In onda dal 23 settembre su Rai Due, per un totale di 12 episodi, Mare Fuori, ideata da Cristiana Farina e diretta da Carmine Elia, è una serie televisiva ambientata a Napoli, in un carcere minorile diretto col pugno di ferro da Paola Vinci, interpretata da Carolina Crescentini.
Tra i giovani detenuti c'è Carmine (Massimiliano Caiazzo), che entra presto in confidenza con Filippo (Nicolas Maupas), pianista di Milano che, dopo una notte brava nella capitale partenopea, si ritrova in galera a causa della morte di un amico. Nel cast anche Valentina Romani nel ruolo di Naditza.
Abbiamo incontrato i tre giovani attori a Roma, dove gli abbiamo chiesto se questo scontro tra Nord e Sud Italia che si vede nella serie è ancora reale o no. Per Nicolas Maupas: "Purtroppo questo è un pregiudizio ancora molto diffuso: il fatto che un milanese abbia paura di Napoli non lo capisco proprio. Anzi: a Napoli ho trovato una famiglia incredibile, persone incredibili. Al di là di quello che poi è la città, che è meravigliosa. Le persone a Napoli sono veramente calde, calorose: hanno tanto da dare. Questa cosa si vede: Filippo, in Mare fuori, ha un pregiudizio, vede i Napoletani in maniera negativa. Poi però, nella storia si vede, instaura un bel rapporto con i ragazzi di Napoli. Spero che queste barriere vengano abbattute il prima possibile. I miei amici di Milano adesso mi chiedono di portarli a Napoli perché gliene ho parlato così tanto bene che se ne sono innamorati sulla parola."
La video intervista a Valentina Romani, Massimiliano Caiazzo e Nicolas Maupas
Mare Fuori, Carolina Crescentini: "Un paese che non mette al centro i giovani è morto"
Mare Fuori e le differenze che arricchiscono
Secondo Massimiliano Caiazzo: "In questa serie secondo me non c'è uno scontro tra Nord e Sud. Non è proprio quello il punto. C'è un incontro di punti di vista diversi, di modi di vedere la vita in maniera diversa. Quei modi di vedere la vita che ha il ragazzo di Milano, piuttosto che quello di Napoli, non sono dati dall'appartenenza a una città. Il punto di vista di Filippo Ferrari potrebbe essere benissimo quello di un ragazzo appartenente a un ceto medio borghese napoletano. Quindi non è uno scontro tra un Nord e un Sud. È un incontro e da tutti gli incontri può nascere una discussione, o una riconciliazione, che porta inevitabilmente a un arricchimento. Questo è uno dei messaggi e dei temi forti della serie, che la rende, secondo me, incisiva e coraggiosa."
Per Valentina Romani invece: "Non è uno scontro ma un incontro: è la base di questo progetto. Gli incontri, le possibilità: gli incontri con noi stessi, con le nostre anime, i nostri sbagli, le nostre speranze. Non si sente questa differenza tra Nord e Sud: noi raccontiamo la vita, quella dei giovani. Ragazzi che, chi più che meno, hanno commesso degli errori. Alcuni provano a rimediare e ci riescono. Altri magari ci mettono di più."