"Beve champagne sotto Ramadan. Alla TV danno Jackie Chan. Fuma narghilè mi chiede come va. Mi chiede come va, come va, come va. Sai già come va, come va, come va". Sono alcuni dei versi più famosi di Soldi, la canzone con cui Mahmood ha vinto, per la prima volta, il Festival di Sanremo. Ed è una canzone che torna spesso, come un tema, in Mahmood, il film di Giorgio Testi che è stato presentato a Roma nell'ambito di Alice nella città, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, ed ora è disponibile in streaming su Prime Video dal 15 novembre. Soldi è ormai diventato un nuovo classico della musica italiana, oltre che il cavallo di battaglia di Mahmood, il suo pezzo di maggior successo. Ma, nella creazione della canzone, sono stati importanti due personaggi come Charlie Charles e Dardust. Avevamo avuto modo di parlarne qualche anno fa con Dardust, al secolo Dario Faini, pianista, compositore e produttore italiano che in carriera ha lavorato con Fiorella Mannoia, Marco Mengoni, Fedez, Francesca Michielin, Annalisa, TheGiornalisti, Luca Carboni. Ecco, dal suo punto di vista, come è nata Soldi.
Dardust: l'arrangiamento fa già parte della composizione.
Oggi una canzone nasce in maniera più complessa rispetto a un tempo. È sempre più raro che l'artista crei da solo, con voce e chitarra, una canzone dall'inizio alla fine. Oggi, nella musica pop, i loop, gli aspetti elettronici sono parte di una canzone da subito, e per questo, nella scrittura di una canzone, figure come Dardust, autori-musicisti-produttori sono fondamentali. "Oggi quando si fanno i demo non c'è più chi si siede e fa il demo piano e voce" ci ha raccontato Dardust. "Oggi devi già dare il suono: l'arrangiamento fa già parte della composizione. A me piace lavorare anche sui testi, sulla regia, sulla sceneggiatura del pezzo". Un ritornello può arrivare da qualunque parte. "A volte sento la cellula di un testo che è uno slogan e dico: questo è lo slogan, è potente, mi arriva. L'emozione ti può arrivare da un suono di cassa, una parola, una cellula melodica" spiega il produttore". E poi può capitare che proprio i demo diventino le versioni definitive, visto che la tecnologia permette di realizzare i dischi in casa_". È chiaro come tutti questi fattori, in Soldi, fossero presenti e siano stati valorizzati al massimo.
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Mahmood. Soldi nasce ascoltando Post Malone
In Mahmood, il cantante ci ricorda che lo spunto di Soldi sia nato da lui. Era in palestra e stava ascoltando un pezzo di Post Malone: così gli è venuto in mente un ritornello, "soldi, soldi". E, per fissarlo, ha lasciato per un attimo gli allenamenti, ed è andato subito a fare una nota vocale al cellulare, per poi tornare in sala. Racconta anche di averci pensato, a dire il vero, di essersi chiesto se, quella canzone, che parlava dei suoi rapporti con il padre, fosse troppo dura, troppo esplicita. Dire chiaramente quel "mi chiedevi solo soldi, soldi", poteva essere un pugno nello stomaco. Ma poi ha deciso: quel ritornello andava bene, era il modo giusto di dire le cose, la canzone funzionava così.
Dardust: Il battito di mani era un promemoria, poi è rimasto lì
Ma poi la canzone è passata dalle mani del Re Mida Dardust e Charlie Charles. "Io e Mahmood abbiamo fatto tutto nel mood più low profile del mondo" ci ha raccontato Dardust. "È stato un flusso incosciente che è durato due o tre ore. Lui aveva l'idea del testo, e aveva stralci di melodia, e poi la sinergia l'abbiamo costruita insieme". "Mi è venuta l'idea del bouzuki, avevo sentito un campione" racconta, ricordando che era un suono perfetto per evocare le origini mediterranee di Mahmood. "A un certo punto il testo diceva 'come va' e io ho provato a suggerire: fai 'come va come va come va' sul bouzuki turco" continua Dardust. E questa è stata una delle intuizioni vincenti. Come quella del ritornello. "Quando è arrivato il momento di 'soldi soldi', che è stata un'idea sua a livello melodico, ho suggerito: facciamolo scarnissimo, solo cassa in 4 e un basso cattivo" ci ha raccontato Dardust. "Invece di mettere il solito drop abbiamo detto: mettiamo una cosa nuova, un battito di percussioni, un battito di mani, e lo abbiamo lasciato lì come promemoria. Poi è rimasto lì e pian piano abbiamo capito che sarebbe diventata una grande cosa". A quel punto mancava solo il tocco di uno specialista. "Abbiamo dato tutto a Charlie Charles, che ha creato il suono, ha messo una cassa e un rullante che spaccavano, ha dato i muscoli al pezzo". Un pezzo che è diventato ormai un classico.
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