Sono piccoli problemi di cuore, nati da un'amicizia che profuma d'amore, sono piccoli problemi di cuore, dove un bacio rubato è qualcosa di più.
Sappiamo che l'avete letta cantando e possiamo dire che se l'avete fatto siete sicuramente cresciuti negli anni '90. Questo perché Marmalade Boy (titolo originale di Piccoli problemi di cuore) è stato, come quasi sempre capita, prima un manga e un poi un anime shōjo di grande successo tra adolescenti e pre-adolescenti perché raccontava in modo unico, dolce, divertente e mostrandone tutto l'imbarazzo, le prime volte tra i banchi di scuola. Il 13 marzo 1994 andava in onda in terra nipponica il primo episodio della serie anime - da noi arriverà solamente nel gennaio del '97 - come "il più censurato nella storia degli anime in Italia" o meglio una vera e propria altra versione, in accordo con la casa di produzione giapponese, per i contenuti ritenuti non adatti all'epoca da Mediaset per il proprio pubblico pomeridiano - e quindi cogliamo al volo il pretesto dei 30 anni dall'esordio per ricordarci (e ricordarvi) perché non possiamo non averlo nel cuore.
All'origine degli shōjo
Proprio come avevamo fatto in occasione dell'anniversario di City Hunter, partiamo dalle basi: che cos'è uno shōjo? Lo shōjo (o shoujo, che significa letteralmente "ragazza" in giapponese) è una categoria di opere con un target principalmente femminile, dall'età scolare fino ai 18 anni, pubblicata su una rivista dedicata con cadenza settimanale. Non narra necessariamente ed esclusivamente vicende e tematiche sentimentali ma fa riferimento al pubblico di lettrici e non al contenuto. Ovviamente, come per gli altri generi, ça va sans dire che anche i ragazzi leggono e guardano gli shōjo e ci sono delle rimodulazioni che provano ad ampliare il target di riferimento, contaminando le storie sentimentali con generi diversi, come il mahō shōjo (che si mescola col fantastico), o rivolgendosi a fasce di pubblico differenti, come può essere il caso degli shōnen ai (storie omosessuali maschili). Fatto curioso, la maggior parte delle opere sono state create da autori uomini (come Osamu Tezuka di Astro Boy e La principessa Zaffiro), questo almeno fino alla fine degli anni '60, semplicemente per catturare un target che mancava all'appello, quello delle bambine e ragazze.
Ma la vera affermazione del genere avviene negli anni '70 grazie arrivo delle autrici femminili, che meglio rispecchiavano il pubblico di riferimento: nasce così il successo di Riyoko Ikeda (Lady Oscar), Moto Hagio e Keiko Takemiya. Infatti da qui si modificano ampiamente non solo i temi affrontati ma il linguaggio grafico utilizzato, fatto di decorazioni floreali, elementi simbolici per le sfumature emotive dei personaggi, corpi eterei e androgini. Con gli anni '80 si amplia anche il bacino d'ambientazione delle storie: l'horror, lo sport, la fantascienza e addirittura il romanzo storico, senza dimenticare il realismo che guarda al contemporaneo di Naoko Takeuchi (Sailor Moon), Moyoco Anno (Helter Skelter) o Kyoko Okazaki (Sakuran) con una grafica più veloce e asciutta, meno pomposa e barocca. In Italia invece il successo di vendite dei manga shōjo arriva non prima degli anni '90 e soprattutto 2000, forse per il proliferare dei cosiddetti "cartoni animati" giapponesi tratti dagli stessi: tra i titoli più importanti ricordiamo Candy Candy, Georgie, Jenny la tennista, Mars, Cortili del cuore e proprio il nostro Marmalade Boy, oltre a quelli che potete leggere qui sopra tra parentesi in riferimento alle loro autrici. Proprio il loro non venir più trasposte in serie anime farà via via sfiduciare lettrici (e lettori) sul genere negli anni 2010.
A Sign of Affection, la recensione dei primi episodi del piacevole shojo disponibile su Crunchyroll
La trama di Marmalade Boy
Ma di cosa parla Marmalade Boy e perché tanto ebbe successo? Prima di tutto, come dicevamo, è un manga shōjo scritto e disegnato da Wataru Yoshizumi, pubblicato in Giappone sulla rivista Ribon di Shūeisha e in Italia da Planet Manga. Le trasposizioni sono state molteplici ma la più celebre è la serie anime di 76 episodi tra il '94 e il '95 (due stagioni considerate anche come una sola) - che in Italia diverrà come dicevamo Piccoli problemi di cuore, di sole 63 puntate con un diverso montaggio, rendendola quindi un'opera a sé stante approvata dall'estero, più che censurata, tanto da essere venduta ed esportata a sua volta con il titolo A Little Love Story. Il successo della serie ha prodotto delle light novel, un mediometraggio animato che funge da episodio pilota precedente alla trama dell'anime oltre ad una serie e un film live action: la prima taiwanese tra il 2001 e il 2002, con molti personaggi esclusi e il triangolo amoroso semplificato, e il secondo nel 2018. Esiste anche un manga sequel iniziato nel 2013 e conclusosi nel 2018, intitolato Marmalade Boy Little ed incentrato su Rikka Matsuura e Saku Koishikawa, i fratelli di Miki e Yū di 13 anni, figli delle coppie formatesi dopo lo scambio dei partner dei genitori dei protagonisti.
Da dove viene il titolo Marmalade Boy? Dalla frase che la protagonista femminile Miki Koishikawa dice a quello maschile, Yū Matsuura: "Assomigli alla marmellata d'arancia. Dentro sei amaro, ma nessuno ci fa caso perché viene ingannato dalla tua apparente dolcezza". Miki è al secondo anno delle superiori e la sua routine quotidiana viene sconvolta dalla notizia del divorzio dei genitori, poiché si scambieranno i rispettivi partner con una coppia incontrata alle Hawaii. La ragazza è così costretta a conoscere Yū, il figlio della coppia della sua età: come da copione, i due inizialmente non si sopportano e si prendono in giro bisticciando sempre, ma finiranno col diventare amici... e poi qualcosa di più. Ci sono anche fattori esterni a complicare il rapporto: Ginta Suō è un compagno di classe di Miki appassionato come lei di tennis, con cui si sviluppa un sentimento più forte dell'amicizia, mentre Arimi Suzuki è l'ex fidanzata di Yū. Miki deve anche supportare la migliore amica Meiko Akizuki, innamorata di un insegnante, Shin'ichi Namura. Tutti elementi che avvicinano molto Piccoli problemi di cuore ai teen drama della nostra (e vostra) adolescenza.
Un successo annunciato
Marmalade Boy era quindi la serie anime di cui si parlava tra i banchi di scuola per sapere se si era visto l'episodio e si conoscevano gli sviluppi e i colpi di scena sentimentali e personali dei personaggi. Nella prima parte infatti l'anime infatti risulta molto più simile al manga rispetto alla seconda, che coincide col viaggio di Yū in America, portando nuovi potenziali spasimanti come il collega alla gelateria dove lavora la protagonista, Kei Tsuchiya. Questo perché vollero concludere in contemporanea manga e anime in modo che quest'ultimo non svelasse il finale prima che l'autrice lo disegnasse (George R.R. Martin ci leggi?). Problemi familiari, il tema del divorzio, il concetto di famiglia allargata e il sottile confine che a volte separa l'amicizia dall'amore, la malattia e la differenza d'età nelle relazioni: tante sono le tematiche affrontate da Piccoli problemi di cuore rendendolo uno shōjo che si è imposto come un instant classic del genere, da vedere e rivedere perché Miki, Yū e i loro amici e familiari diventano presto i nostri amici e familiari.