Ridare linfa alla commedia italiana? Reduci dall'exploit di Come un gatto in tangenziale, Biglietto d'oro e ben tre Nastri d'Argento nel 2018, la factory capitanata da Riccardo Milani e Paola Cortellesi ci riprova. Ancora una volta - come leggerete nella nostra recensione di Ma cosa ci dice il cervello - lo fa con una commedia graffiante, che prende di mira il malcostume ormai diffuso rovesciandone gli effetti sul pubblico. Il film diventa specchio dei vizi italici e di un paese dominato dall'aggressività, dal cretinismo, dalla "tuttologia" e dalla continua messa in discussione delle competenze.
Insieme al duo Cortellesi-Milani, Giulia Calenda e Furio Andreotti ricompongono la stessa squadra di autori del successo della scorsa stagione, per firmare un'opera che sa usare il riso della vecchia commedia all'italiana gestendone ritmi e tempi senza ricorrere a facili gag, ma affidandosi ad una comicità di parola. Il tutto condito dall'action di una spy story.
Action comedy all'italiana
Ed è proprio questo innesco a infondere vitalità alla storia, che diversamente si sarebbe appollaiata su cliché di cui sono pieni zeppi i plot comici più recenti. Paola Cortellesi ci mette tutta se stessa, letteralmente anima e corpo: oltre ad aver collaborato alla sceneggiatura, come le capita sempre più spesso di fare, si è sottoposta ad oltre due mesi di allenamento per poter girare le scene più impegnative che la vedono "sbracciare come Tom Cruise", saltare nel vuoto e correre sui tetti in una delirante prova da action comedy. Il talento camaleontico della comica romana vi si sposa alla perfezione inaugurando un filone che forse varrebbe la pena di riscoprire (come dimostrano alcuni successi recenti da Non ci resta che il crimine a Smetto quando voglio: Masterclass), in equilibrio perfetto tra gag fisica e commedia sociale, con uno sguardo divertito sull'Italia di oggi.
Ma cosa ci dice il cervello, Paola Cortellesi: "Le mie scene d'azione come Tom Cruise"
La trama di Cosa ci dice il cervello: una commedia sociale
Risate assicurate dunque, a partire da una storia che, seppur in chiave ironica, fa proprie le regole di un film d'azione con tanto di acrobazie, arrampicate, salti nel vuoto e inseguimenti. La trama di Ma cosa ci dice il cervello ruota infatti attorno alle disavventure quotidiane di Giovanna (Paola Cortellesi), all'apparenza donna dimessa, sciatta, quasi invisibile, divisa tra il grigiore di un lavoro al Ministero, gli impegni scolastici di sua figlia Martina e gli sfottò di una madre esuberante (Carla Signoris) con la passione per i travestimenti da icone pop. In realtà Giovanna è un agente segreto, che in occasione di una rimpatriata tra vecchi compagni di liceo, i "Fantastici 5" (Stefano Fresi, Vinicio Marchioni, Lucia Mascino, Claudia Pandolfi), si renderà conto che tutti, come lei, sono costretti a piccole e grandi angherie. A quel punto metterà in atto la sua personalissima missione per riscattare ciascuno dai soprusi subiti.
Non c'è spazio per i buoni sentimenti, Riccardo Milani fotografa con una risata spietata un paese che ha perso le basi della convivenza civile, idealmente diviso tra vessatori e vessati, urlatori e vittime silenziose. Uno sguardo critico sul reale, che assume le sembianze di un piccolo bestiario sui difetti di un paese intorpidito, ma che per fortuna è anche fatto di tante Giovanne: medici, insegnanti, allenatori e infermieri, bullizzati, strattonati, umiliati, che armati di un atarassico senso del dovere ingaggiano la loro quotidiana battaglia contro una babele di comportamenti scorretti.
Paola Cortellesi in un cast strepitoso: i tipi umani costume italico
Oltre che su una scrittura arguta il racconto può contare anche su una galleria di personaggi straordinariamente caratterizzati, a partire da Paola Cortellesi, nei panni della supereroina che combatte l'inciviltà a colpi di punizioni esemplari e trovate rocambolesche: al suo personaggio il compito di incarnare l'invito ad agire, un monito a non rassegnarsi.
Le fa compagnia un variopinto microcosmo di tipi umani interpretati da un cast strepitoso: dall'insegnante bullizzato (Stefano Fresi) all'hostess fricchettona (Claudia Pandolfi) costretta a subire le improbabili pretese di passeggeri noncuranti delle basilari norme di sicurezza, dall'integerrima pediatra (Lucia Mascino) vessata dalla tuttologa di turno al povero allenatore di una squadra di pulcini (Vinicio Marchioni) che passa i pomeriggi a scansare insulti e testate, nel tentativo di arginare la maleducazione di genitori sempre più competitivi e arroganti.
Ma cosa ci dice il cervello: Intervista a Paola Minaccioni e Carla Signoris
Merita una menzione speciale la coppia di vessatrici doc di questo cattivissimo ritratto italico, Carla Signoris e Paola Minaccioni. La prima nei panni dell'eccentrica madre di Giovanna, cinica e pronta storcere il naso ad ogni scelta della figlia, "una suora laica" al contrario di lei, tutta paillettes e tutine aderenti; la seconda, coatta e sguaiata, avvezza a tutto ciò che fa moda: dal sushi, ai tatuaggi alle auto diagnosi da web. Un affresco che fa paura.
Conclusioni
Italiani brava gente? Forse alla fine di questa recensione di Ma cosa ci dice il cervello? ce lo chiederemo. La risposta prova a darcela Riccardo Milani con un'action comedy tutta da ridere, che fotografa un paese minato nelle fondamenta della convivenza civile. Milani e la sua squadra di autori si confermano una buona scommessa per il cinema italiano, soprattutto quando ci costringe a guardarci allo specchio.
Perché ci piace
- La commedia sociale che affonda nel paese reale e lo deride.
- L'affresco spietato eppure capace di strappare risate.
- I travestimenti esilaranti di Carla Signoris e quelli di Paola Cortellesi, qui alle prese con acrobazie da 007.
- L'arguzia della scrittura capace di mettere in scena personaggi e sequenze memorabili.
Cosa non va
- Qualche esultanza di troppo nel finale.