Una figura importante, per la scienza e la società. Un racconto su una scienziata, prima che però diventasse una scienziata. E se la scienza oggi non è ancora delle donne, come è possibile che una bambina nata negli Anni Venti, sia diventata una icona mondiale? Da questo presupposto, Margherita delle stelle, film tv diretto da Giulio Base, e liberamente ispirato a Nove vite come i gatti, racconta la storia (almeno in parte) di Margherita Hack, dall'infanzia vissuta durante il Ventennio Fascista fino all'amore per lo sport, arrivando poi all'Osservatorio Astronomico di Trieste, dove è diventata direttrice.
Su Rai 1 il 5 marzo (e disponibile su RaiPlay), Margherita delle stelle vede protagonista Cristiana Capotondi, oltre a Cesare Bocci e Sandra Ceccarelli (nei ruoli dei genitori) e Flavio Parenti, che interpreta il compagno, Aldo De Rosa."Tutto parte dai genitori, che pensavano quanto la libertà fosse fondamentale. E poi lo sport, che ha insegnato a Margherita il valore della vittoria secondo le regole. L'incontro con un uomo, Aldo, che non ha avuto problemi a farla dormire nell'osservatorio", spiega Monica Zappelli, la sceneggiatrice, durante la conferenza stampa. "Questo è un film tv che non cita Wikipedia, ma si rivolge alle famiglie. Volevamo raccontare il romanzo di formazione di Margherita Hack".
La sfida di raccontare Margherita Hack
Margherita delle stelle, tra l'altro, si inserisce nella narrazione Rai dedicata alle grandi figure storiche, culturali, sociali, come spiega Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction: "Da sempre volevo una film come questo, il genio femminile italiano a tutti i livelli. Margherita guarda le stelle, ma vuole capirle. Era complicato portarlo in scena. Ci siamo affidati alla sceneggiatura di Monica Zoppelli e alla regia di Giulio Base. Un regista che ha dato un tocco specifico al racconto. La Hack era una grande opinionista. Dobbiamo molto a lei". Ma com'è stato, per Giulio Base, affrontare una leggenda come quella di Margherita Hack? "Raccontare una storia così è stata un'avventura, un privilegio. Il progetto è importante e prestigioso. Ho letto i libri di Margherita Hack, tranne quelli scientifici, mi sono documentato, ho letto e ascoltato interviste. Questo mi ha aiutato nel dirigere gli attori, soprattutto Cristiana Capotondi. Un incontro felice, di grande sintonia. Sulla Hack dovevamo spingere sul toscano, e Cristiana ha studiato in modo assiduo, approcciandosi poi dal punto di vista fisico verso il personaggio. Restituendo il maggior tasso possibile di verosimiglianza", e prosegue, "Abbiamo tutti capito l'importanza sacrale di questo racconto, cogliendo l'importanza di una vicenda al femminile". Il regista, poi, si sofferma su cosa lo ha colpito di più. "Di Margherita Hack mi ha colpito la sua abnegazione al lavoro. E poi mi ha colpito la sua franchezza. Spero di portarmi questa lezione con me, a lungo".
Le stelle secondo Cristiana Capotondi
Come detto, Cristiana Capotondi, tra trucco, parrucco e accento toscano, interpreta la Hack. Durante la presentazione alla stampa del film tv, ha spiegato che "Lo studio delle stelle è una metafora della nostra vita. Puntare sulla stella giusta. E Margherita, oltre le scoperte importanti compiute, ha avuto un intuizione che gli ha confermato le scoperte. E come donna non si è sottratta a nulla, andando controcorrente al periodo storico in cui è cresciuta. Questa è la storia della nostra Margherita: una storia di realizzazione che passa anche attraverso l'altro, come la formazione famigliare o il suo compagno. Il film restituisce questo aspetto, in un'epoca in cui siamo concentrati su noi stessi".
Sul ruolo, l'attrice ha confidato che "Di Margherita conoscevo la sua ironia e la sua forza. Una donna che ispira. La storia mi ha colpito, come spettatrice di Rai1. La storia mi ha permesso di soddisfare alcune curiosità su di lei: cresciuta nel Ventennio Fascista, ha incontrato poi un uomo che l'ha spronata a diventare divulgatrice, aprendosi al mondo. Mi ha lasciato la consapevolezza che ciò che faranno i nostri figli, si determina nei primi anni di vita. Nel film ci sono poi dei rapporti d'amore, come suo marito, che si mette al servizio di sua moglire".
Una storia d'amore e di condivisione
A proposito, in Margherita delle stelle, se si racconta la storia vera della Hack, viene fuori tanto il suo rapporto con i genitori (fondamentale per la sua educazione) quanto con il marito Aldo De Rosa, che non ha mai rimarcato differenze di genere, in una lettura che va oltre i pre-concetti. Sull'argomento, in conferenza è intervenuto Flavio Parenti, che dal set de Il paradiso delle signore è passato (momentaneamente) al film tv di Giulio Base: "La storia è composta da archetipi nuovi, due genitori vegani che danno la libertà alla figlia, e poi Aldo, che interpreto, che si mette al servizio della donna che ama", racconta l'attore. "Trovo tutto questo interessante nel suo essere anti-convenzionale. Mette in scena delle possibilità per le generazioni future. Rapportandosi anche nell'arte. Aldo tra l'altro è un uomo raro, e abbraccia la genialità di Margherita. La supporta sempre, soprattutto nella difficoltà".