico di Kevin Feige. Purtroppo sembrano relegati oramai ad una distanza siderale gli anni gloriosi della Saga dell'Infinito, quando, tra molti alti e pochi bassi, c'era sicuramente una progettualità più compiuta a lungo termine e una gestione qualitativa (e non quantitativa) dei vari prodotti de La Casa delle Idee.
Di recente, mentre la Marvel brancolava nel buio, un fatto di cronaca ha sconvolto quello che sembrava essersi imposto come un equilibrio precario: l'attore Jonathan Majors, che, con il suo Kang il Conquistatore, doveva essere il nuovo demiurgo del male di dell'MCU, è stato accusato di violenza domestica e quella che all'inizio era una denuncia, ora si è tramutata in una sentenza, con l'attore che rischia fino ad un anno di carcere. Ecco che quindi la company ha preso subito le distanze da Majors, ma un suo possibile addio, al netto della terribile e ben più importante cronaca, è veramente così negativo per il MCU?
Jonathan Majors, un attore scomodo
È ovviamente importante partire dall'inizio, da quanto accaduto nel marzo 2023, anche se, già a suo tempo, avevamo commentato con un articolo dedicato questa situazione, diciamo, decisamente poco piacevole. Ebbene, nella notte del 26 marzo, una donna di 30 anni ha denunciato alla Polizia di New York lo stesso Majors per averla assalita, molestata e strangolata. L'attore si è dichiarato subito innocente, ma la ragazza, portata prontamente in ospedale, ha effettivamente riscontrato "lesioni minori alla testa e al collo".
Chiaro: anche solo in presenza di un fatto grave ma senza ancora una mancanza di prove effettive contro Majors, la Disney ha riflettuto sul da farsi, e ora che la vicenda si è spostata in un'aula di tribunale e l'attore è stato accusato di molestie e aggressione, la Disney ha preso in mano la situazione, licenziandolo. Detto questo, in via del tutto preventiva, la company aveva già messo le mani avanti: non è probabilmente un caso che Jonathan Majors sia stato licenziato come sceneggiatore di Avengers: The Kang Dynasty, sostituito dallo showrunner di Loki, Michael Waldron. Una scelta non casuale, considerando che Loveness ha portato avanti la storyline di Kang in Ant-Man and The Wasp Quantumania.
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L'ipotesi recasting
Ora, per quanto sia decisamente poco probabile una strategia tale visto il cambiamento creativo appena citato, ma non è totalmente da escludere nemmeno un possibile recasting del personaggio (come tra l'altro è stato sottolineato di recente dai Marvel Studios). A pensarci bene, è la soluzione più semplice: mantenere gli stessi dettami e linee guida, ma cambiare, solamente, un piccolo dettaglio della formula finale. Detto questo, un'ipotesi simile, ha sicuramente dei pro e dei contro: se da un lato perseguire lo stesso piano di prima dal punto di vista contenutistico e tematico consente di avere una maggiore continuità con i progetti precedenti senza, soprattutto, stravolgere niente e rimanere sulla stessa posizione; dall'altro è piuttosto ovvio che puntare ancora una volta sulla medesima strategia potrebbe essere deleterio e pericoloso, specialmente ora che c'è la possibilità di sistemare la situazione e tentare un nuovo approccio. Spesso, come sappiamo, le decisioni più facili sono anche le più controverse, e quindi di fronte ad un bivio del genere è probabilmente preferibile una via alterativa.
Guardare da un'altra prospettiva
Questa strada diversa e non in linea con quanto abbiamo visto fino ad ora fa sicuramente paura: apparentemente un'idea simile può in effetti stravolgere ancora di più il pubblico che, come sappiamo, è già fin troppo confuso dalla gestione attuale della Fase 4 e 5 del Marvel Cinematic Universe. Bisogna però leggere tutto questo da una prospettiva differente: proprio perché la direzione marvelliana a lungo termine sta facendo acqua da tutte le parti (specialmente nella costruzione e spiegazione del concetto di Multiverso che ha, purtroppo, molteplici sfaccettature, ma nessuna intersezione comune), forse i Marvel Studios sono ancora in tempo per correggere il tiro e preparare, finalmente, una storyline adeguata che possa contenere tutti i progetti che abbiamo visto post-Endgame. In realtà, quello che abbiamo osservato all'interno del finale della Stagione 2 di Loki- con il dio dell'inganno che ha assunto un nuovo ruolo nell'MCU - potrebbe essere già un'anticipazione in tal senso: in un battibaleno, infatti, la parte di Colui che Rimane è stata fortemente ridimensionata.
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Un processo lento e complicato o fin troppo rischioso
Arriviamo al punto più critico: se effettivamente, come si sospetta, la Marvel sta decidendo di cambiare aria, provando a sostituire tale storyline in corsa, preparando, a quanto suggeriscono gli insider, la via per l'introduzione del Dottor Destino (storico antagonista de I Fantastici 4 che ha creato non pochi problemi nella Casa delle Idee), tutto questo può avvenire attraverso due modalità. O si tenta, a suon di retcon e palesi riscritture, di forzare l'eliminazione di questo personaggio nell'MCU o, al contrario, attraverso un processo più lento e complicato, si trova il contesto narrativo più appropriato per eliminare Kang dall'universo. In ambo i casi, la Marvel è bloccata in una situazione spiacevole nell'ottica in cui deve scegliere tra una strada più diretta ma troppo spudorata e poco onesta e una via più pulita, ma eccessivamente macchinosa. Probabilmente, in caso si opti per la cancellazione del villain di Jonathan Majors, la company avrà sicuramente fatto i doverosi calcoli prima, prendendosi molti rischi in favore di qualche rivincita narrativa successiva.
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Una possibilità da non lasciarsi scappare
Se un vecchio detto dice "chi si ferma è perduto", per la Marvel, fermarsi proprio ora, in un momento così delicato della sua storia, è assolutamente deleterio. Abbiamo parlato, più di una volta, delle varie criticità che La Casa delle Idee sta affrontando (una su tutte l'egemonia di Kevin Feige) e ora, da qualche anno a questa parte, forse l'azienda ha la possibilità di sistemare un errore contenutistico e tematico che ha influito (e non poco) sulla percezione del pubblico e della critica riguardo gli ultimi progetti usciti. Al di là dell'indubbio calo qualitativo, infatti, puntare sempre su elementi diversi, non svelando mai le necessarie carte e, anzi, aggiungendo altra carne al fuoco, sono tutte scelte sbagliate che devono essere aggiustate drasticamente. Forse, ora è il momento migliore per cambiare, perché dimostrerebbe che la company ha saputo ascoltare le critiche con intelligenza. In caso contrario, farlo in ritardo non basterebbe, probabilmente, a salvare la situazione: apparirebbe come una mossa disperata, e obbligata solo dagli scopi emergenziali.