Ogni volta che si stappa una bottiglia di champagne Veuve Clicquot non si sta assaporando uno dei migliori champagne francesi: il perlage finissimo si deve infatti al genio e alla costanza di una donna che ha sfidato il suo tempo standogli sempre un passo avanti. La storia vera della Vedova Clicquot è una di quelle in grado di ispirare le nuove generazioni ed è raccontata nel film Madame Clicquot, nelle sale italiane dal 12 settembre, dopo l'anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2023.
A interpretare Barbe-Nicole Ponsardin, questo il nome di nascita della Vedova, è l'attrice americana Haley Bennett, diretta da Thomas Napper. Il film parte dal rapporto tra la donna e il marito, François Clicquot (Tom Sturridge), proprietario dei vigneti. Morto prematuramente, fu proprio Barbe-Nicole a prendere in mano l'azienda di famiglia, nonostante il padre di lui non la ritenesse in grado di gestire i vigneti in quanto donna.
La Vedova Clicquot invece non soltanto si rivelò bravissima a gestire gli affari, ma era anche un genio del marketing (fu lei a creare il simbolo a forma di stella che si trova ancora oggi sul tappo di ogni bottiglia e a mettere il nastro arancione) e soprattutto del prodotto. Fu lei infatti a inventare la "table de remuage", strumento che permette la produzione di bollicine fini, e il primo champagne rosé per assemblaggio. Non si diventa la "Grande Dame della Champagne" per caso. Nella nostra intervista Haley Bennett dimostra tutta la sua ammirazione per questa donna brillante.
Madame Clicquot: intervista a Haley Bennett
In Madame Clicquot vediamo la Vedova Clicquot talmente presa e concentrata dal suo lavoro, da arrivare a cantare alle viti perché producano una buona uva. Anche l'attrice raggiunge questo livello di ossessione quando si prepara per un film?
Haley Bennett: "Penso che il canto alle viti significhi nutrire qualcosa. Le viti erano come i suoi figli. Era come cantare una ninna nanna, dando loro amore e cura. Così ho considerato le viti come un'entità vivente. Per lei non erano solo piante. Nel mio lavoro l'equivalente è sicuramente lo sviluppo di un personaggio. È qualcosa che si deve davvero coltivare".
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La Vedova Clicquot: genio dello champagne e del marketing
Come racconta anche il film di Thomas Napper, la Vedova Clicquot era un genio del marketing: scriveva 7mila lettere all'anno per mantenere buoni rapporti con clienti e distributori. Capì poi che ci voleva una bella bottiglia, dallo stile distintivo, per emergere. Creò quindi un logo, quello della cometa - come quella che si dice abbia portato alla realizzazione della leggendaria annata del 1811, che si chiama appunto Le vin de la Comète - per rendere più difficile la vita a chi cercava di contraffare le sue bottiglie. Il marketing è essenziale in ogni campo?
Bennett: "La cosa affascinante di Clicquot è che mi sono chiesta quanto delle sue scoperte e invenzioni fossero intenzionali o accidentali. Più che se abbia inventato il marketing, ciò che mi sembra più interessante è che le sue creazioni sono venute da una necessità, qualcosa che per certi versi è stato casuale. Era questo il suo aspetto geniale. Per fare un esempio: suo marito le ha regalato un quaderno con un nastro color mandarino. E un giorno ha pensato: wow, non sarebbe bellissimo se mettessi questo nastro sulla bottiglia? Era qualcosa che veniva dal cuore e dall'amore, piuttosto che da un piano aziendale. Ma, col senno di poi, era un ottimo piano. Era ingegnoso, ma non era necessariamente il frutto della domanda: come posso vendere qualcosa? Era una grande donna d'affari per istinto e grazie all'intuizione, piuttosto che per strategia".
La Vedova Clicquot: una delle prime imprenditrici di successo
Noi crediamo invece che Clicquot sia stata una grande imprenditrice e non affatto per caso. Il suo successo lo dimostra. E, benché venisse da una famiglia ricca, non deve essere stato facile emergere, perché, in quanto donna, nessuno si fidava davvero delle sue capacità per gestire l'azienda. Nel film Bennett pronuncia un discorso importante in tribunale. La Vedova è stata infatti messa sotto accusa perché si è rifiutata di risposarsi e quindi di far gestire l'impresa al nuovo marito, un uomo. Quel discorso rivendica il diritto di tutte le donne di poter fare qualsiasi professione. Quanto è stato potente recitarlo?
Bennett: "Anche in questo caso, penso che, in un certo senso, informi e parli della sua epoca e delle idee del suo tempo. È una cosa a cui ho pensato molto nella mia vita: perché non si può essere tutti sulla stessa lunghezza d'onda? E perché non posso semplicemente dire quello che penso e non temere e preoccuparmi del giudizio di altre persone? Ma questo era un concetto completamente nuovo per lei. Naturalmente, non è una novità per noi. E questo è qualcosa per cui stiamo lottando. Ma credo anche che venisse da un luogo molto puro e istintivo, invece che essere un discorso motivazionale".
Il Vino della cometa: l'annata 1811
Un'annata di Veuve Clicquot è diventata leggendaria: si tratta dell'annata 1811, detta Il Vino della cometa, perché quell'anno nel cielo passò proprio una cometa. Per gli intenditori e collezionisti si tratta di una specie di Graal. Haley Bennett non ha avuto la fortuna di assaggiarla, ma a proposito di questo ci ha detto: "Darei qualsiasi cosa per assaggiare l'annata della cometa! Sono sicura di aver visto una bottiglia mentre facevo ricerche. Sono andata alla tenuta di Clicquot e ho visto la bellissima bottiglia. E le bottiglie allora avevano una forma diversa ed erano così belle. E questi manufatti sono così romantici. E mi piace molto il modo in cui il marchio abbia preservato e celebrato questa donna. Sono ancora scioccata dal fatto che poche persone con cui ho parlato conoscessero la sua storia".