Mandibules, la recensione: sulle ali dell’idiozia

La recensione di Mandibules: Quentin Dupieux ci regala una folle avventura dove l'idiozia regna sovrana con risultati esilaranti.

Mandibules Due Umoni E Una Mosca 1
Mandibules - Due uomini e una mosca: un'immagine del film

Scrivere la recensione di Mandibules senza smettere di ridere è un'ardua impresa. E non si tratta dell'unica sfida a cui siamo chiamati, perché descrivere il nuovo film di Quientin Dupieux non potrà mai rendere giustizia alla grande potenza comica di un piccola perla. Mandibules va gustato, attraversato, vissuto come un folle viaggio senza meta. Noi possiamo solo raccontarvelo attraverso il nostro album di fotografie, e confessarvi che ce la siamo davvero spassata alla grande.

Presentato Fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2020, e inizialmente previsto per l'edizione annullata di Cannes, l'ultimo Dupieux ci ha letteralmente trascinato in una folle avventura dove l'idiozia regna sovrana con risultati esilaranti. Verrebbe subito voglia di definirlo una "mosca bianca", perché nei contesti festivalieri i film così divertenti sono sempre pezzi rari, eccezioni a cui è davvero impossibile non affezionarsi. Noi proveremo a dare voce al nostro entusiasmo, ma sappiate che Mandibules merita di essere visto e non solo raccontato.

Idiota e più idiota

Mandibules Due Umoni E Una Mosca 4
Mandibules - Due uomini e una mosca: una sequenza del film

I viaggi più belli sono quelli imprevisti. Quelli in cui sai quando parti, ma non quando tornerai, quelli che abbracciano l'assurdità della vita grazie a imprevisti, incidenti e scorciatoie che non avresti mai pensato di percorrere. Mandibules è esattamente così. Nei suoi 77 minuti che volano via veloci come un insetto sfuggente, il film di Dupieux parte dal più classico dei pretesti per poi cambiare strada. La storia è quella di Manu, uno squattrinato che vive arrangiandosi come può: dorme in spiaggia, cerca lavoretti saltuari, e la cosa sembra andargli persino bene, anche perché il nostro non brilla certo per intelligenza. Anzi, diciamo le cose come stanno: Manu è un perfetto idiota. Un giorno, un tizio losco gli affida una missione semplice: andare a recuperare una valigetta dal contenuto misterioso, portarla a un cliente e intascare i suoi meritati 500 euro. Il tipico McGuffin che darà il via a una serie di eventi assurdi. L'apice del "no sense" arriva quando Manu e il suo poco brillante amico Jean-Gab trovano nel bagagliaio una mosca gigante. I due decidono così di addestrarla per dare una svolta alle loro esistenze. Da queste premesse è facile capire quando Mandibules sia un effetto domino di situazioni fuori di testa in cui è davvero impossibile non farsi coinvolgere. Grazie alla naturalezza della messa in scena, all'affiatamento dei due protagonisti e alla credibilità dei dialoghi (incredibilmente verosimili nonostante il contesto sia surreale), Dupieux sforna una commedia godibilissima, a tratti davvero esilarante, che non impone mai una morale o un messaggio di fondo, ma svolazza leggiadra posandosi dove lo spettatore preferisce fermarsi.

Venezia 2020: la nostra guida ai 15 film più attesi della 77a Mostra del Cinema

Mandibules Due Umoni E Una Mosca 5
Mandibules - Due uomini e una mosca: una scena del film

Il ronzio dell'assurdo

Mandibules Due Umoni E Una Mosca 3
Mandibules - Due uomini e una mosca: Adele Exarchopulos in una scena del film

Nel bagagliaio del film, invece, ci sono tantissimi riferimenti espliciti. Coordinate che Dupiex segue trovando la sua strada. Dentro troviamo la tipica inettitudine dei personaggi coeniani (nel look e nell'andatura di Manu abbiamo ritrovato tracce del Drugo de Il grande Lebowski), inevitabili influenze dei classici letterari del Novecento (Pirandello, Svevo e Kafka su tutti) e ammiccamenti a grandi cult della cultura pop come Breaking Bad (che di mosche se ne intende). Durante il tragitto si ride dei personaggi e con i personaggi, e soprattutto ci si affeziona alle goffa ambizione di due disadattati alla ricerca di una ricchezza in realtà nascosta nella loro grande amicizia. Il vero emblema del film (insetto abnorme a parte), però, è il personaggio interpretato da un'Adèle Exarchopoulos irresistibile e inedita. Dupiex la sveste della sua solita carica sensuale per affidarle una ragazza affetta da un disturbo tanto ridicolo quanto divertente. Perché Mandibules è una perfetta celebrazione dell'assurdità della vita. Riconoscere i suoi paradossi e i suoi controsensi è già un primo passo. Riderne è il miglior antidoto per vivere felici. Proprio come ti senti alla fine del folle viaggio in compagnia di Manu, Jean-Gab e la loro (decisamente troppo grande) amica.

Conclusioni

Abbiamo scritto la recensione di Mandibules con gran bel sorriso stampato in faccia. L’ultimo film di Quentin Dupieux trascina lo spettatore dentro un’avventura esilarante, tutta giocata sul "no sense" e sull'irresistibile idiozia dei due protagonisti. Una commedia perfetta per abbracciare l'assurdità della vita.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
4.4/5

Perché ci piace

  • L'alchimia dei due protagonisti: perfetti idioti a cui è facile affezionarsi.
  • Alcuni momenti sono davvero esilaranti.
  • Adèle Exarchopoulos nei panni di un personaggio indimenticabile.
  • Il film scorre via leggero e godibile.

Cosa non va

  • Chi non ama la comicità "no sense" potrebbe non gradire.