In Batman: The Killing Joke Alan Moore fa dire a Joker: "Non c'è nessuna differenza tra me e gli altri. Basta una brutta giornata per ridurre l'uomo più assennato del pianeta a un pazzo. Ecco tutto ciò che mi separa dal resto del mondo. Solo una brutta giornata!" È quello che succede anche a Clara e Diego, rispettivamente aspirante attrice e chef, interpretati da Miriam Leone e Stefano Accorsi in Marilyn ha gli occhi neri.
In sala dal 14 ottobre, il film di Simone Godano ci porta nel mondo di persone che cercano di affrontare i propri problemi psicologici seguendo un rehab comportamentale. Clara è una bugiarda patologica, Diego ha forti scatti d'ira. Cucinando e cantando insieme scopriranno che forse c'è ancora speranza di trovare se stessi grazie alla comprensione reciproca.
Abbiamo incontrato gli attori Miriam Leone e Stefano Accorsi a Roma, alla presentazione di Marilyn ha gli occhi neri: dopo la serie 1992 i due tornano a lavorare insieme e sono ancora più affiatati, dentro e fuori dal set.
Intervista a Miriam Leone e Stefano Accorsi
Marilyn ha gli occhi neri: amore è chi ti sopporta
Possiamo dire che uno degli insegnamenti di questo film è che il vero amore è trovare qualcuno che ti sopporta?
Miriam Leone: In questo rapporto tra Clara e Diego capiamo che il vero amore ti mette di fronte allo specchio di chi sei veramente: in questo specchio viene fuori quello che hai di buono, di cui magari non eri consapevole. Come nel caso di Clara, che è un personaggio che ha autostima zero, è una mitomane, si racconta un mondo che non esiste. Quindi ti fa vedere che hai qualcosa di buono però ti dice anche tu sei fatta così, questa cosa difficilmente la smusserai e io comunque accetto questo di te e amo questo di te. Quando hai questo specchio l'amore ti spinge a cercare di migliorarti e superare quel limite di fronte a cui ti mette l'altro.
Stefano Accorsi: Sicuramente il giudizio di una persona su un'altra inficia tantissimo un rapporto d'amore. Non è facile. Queste piccole cose passano anche da robe quotidiane di cui non ti rendi nemmeno conto. È quello che succede nella convivenza.
Miriam Leone: Io penso sempre che nella convivenza la cosa che non deve mancare mai è l'educazione. Dirsi buongiorno, ciao. Perché poi magari nell'abitudine può rischiare di perdere quelle cose. Comunque Clara e Diego tra loro non sono proprio educatissimi. Però sono onesti, divertenti e commoventi.
Marilyn ha gli occhi neri: l'importanza dell'abbraccio
In una scena Clara lancia piatti perché dice: "Ho solo avuto una brutta giornata e mi devo anche sentir dire che sono una pazza". E a quel punto Diego non dice più niente e la abbraccia. Quanto è importante quell'abbraccio?
Miriam Leone: Alla fine questo abbraccio comunque in qualche modo è stato anche vero tra noi. Abbiamo iniziato a girare il film subito dopo la pandemia e penso che ce ne siamo accorti tutti di quanto sia importante l'abbraccio e di quanto ne abbiamo anche bisogno. Non bisogna sottovalutarlo. Bisogna stare attenti per poter avere anche questo contatto.
Marilyn ha gli occhi neri: riconoscere l'abisso dentro di sé
Sosia, una delle persone che frequentano il corso, dice: "Dentro di te c'è una parte di me". In quel momento sembra un'assurdità, invece è proprio così. Riconoscerlo però è molto difficile: come si fa?
Stefano Accorsi: Forse si tratta di saper ascoltare. Ce ne siamo resi conto un po' con questa pandemia. Io ho anche fatto una quarantena di recente. Ogni volta che c'è qualcosa che scombussola i tuoi piani, che è ineluttabile, ti rendi conto che ci sono comunque cose alternative che puoi fare. Altre cose. Noi siamo talmente abituati ad andare nel nostro tunnel che è difficile percepire questi stimoli che ci vengono dall'esterno ed essere permeabili. Queste persone vivono con un altro ritmo. Hanno un'attenzione rispetto al mondo molto maggiore, probabilmente perché il mondo per loro è un posto meno scontato di quanto non lo sia per noi, che siamo sempre dentro al flusso delle cose. Sono più sensibili e ricettivi. Quando sono stato in un centro diurno ho trovato delle persone molto attente, molto osservatrici, molto all'ascolto. Io sono una persona che ama guardare e ascoltare, ma ho trovato delle persone molto più attente di me.
Miriam Leone: Noi pensiamo sempre che quello che è diverso da noi non ci riguardi e invece è veramente dentro di noi. È proprio quello che non vogliamo vedere che ci fa paura. Invece se noi accettiamo la nostra unità allora smettiamo di giudicare.