"30 anni tra un mese. Laureato, lavoro immediato, a casa tutti bene. Stai con lei da tre anni, hai pensato che fosse la donna della tua vita e ci sei andato a vivere insieme. Poi però sono passati i primi tempi, che passano sempre prima o poi. Non è un pensiero carino, ma ha iniziato ad annoiarti, hai sentito che ti iniziava a mancare qualcosa, ma cosa? Cos'è che ha iniziato a mancarti?"
Altro che 20 anni e non sentirli. Si dice che ci sono film che segnano una generazione o comunque un immaginario collettivo. Per l'Italia vent'anni fa L'ultimo bacio di Gabriele Muccino è stato uno di questi. Nel rappresentare il passaggio dagli "enti" agli "enta", dalla voglia di un'ultima boccata di adolescenza al prendersi le responsabilità degli adulti, tutto attraverso dialoghi fiume in cui ogni sentimento è percepito all'ennesimo potenza: le urla come le risate, l'amore come l'odio, il rimorso come il rancore, ma anche il perdono. Quale migliore occasione del 20° anniversario per raccogliere le 10 scene cult de L'ultimo bacio che ci faranno ripercorrere la storia del film?
1. L'ANNUNCIO
Carlo (Stefano Accorsi) e Giulia (Giovanna Mezzogiorno) si recano a cena coi rispettivi genitori per annunciare che aspettano un bambino. La notizia farà mettere in molto in discussione tanto al gruppo di amici quanto ai genitori di lei (Luigi Diberti e Stefania Sandrelli), che improvvisamente si ritrovano nonni. Soprattutto lei, Anna, è come colpita da un fulmine quando pensava di avere ancora "tutta la vita davanti": "Come nonni? Ah divento nonna anch'io? Oddio non ci avevo pensato" ma subito si riprende: "Dio ma che facciamo con queste facce da scemi? Dobbiamo festeggiare, dobbiamo brindare" e come dirà più avanti nel film alla figlia: "sono felice per te e non sono invidiosa". Adriano (Giorgio Pasotti), migliore amico e collega di Carlo, va in crisi con la compagna Livia (Sabrina Impacciatore), dato che il loro bambino di sei mesi sembra averli allontanati invece che avvicinati, e nessuno dei due sembra disposto a fare un passo indietro e a trovare un compromesso per ritrovarsi. Adriano avvisa Carlo che la sua vita con un bambino non sarà più la stessa, dipingendogli un quadro tutt'altro che roseo: "I problemi cominciano quando tornate a casa e siete in tre, te lei e l'infante. Lei sarà completamente isterica e ti farà sentire un cretino per ogni cosa che le farai mancare. E sono milioni le cose che improvvisamente lei si aspetterà da te. Ti sentirai accusato di non essere responsabile, di non avere nessun istinto paterno. Non devi pensare nemmeno per un'istante che sarà una passeggiata, perché non lo sarà (...) Questa è la situazione. Oh non lo dico per spaventarti ma devi essere ben cosciente che fra sei mesi ti ritrovi vecchio in un botto. E se ti chiederai se c'è un modo per uscirne - e te lo chiederai - la risposta sarà no, non c'è una via d'uscita.. a parte la fuga".
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2. IL BUNGEE JUMPING
Nella serata di addio al celibato di Marco (Pierfrancesco Favino) dal loro "posto" alle cascatelle al laghetto dell'Eur, gli amici si spostano a fare bungee jumping da un cavalcavia nell'acqua, un ultimo gesto estremo e atto simbolico di libertà prima di "accasarsi". Proprio a rappresentare il passaggio di cui parlavamo all'inizio dell'articolo e a esorcizzarlo in qualche modo. Il gruppo urla a squarciagola: "Alla nostra, a quello che siamo stati a quello che saremo. A quello che non saremo. A tutte quelle s**** che c'hanno messo le corna e a tutte quelle che ce le metteranno!"
3. LA CASA SULL ALBERO
Si tratta del primo incontro ravvicinato fra Carlo e Francesca (Martina Stella) al matrimonio di Marco. I due si appartano per parlare più tranquilli su una casetta sull'albero che Francesca gli vuole far vedere. Una costruzione che è una metafora, una sorta di nido infantile in cui rifugiarsi che da un lato rende la loro conoscenza segreta e quindi intrigante, e dall'altra richiama appunto la dimensione infantile della sindrome di Peter Pan di Carlo. Un posto dove rifugiarsi un attimo prima di rituffarsi nella "vita vera" da adulti e un interessante paradosso: un luogo quasi innocuo che è anche la sede dell'inizio di un tradimento.
4. PAOLO & ARIANNA
Quella di Paolo (Claudio Santamaria) ad Arianna (Regina Orioli), un'ex che non riesce a dimenticare a da cui non riesce a staccarsi, è una dedica d'amore urlata, perché espressa fino in fondo. Un amore che per tutto il film sembra che non porti a qualcosa di buono per entrambi, un amore in cui tornare a rifugiarsi ma malsano, distruttivo, come un uragano che non risparmia nessuno. Paolo le dice irrompendo in casa sua mentre è con un altro conosciuto al matrimonio di Marco: "Sono solo venuto a dirti che passeranno i mesi, passeranno gli anni, forse mi odierai per tutta la vita, forse un giorno invece riuscirai a ripensarci. Allora io sarò qui ad aspettarti. Senza di te non so stare, io ti amo. Ti sei mai sentita come mi sento io adesso? Ci devi passare per capire!"
5. IL CONFRONTO (PARTE 1)
Si tratta del primo confronto fra Carlo e Giulia, ripresi dall'alto a letto mentre parlano, immersi nel bianco delle lenzuola, in una dimensione quasi candida. Le parole sono sussurrate, accennate, pronunciate con dolcezza, un contraltare e quasi un'anticipazione di ciò che avverrà dopo. Giulia dice a Carlo: "Io non ti tradirei perché sono più forte di te" - e questo tornerà nel loro ultimo confronto in cui gli dirà "se fossi solo un po' più forte ti lascerei per sempre" - e poi aggiunge "e se scopro che mi tradisci ti ammazzo", in seguito infatti lo minaccerà con un coltello una volta scoperto il tradimento.
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6. ANNA & EUGENIO
Un altro confronto, questa volta con protagonista Anna, che va a ricercare un amore perduto in Eugenio (Sergio Castellitto), professore più giovane di lei con cui ha avuto una relazione extraconiugale tre anni prima. Non ha mai avuto il coraggio di lasciare il marito, e lui ora è andato avanti. Un confronto abbastanza pacato, rispetto al contraltare precedente e successivo con Emilio (Luigi Diberti). Una scena che rappresenta il rimpianto di ciò che non è stato e poteva essere. "Siamo fuori tempo massimo" le dice Eugenio. E Anna chiosa: "Non c'è molto altro da dire. Io aspetto una nipotina e tu hai un bambino che ha fatto un anno l'altro ieri". A testimoniare la differenza d'età fra i due, ora più marcata, proprio come quella fra Carlo e Francesca. "Non sai quanto ti ho aspettata". Un amore, il loro, che non trova i binari giusti per viaggiare insieme come quello di Paolo e Arianna.
7. ANNA & EMILIO
Speculare al precedente confronto, questo è l'apice del rapporto fra Anna e Emilio e forse di tutto il film. Rimorsi, rimpianti, rinfacci, rancore, rabbia, tutti frullati insieme e vomitati fuori l'uno all'altra. Una delle scene che forse più racchiudono lo spirito del film, di crescita e disfacimento, del non voler rimettere insieme i pezzi del loro matrimonio (come quelli del vaso che Anna rompe in preda all'ira). Un confronto a suon di parole in cui i due protagonisti dimostrano grande vena tragicomica e in cui non se la mandano certo a dire: "Esatto, sono come una pianta grassa con troppe spine! Non so che c**** vuol dire ma è esattamente così che mi sento!"
8. LA FESTA
Si compiono diciott'anni una sola volta nella vita. Lo spirito, la musica, l'atmosfera dell'evento a cui Francesca trascina Carlo (un'amica fa diciott'anni, mentre lei li ha già compiuti) riassume e accentua perfettamente la differenza d'età fra i due. Lui in quel posto non c'entra nulla. Eppure questo ritorno - di nuovo, dopo la casa sull'albero - alla spensieratezza dell'adolescenza lo porterà al tradimento, anche se a Giulia dirà che è stato solo un bacio. Il karma in un certo senso lo punirà facendo morire il padre di Santamaria malato da tempo proprio quella sera, portando quindi tutti gli amici a riunirsi a casa dell'amico in lutto e facendo saltare la copertura di Carlo.
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9. IL CONFRONTO (PARTE 2)
Speculare al confronto di prima fra Carlo e Giulia, questa volta né dolce, né velato, né sussurrato, bensì urlato a squarciagola dopo che lei ha scoperto il tradimento. Si inseguono per tutta la casa (un inseguimento infantile se non ci fosse la tragedia adulta che la coppia sta mettendo in atto): lui tentando di spiegare e giustificare il gesto, lei schifata e irremovibile che passa alle minacce, prima fisiche con un coltello (a cui accennavamo prima) e più in là addirittura di abortire pur di non avere un figlio con lui che l'ha tradita mentre era incinta.
10. LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA?
Nel finale ognuno dei personaggi trova, a modo suo, una pace interiore. Anna parlando con l'amica si rende conto che non sa stare senza Emilio dopo tanti anni, che l'ha amata a modo suo, che hanno costruito qualcosa di importante insieme. Le corse sono ricorrenti nei film di Muccino, quasi un omaggio ad un certo cinema italiano, e questo film non fa eccezione. C'è Paolo che corre ma anche Francesca col cuore spezzato ad inseguire la macchina di Carlo, che si allontana lasciandola per sempre dopo che si è reso conto che non è stato niente più che un colpo di testa quello con la ragazzina. Mentre l'automobile si allontana, il libro di Siddartha che lei gli aveva regalato e lui noncurante aveva poggiato sul tetto della macchina, cade sulla strada insieme alla carta regalo, scartata e abbandonata proprio come Francesca. Giulia perdona Carlo perché non riesce a odiarlo completamente anche se ci prova con tutta se stessa. Adriano, Paolo e Alberto (Marco Cocci), l'eterno single del gruppo, decidono di partire in giro per il mondo per ritrovare se stessi.
"Non dobbiamo assuefarci all'amore che provano per noi, non dobbiamo assuefarci alle loro piccole cure, alla vita apparentemente sempre uguale, ai corpi che si sformano con l'età. Non dobbiamo pensare che col matrimonio la vita diventi monotona e ripetitiva. Non dobbiamo smetterle di ascoltarle, anche quando ci ripetono per la millesima volta la stessa cosa. Non dobbiamo smettere di trovarle attraenti, non dobbiamo smettere di essere gentili e premurosi. (...) Ma parlarne è inutile, le parole contano quanto un colpo di vento. Se dopo tanti anni starete ancora insieme vorrà dire che avrete fatto in modo di restarci, e siccome non sarà stato facile vorrà dire che ci avrete creduto, è quello che vi auguro, di non smettere mai di crederci"
Questo è ciò che dirà Emilio a Carlo, mentre Marco neosposo dirà a Adriano in crisi durante il funerale: "Se stai con qualcuno da tanto tempo arriva comunque il momento in cui smetti di sentirti in movimento ma è solo un arresto apparente. In realtà è un andamento diverso. Se riesci ad apprezzarlo ti senti unito proprio perché ami da sempre la stessa persona, senza pensare segretamente di fuggire. È la normalità la vera rivoluzione". E a stroncare questa apparente quiete ritrovata c'è la scena finale, un finale aperto e un possibile inizio di tradimento in atto da parte di Giulia anni dopo.
I trentenni di oggi sono in realtà eterni precari, sentimentalmente e professionalmente, eppure questo L'ultimo bacio di Gabriele Muccino che parlava di crescita "definitiva" ha segnato inevitabilmente una generazione che forse ancora in parte deve imparare a crescere e a stare al mondo. Come se fosse una generazione di mezzo, rimasta nel limbo fra il bombardamento della comunicazione e delle possibilità di oggi e la (forse) maggiore semplicità del passato.