Mancino naturale, la recensione: il film ambientato nel mondo del calcio, con una grande Claudia Gerini

La recensione di Mancino naturale: il film di Salvatore Alloca con Claudia Gerini, al cinema dal 31 marzo, è la storia di un rapporto madre-figlio, una storia di rimpianti e di riscatto, ambientata nel mondo del calcio giovanile

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Mancino Naturale: Claudia Gerini in un primo piano

Paolo si chiama così in onore di Paolo Rossi, che era l'idolo del padre. Paolo ha 12 anni, gioca a calcio, ha un grande sinistro e gioca sulla fascia, su tutta la fascia, perché oggi si attacca e si difende allo stesso tempo. È così nel calcio, come nella vita. La recensione di Mancino naturale, il film di Salvatore Alloca con Claudia Gerini, in uscita al cinema il 31 marzo, parte da lui, e ovviamente dalla madre, perché è la storia di un rapporto madre-figlio, una storia di rimpianti e di riscatto, una storia di rapporti umani in primo piano, con lo sfondo di uno spaccato sociale di quello che è oggi il mondo del calcio giovanile. Un mondo dove i ragazzini si trovano in un sottobosco di faccendieri e intermediari che con la passione per il gioco più bello del mondo, e quella dei ragazzi, hanno poco a che fare. Mancino naturale è una vera sorpresa: è una storia tragicomica, una commedia sentimentale, un Bellissima ambientato ai giorni nostri e nel mondo dello sport, scritto e recitato benissimo, e con una Claudia Gerini in un'interpretazione da premio.

Paolo, 12 anni, un gran sinistro

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Mancino Naturale: Claudia Gerini in una foto del film

Isabella (Claudia Gerini) ha quarant'anni e vive in un quartiere popolare di Latina. È vedova (il marito è morto da tre anni) ed è rimasta sola con il figlio Paolo (Alessio Perinelli), dodici anni, promessa del calcio, un gran sinistro, un "mancino naturale" come si dice, che lei spera di vedere diventare una stella del calcio. E di portarla via dalla sua vita attuale. Ci sarebbe un torneo, e prima ancora dei provini, dove tanti talent scout, quelli delle squadre che contano, saranno presenti. E allora Paolo ci deve essere. Solo che Massimo (Massimo Ranieri), l'agente che ha promesso a Isabella di lanciare Paolo nel calcio che conta, dice che per far emergere Paolo, farlo entrare nella squadra giusta, fargli fare il giusto minutaggio, costa...

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Claudia Gerini in uno dei migliori ruoli della carriera

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Mancino Naturale: Claudia Gerini in una sequenza

Guardando Isabella, a tratti sembra quasi di vedere la piccola Jessica di Viaggi di nozze, una "coatta", un po' prepotente ma dal buon cuore, cresciuta e diventata una donna a cui non tutto è andato bene nella vita. Ora è stanca, cinica, un po' incattivita. Ma sempre con una grande energia. Claudia Gerini è la prima, grande sorpresa di questo film. Non che non ci si debba aspettare sempre ottime interpretazioni dall'attrice romana, ma quella in Mancino Naturale è una delle migliori della sua carriera: sentita, accorata, credibile. È come se la "coatta" in chiave comica dei film di Verdone abbia compiuto una parabola che l'ha portata a rileggere il ruolo, ma con altri toni, drammatici ma con una punta di sorriso, e con una serie di sfumature che danno al personaggio una luce molto particolare. Va dato merito agli sceneggiatori perché non è sempre facile trovare dei personaggi femminili disegnati così a tutto tondo, completi, con una storia coerente e compiuta.

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Mancino Naturale: una scena del film

Claudia Gerini, un po' come una tigre

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Mancino Naturale: Claudia Gerini in un'immagine

Mancino naturale racconta, infatti, anche che cosa vuol dire essere una donna sola, a una certa età, con un figlio. Una donna che è nel momento del bisogno è una facile preda di chi può approfittare di lei. Eppure Isabella una preda non vuole esserlo. Quel suo essere tigrata, piena di vestiti animalier, ha spiegato Claudia Gerini, è un po' un voler essere una tigre, una madre disposta a tutto per il suo cucciolo. E così quel capoufficio lascivo, quell'agente sportivo avido e viscido (un Massimo Ranieri che ha fatto un grande lavoro sull'atteggiamento e sull'aspetto fisico) forse possono essere messi al loro posto. Quell'atteggiamento, all'inizio, è anche nei confronti del nuovo vicino di casa, Fabrizio (Francesco Colella, un'altra grande sorpresa di questo film). Ma forse, cambiare, si può.

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Alessio Perinelli: guardate i suoi occhi

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Mancino Naturale: Alessio Perinelli in una scena del film

E se il riscatto non fosse nel calcio ma nella cultura? A volte può servire anche saltare un allenamento per andare a un museo. Accanto a Isabella il protagonista è proprio lui, il piccolo Paolo, interpretato dal giovane Alessio Perinelli, un attore esordiente, un volto molto particolare. Sa giocare benissimo a calcio, ovviamente, ma ha un'espressione unica nel delineare il carattere del piccolo Paolo. Parla poco, al contrario della mamma che è un fiume in piena, ma dovete guardare i suoi occhi, il suo musino triste. Senza parole riesce a trasmettere tutto il peso che sente su di sé. Il peso di essere l'unica via d'uscita, l'unica possibilità di un riscatto che, più che per sé, è quello della madre. Come spesso accade, Paolo è uno dei tanti campioni in erba su cui i genitori ripongono speranze, sogni, aspirazioni, rivincite. Ed è un peso davvero troppo grande da portare. "Sei felice solo quando giochi a calcio" dice a un certo punto alla madre.

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Mancino Naturale: Claudia Gerini in una scena

Come Bellissima di Visconti

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Mancino Naturale: Francesco Colella e Alessio Perinelli in una scena del film

Mancino naturale è allora come Bellissima, il film di Luchino Visconti in cui una madre fa di tutto per far diventare la bambina un'attrice, per farle vivere un sogno che è il suo, o forse per farle vivere qualcosa che lei non ha avuto nemmeno la possibilità di sognare. Se ci pensiamo, l'Isabella di Claudia Gerini è come il personaggio di Anna Magnani e quello di Massimo Ranieri è un po' come quello di Walter Chiari. E Mancino naturale è questo, è un po' uno spaccato sociale dei nostri tempi, un po' romanzo di formazione, un po' commedia sentimentale. È un film tragicomico - oggi si direbbe dramedy - ma è quel sorriso che nasce dal sentimento del contrario di cui teorizzava Pirandello e che è alla base della nostra Commedia all'Italiana. È un film che si muove nel solco del cinema italiano di oggi, ma Salvatore Alloca non eccede, mette la macchina da presa sempre dove va messa per valorizzare la sua storia e i suoi personaggi. Mancino Naturale è un film scritto benissimo, ricco nella storia attuale, ma curatissimo anche nelle intense backstory dei personaggi che vengono man mano alla luce. Se un difetto va proprio trovato, è forse nel personaggio di Fabrizio, forse troppo buono, onesto, integerrimo. È un caso che il personaggio più positivo sia proprio lo sceneggiatore? Ma, in fondo, è un personaggio che serve a farci vedere l'importanza della cultura, e la luce in fondo al tunnel. Si parla di calcio, e vedere cosa succede in questo mondo, e sugli spalti dei tornei giovanili, è molto interessante. Ma potrebbe essere benissimo un altro mondo. Perché è l'Italia ad essere così.

Conclusioni

Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Mancino naturale, il film è una vera sorpresa: è una storia tragicomica, una commedia sentimentale, un Bellissima ambientato ai giorni nostri e nel mondo dello sport, scritto e recitato benissimo, e con una Claudia Gerini in un'interpretazione da premio.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
2.7/5

Perché ci piace

  • Il racconto di un mondo controverso come quello del calcio giovanile, e della vita di un giovane calciatore.
  • La sceneggiatura, intensa e documentata, che regala un grande ruolo femminile...
  • ... a Claudia Gerini, che qui è in una delle migliori interpretazioni della sua carriera.

Cosa non va

  • L'unico piccolo difetto è nel ruolo dello sceneggiatore, un personaggio completamente positivo, forse troppo.