A Giffoni 2023 Giacomo Giorgio dimostra ancora una volta che il suo Ciro è uno dei personaggi più amati della serie Mare Fuori. Anche se manca da tempo nella serie, il pubblico non ha smesso di volergli bene e di chiedere a ogni membro del cast quando tornerà. Sempre al festival campano, Lucrezia Guidone, che ha il ruolo di Sofia, ci ha detto che non può fare nemmeno la spesa senza che qualcuno le dica: "Ma Ciro è vivo o no?"
A questo affetto incredibile per un personaggio che è "il cattivo tra cattivi", l'attore trova una spiegazione quasi filosofica, non volendosi prendere meriti: "Il cattivo è sempre affascinante. I pilastri del cinema sono personaggi cattivi: pensiamo a Marlon Brando in Il Padrino. Ai Personggi di Al pacino e Robert De Niro. Anche se in realtà penso che Ciro non sia così cattivo. Se tu racconti il male fine a se stesso è noioso e insopportabile. Lo spettatore tifa per l'eroe, non per l'antagonista. Ma quando l'antagonista riesce a essere empatico, ad avere un sentimento di tenerezza, come ad esempio il Joker di Phoenix, non lo odi. Gli vuoi bene quasi. Quasi sei portato a giustificare le azioni atroci che fa. Il motivo è l'empatia che si crea con il pubblico. Ciro penso che abbia questa caratteristica".
A Giffoni Giacomo Giorgio ha ammesso di volere uno spin-off su Ciro: "Ho sempre voluto fare un supercattivo e mi piacerebbe fare uno spin off solo su di lui", dice, confermando la sua passione per i villain. Nel frattempo però ha lavorato a diversi progetti, come _Doc - Nelle tue mani, Per Elisa, la serie sul caso Elisa Claps, e Noi siamo Leggenda.
Giffoni 2023: intervista a Giacomo Giorgio
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Mare Fuori ha hackerato il sistema Rai Fiction
Il fenomeno Mare Fuori sembra inarrestabile. Stanno per arrivare il musical con la regia di Alessandro Siani, il film e ovviamente la quarta stagione, in cui Ciro apparirà grazie a dei flashback. Tutto questo successo non si può spiegare soltanto grazie al passaggio in streaming. In qualche modo la serie ha "hackerato il sistema Rai", introducendo temi e situazioni forti, fino a poco tempo fa impensabili per una fiction italiana pensata per i ragazzi.
Per Giacomo Giorgio osare di più è parte fondamentale del fascino di Mare Fuori: "Sono convinto che tutto ciò che abbia a che fare con il mondo cinematografico non debba essere mosso dall'economia, ma da un presupposto artistico. Se viene mosso da un presupposto artistico si può anche fare la storia. In qualche modo Mare Fuori probabilmente ha fatto un pezzetto di storia della televisione. C'è stato proprio un cambio dallo share allo streaming. Poi duraturo nel tempo, non è una meteora che a un certo punto sparisce. Sono anni che va avanti questo bellissimo viaggio. Il motivo credo sia che non abbiamo preso in giro nessuno: all'inizio c'è stato un presupposto artistico, eravamo tutti uguali, c'era chi aveva già fatto qualcosa, chi non era per niente attore, e siamo stati messi sullo stesso piano. Siamo stati capitanati da un grande regista e cercavamo di riproporre in maniera verosimile quello che erano quei ragazzi".
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Fondamentale aver incontrato i veri ragazzi del Nisida, il carcere minorile a cui è ispirato quello fittizio di Mare Fuori: "Non abbiamo riprodotto tutto fedelmente, altrimenti sarebbe stato un documentario. Quando siamo entrati a Nisida abbiamo visto gli occhi di questi ragazzi: c'era chi ha ucciso, chi è tossicodipendente. Diversi problemi. Quando vedi questi occhi che non ci sono, che sono persi in qualche posto oscuro, e quando giri ti ricordi di quegli occhi lì per restituirli al pubblico, secondo me fai un viaggio che non muore mai".
A proposito di viaggio: per ogni personaggio che interpreta Giacomo Giorgio crea una playlist da cui trarre ispirazione per il personaggio. Per Ciro la canzone di riferimento è stata La guerra di Piero di Fabrizio De Andrè.