Si torna a parlare di Indiana Jones e il Quadrante del Destino, quinto faticoso capitolo della saga con protagonista Harrison Ford nei panni dell'archeologo più famoso del grande schermo, ora che, giusto in tempo per le festività natalizie e le reunion familiari, il film dopo l'uscita al cinema di quest'estate arriva in streaming su Disney+, per chi volesse rivederlo oppure recuperarlo. L'occasione ci sembra perfetta per riflettere sul personaggio che ci ha più colpito della pellicola, il villain di Mads Mikkelsen, che arriva a coronamento di una carriera sempre più improntata su quel tipo di ruolo. Scopriamo insieme perché nel nostro approfondimento, avvisandovi della presenza di spoiler sull'epilogo della pellicola.
L'altra faccia della medaglia
Come tutti gli eroi che si rispettino, e Indiana Jones non fa eccezione, esiste e ha successo in funzione dei nemici che si trova a combattere (e non sempre a sconfiggere) in ogni avventura. Li ricordiamo brevemente, partendo da I Predatori dell'Arca Perduta: René Belloq (Paul Freeman), archeologo francese nemesi datata del Dr. Jones, che vorrebbe Marion (Karen Allen) tutta per sé e vuole usare l'Arca dell'Alleanza per parlare con Dio, ma verrà fatto esplodere dagli spiriti della stessa. Nel prequel Indiana Jones e il Tempio Maledetto incontriamo invece il culto segreto dei Thug, avvezzi ad antichi sacrifici umani, capitanato da Chattar Lal (Roshan Seth), Primo Ministro del Palazzo Reale di Pankot, all'insaputa del giovane Maharaja, e il sommo sacerdote Mola Ram (Amrish Puri), che viene colpito dalle Pietre del potere di Shiva invocate da Indiana, ustionandosi la mano e cadendo nel fiume pieno di coccodrilli.
Ne Indiana Jones e l'Ultima Crociata il ricco industriale senza scrupoli Walter Donovan (Julian Glover) è un collezionista di manufatti che desidera il Santo Graal per raggiungere la vita eterna, lavorando segretamente con i nazisti e facendo sorvegliare la famiglia Jones (a loro insaputa) da Elsa Schneider (Alison Doody): quando berrà dal falso Graal, invecchierà così rapidamente da diventare polvere in pochi secondi, mentre la donna finirà vittima della sua stessa sete (professionale) di conoscenza. Una sorte simile a quella della Dottoressa Colonnello Irina Spalko (Cate Blanchett) ne Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo. La donna è un'agente del KGB nonché la scienziata preferita di Stalin, che vuole recuperare il Teschio di Akator per ottenere il controllo (e la conoscenza completa) sulla mente umana e su tutti gli universi, ma morirà sopraffatta proprio da quella straordinaria mole di conoscenza. Ma ora arriviamo al quinto ed ultimo capitolo (qui la recensione).
Indiana Jones 5, Mads Mikkelsen: "Solo Harrison Ford è Indiana Jones!"
L'ultimo villain
Ne Indiana Jones e il Quadrante del Destino, già dal primo flashback del passato nel '44 prima di arrivare poi al "presente" del '69, facciamo la conoscenza dell'ultimo - e forse più pericoloso, affascinante e potente - nemico del personaggio titolare, ovvero Jürgen Voller (a cui presta volto e carisma Mads Mikkelsen). Un astrofisico tedesco, quindi legato ancora una volta ai nazisti come storicamente accade nella saga, che vuole recuperare a tutti i costi il meccanismo di Antikytera, o il Quadrante del destino del titolo, un congegno leggendario si dice inventato da Archimede nel III secolo a.C., in grado di localizzare fessure spazio-temporali. Il piano di Voller è viaggiare nel passato attraverso una di queste, grazie alle coordinate aeree del Quadrante, e uccidere Adolf Hitler a Monaco il 20 agosto 1939, in modo da cambiare il corso della Storia e il risultato del secondo conflitto mondiale, portando la Germania alla vittoria. Ovviamente commette un errore, non considerando nei suoi calcoli la deriva dei continenti, finendo nel 212 a.C., durante l'assedio di Siracusa, patria del matematico che inventò il marchingegno, e schiantandosi con l'aereo con cui aveva viaggiato.
Un fascino senza eguali
Mads Mikkelsen, dopo il serial killer cannibale Hannibal Lecter nella serie di Bryan Fuller, lo stregone Kaecilius nel primo Doctor Strange e il mago oscuro Gellert Grindelwald in Animali fantastici - I segreti di Silente, per citarne solo alcuni, si trova quindi ancora una volta ad interpretare un supercattivo, pieno di sfaccettature e contraddizioni. Uno sguardo glaciale, merito dei suoi geni nordici, due occhi in cui si rischia di affogare nel nero abisso, e una sequela di entrate in scena sempre ad alta tensione rendono Jürgen Voller tanto temibile e inquietante quanto magnetico e attraente. Il villain inoltre - sembrerà un dettaglio frivolo, ma non lo è, per ricordarci quanto anche le maestranze siano importanti nell'audiovisivo - presenta un gran gusto per la moda, proponendo sempre abiti profondamente studiati, curati ed eleganti nel corso della pellicola.
Tutti queste accortezze intellettuali e quello sguardo che dice più di mille parole - infatti spesso zittisce tutti in modo glaciale - rende il suo personaggio non solo il più intrigante e misterioso di questo quinto ed ultimo capitolo ma forse anche dell'intero franchise dedicato all'archeologo creato da George Lucas e Steven Spielberg. La sua ossessione per il tempo, da cui invece Indy sembra voler fuggire arrivato a questo punto della propria vita, tanto che nel finale vorrebbe rimanere nel passato, lo rende inoltre la perfetta altra faccia della medaglia. In fondo, come dicevamo, senza gli (arci)nemici, non esisterebbero i (super)eroi, e non viceversa.