"Mi chiamo Benito Amilcare Andrea Mussolini, ho 35 anni e dirigo un giornale". Si introduce così, occhiaie scure e sguardo fisso in camera mentre parla direttamente allo spettatore Luca Marinelli, alias il Duce, nel promo della serie Sky M. Il figlio del secolo, presentata nell'ambito della conferenza stampa per i 20 anni del broadcaster. L'anteprima è una raffica di sequenze incalzanti che hanno i toni dell'origin story, a metà tra racconto della nascita di un supereroe e diario autobiografico, in cui Mussolini descrive con toni trionfalistici la sua ascesa e la nascita della propria leggenda. Il protagonista, intento a esaltare le proprie gesta in prima persona, buca la quarta parete e rivolgendosi direttamente al pubblico dice: "Seguitemi anche voi, mi amerete. Anche voi diventerete fascisti". Rendendo immediatamente chiaro come il raffinato regista britannico Joe Wright, a cui è stata affidata la realizzazione dell'opera, abbia deciso di raccontare la salita al potere di M. come una gigantesca opera di seduzione.
Con una fotografia che mescola il color seppia e il bianco e nero sgranati tipici dei filmati dell'Istituto Luce, assistiamo alla sua parabola ascendente partita dalle rotative de Il Popolo d'Italia, il giornale fondato da Mussolini quando venne espulso dal Partito socialista per le sue posizioni interventiste, e culminata nella fondazione dei Fasci italiani di combattimento. Mentre le immagini scorrono, M. sciorina i principi superomistici su cui ha fondato l'ideologia del suo partito, che si riconducono sostanzialmente alla legge del più forte e alla sopraffazione dei deboli e dubbiosi. Ma ciò che Joe Wright è più bravo a mostrare, nelle sequenze che abbiamo visto, sono il narcisismo e la vanità dell'uomo, direttamente proporzionali alla sua capacità di ammaliare e piegare il volere delle persone attorno a lui e, su larga scala, di eccitare le masse. Vestaglie di seta e colpi di manganello, un pugno alzato che, irriverente, si trasforma in dito medio, servizi fotografici e proiettori usati a scopo propagandistico, gigantesche adunate in cui si urla al cielo "Eia Eia Alalà" sono le immagini, frenetiche, che si susseguono in quelli che sembrano tanti assaggi di ognuno degli otto episodi che compongono la serie e che illustrano il percorso di M., da quando era un semplice giornalista a quando venne acclamato Duce in Parlamento.
Luca Marinelli, un protagonista all'altezza
L'autore del libro da cui la serie è stata tratta, Antonio Scurati, era molto scettico sulla scelta di Luca Marinelli: "Come fa un belloccio come Luca a diventare Mussolini?", si chiedeva. Ma l'attore romano ha dissipato ogni suo dubbio, rifiutando il make up prostetico e preferendo imbruttirsi e ingrassare.
L'unica perplessità rimasta era relativa all'altezza dell'attore. Se Mussolini, infatti, raggiungeva a fatica il metro e 70, l'attore romano spicca col suo metro e ottanta. Joe Wright ha risolto il problema non riprendendolo a figura intera, se non da lontano, e prediligendo il campo medio o il primo piano, quasi come se l'ego del protagonista straripasse nell'inquadratura.
Marinelli, che ci ha abituato a ruoli di personaggi tormentati, nella preview convince soprattutto perché - insieme all'arroganza e alla protervia tipiche de personaggio - sullo schermo porta anche le ombre e le fragilità del dittatore.
M. Il figlio del secolo: il cast completo della serie Sky con Luca Marinelli
Un progetto molto ambizioso
M. Il figlio del secolo è una delle produzioni Sky più ambiziose mai realizzate finora: otto mesi di riprese, quattrocento comparse, costumi e scenografie d'epoca, musiche dei Chemical Brothers e il coinvolgimento del regista di Espiazione e Orgoglio e pregiudizio. Standard di altissimo livello per la serie in otto episodi tratta dal primo romanzo della tetralogia di Antonio Scurati, Premio Strega e bestseller internazionale che ha venduto più di 600mila copie. La serie, scritta da Stefano Bises (Gomorra - La Serie) e da Davide Serino (Esterno Notte), è una biofiction che ibrida l'invenzione romanzesca con la cronaca. "M. È soprattutto un racconto sulla distruzione della democrazia attraverso la democrazia" dicono gli sceneggiatori. "Di esempi simili ne abbiamo avuti, e continuiamo ad averne nel mondo, ieri come oggi. I programmi scolastici spesso trattano a malapena questi eventi, anzi a volte non li raccontano nemmeno, quindi ben vengano opere come queste per dar voce a eventi sanguinari e alla restituzione di un periodo storico che è fondamentale conoscere. Perché conoscere queste storie crea anticorpi per non ammalarsi nel prossimo futuro". Prodotta da Sky Studios e da Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures in collaborazione con Pathé, Small Forward e Cinecittà S.P.A., M. Il figlio del secolo arriverà su Sky e Now nel 2024.