È Madres paralelas il film di apertura di Venezia 78, pellicola per la regia di Pedro Almodóvar che vede ancora una volta protagonista Penélope Cruz, qui alle prese con uno dei ruoli più difficili della sua carriera, come lo ha definito la stessa attrice spagnola durante la conferenza di presentazione del film. Le vicissitudini di due madri single rimaste incinte per errore rappresenta il pretesto per affrontare una tematica tanto importante quanto poco nota al di fuori della Spagna: quella dei tantissimi desaparecidos inghiottiti nelle fosse comuni durante il periodo franchista. Lo stato sembra averli dimenticati ma non i loro familiari che, come afferma con forza lo stesso regista, meritano giustizia, almeno nella memoria.
Madri imperfette
Madres paralelas è un "film popolato da madri imperfette o, comunque, da donne che vivono periodi particolarmente complicati." Delle protagoniste molto diverse da quelle a cui ci ha abituato Pedro Almodóvar nei suoi precedenti lavori, spesso ispirate, a detta del regista, a sua madre o ad alcune delle figure femminili forti e "onnipotenti" che lo hanno cresciuto. E, infatti, sono personaggi profondamente complessi quelli presenti nel film di apertura di Venezia 78. Janis (Penelope Cruz) è una donna che abbraccia senza difficoltà la sua nuova e inaspettata condizione di madre ma che non esita a mostrare tutte le proprie fragilità quando si ritrova ad affrontare una delle prove più difficili che la vita potesse metterle davanti. La stessa attrice ha definito questo nuovo lavoro "un viaggio molto intenso e avvincente, uno dei ruoli più difficili della mia carriera" affrontato, come sempre, con la complicità e il sostegno di Almodóvar. Per Milena Smit, interpretare la co-protagonista Ana si è rivelato il regalo più grande che il regista potesse farle: " Ana rappresenta l'innocenza, nel senso più profondo del termine, una ragazza giovane che deve affrontare una situazione complicata e che, proprio grazie a questa, scopre la propria percezione della vita. Ana mi ha permesso di conoscere alcune cose di me stessa che ignoravo." Anche per Aitana Sánchez-Gijón, la madre di Ana in Madres paralelas, il film è stata una vera e propria benedizione: "mi sono sentita fortunata per aver avuto l'occasione di interpretare una madre così imperfetta, una donna destinata a sposarsi e avere figli ma che preferisce pagare un caro prezzo pur di seguire la propria vocazione", quella della carriera teatrale.
Madres Paralelas, la recensione: nel grembo del passato
L'importanza della memoria storica
Mentre segue le vicissitudini delle sue protagoniste, il film affronta un tema che, ancora oggi, rappresenta un tabù nella società spagnola: quello delle moltissime persone scomparse durante la dittatura di Franco, che porta con sé la questione della riesumazione delle vittime. "La memoria storica è una questione ancora in sospeso nella società spagnola che ha un conto in sospeso con le famiglie dei desaparecidos. Sono molto sensibile verso questo argomento di cui si parla ancora troppo poco e al quale volevo dare visibilità" ha detto Almodóvar durante la conferenza di presentazione di Madres paralelas. Un tema quasi sconosciuto per chi vive fuori dalla Spagna ma che, invece, rappresenta ancora un vero e proprio trauma per i suoi abitanti. Il regista ha anche mosso critiche dure contro il governo spagnolo che si rifiuta di affrontare il problema e non concede i fondi necessari perché, dopo 85 anni, le famiglie delle vittime abbiano la giustizia che meritano.
Un sodalizio decennale
Quella tra Pedro Almodóvar e Penélope Cruz è una collaborazione artistica straordinaria, che dura da più di vent'anni. "È lui la ragione per cui ho cominciato a lavorare come attrice quando avevo 16 anni... comunichiamo bene ed entrambi amiamo lavorare sodo. Lui è un po' la mia sicurezza, so che lui sarà sempre lì a sostenermi sul set" ha detto l'attrice spagnola quando le è stato chiesto del suo rapporto con il regista. "So che Penelope spera sempre di essere la prima ad essere chiamata per un ruolo. E quando creo un personaggio della sua età è la prima persona a cui penso" ha concluso Almodóvar ribadendo solamente quello che tutti noi già sapevamo.
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