L'ultima ossessione del dottor Beck, la recensione: chi non muore si rivede

La recensione de L'ultima ossessione del dottor Beck, film dove Eric Roberts riprende per la quinta volta il ruolo del chirurgo psicopatico che prende di mira giovani ragazze. Su Rai2 e disponibile su RaiPlay.

L'ultima ossessione del dottor Beck, la recensione: chi non muore si rivede

Il dottor Albert Beck è riuscito a farla franca ancora una volta ed è scappato dall'ospedale psichiatrico nel quale era stato rinchiuso. L'uomo si è nascosto nell'attico di una casa, nella quale si è da poco trasferita la giovane Alex insieme alla madre Maggie, rimasta recentemente vedova. Beck rimane nell'ombra e comincia a spiare la ragazza, con le due donne del tutto ignare della sua presenza tra le mura domestiche. Un giorno la situazione prende una piega del tutto imprevista quando Alex, sola in casa, è vittima di un infarto ed è proprio Beck a chiamare i soccorsi, pur rifiutando di declinare al telefono le sue generalità per poi allontanarsi da quella dimora.

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L'ultima ossessione del dottor Beck: una scena

Come vi raccontiamo nella recensione di L'ultima ossessione del dottor Beck, il medico non è però intenzionato a lasciar perdere la sua nuova preda, giacché ha già sviluppato una vera e propria ossessione per Alex. L'uomo finisce così per assumere un'identità fasulla dopo aver ucciso un'infermiera - dal nome Chris, negli States potenzialmente neutro - e preso il suo posto, con lo scopo di prendersi cura in prima persona della salute di Alex, nel frattempo rientrata a casa per trascorrere la convalescenza. Ma con il passare dei giorni Maggie inizia a dubitare dei dubbi su chi si stia effettivamente prendendo cura di sua figlia...

Un ritorno prevedibile

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L'ultima ossessione del dottor Beck: un'immagine del film

Proprio vero che chi non muore si rivede, anche se di certi personaggi ne avevamo forse già abbastanza. Niente da incolpare al povero Eric Roberts, da anni ingolfato in un franchise per il piccolo schermo che lo ha visto protagonista di storie sempre più ambigue e improbabili, sempre nei panni dello scomodo chirurgo con il vizio di stalkerare delle ragazze che potrebbero essere sue nipoti. D'altronde il fratello d'arte - sua sorella è la sempiterna Julia, per chi non lo sapesse - si sta avvicinando alla settantina e pur con tutta la buona volontà il ruolo di piacione e di seduttore non gli si addice più. Soltanto una delle tante assurdità che si ripercorrono nel corso degli ottanta minuti di visione, con tanto di affascinante poliziotta sui trent'anni che cede come nulla fosse alle lusinghe di un uomo molto più anziano di lei e appena conosciuto. Uno fra i molteplici escamotage narrativi per condurre la vicenda sugli step prestabiliti, vero e proprio schiaffo a qualsiasi ipotetica verosimiglianza di fondo.

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Lucida follia

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L'ultima ossessione del dottor Beck: una foto

Certo fin dal prologo, dove il sardonico villain è nascosto tra gli scatoloni della soffitta, L'ultima ossessione del dottor Beck non si prende troppo sul serio e tratto distintivo della serie continuano i passaggi "immaginati" dal personaggio, questi forse gli unici momenti riusciti in quanto carichi di una certa ironia nera che non guasta: proprio quando esaspera la follia, come nelle discussioni con una bambola da lui identificata come doppelganger della vittima, la storia trova quel pizzico di personalità. Il resto è altrimenti risibile, con una tensione ai minimi storici che viene esplicitata al meglio nella resa dei conti finale, in un ospedale dismesso dove - tra vecchie conoscenze e madri pronte a tutto - si chiude l'ennesima pagina del franchise, con un finale apertissimo che introduce ad un nuovo capitolo probabilmente già in cantiere.

Dentro o fuori

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L'ultima ossessione del dottor Beck: una scena

Il regista Jeff Hare torna sul luogo del delitto in quando aveva già diretto il precedente episodio Ossessione senza fine - Frammenti di un incubo (2019) e la sua cifra stilistica non cambia, mantenendosi su un generale anonimato tipico di queste produzioni pensate direttamente per il piccolo schermo, con scene in esterni limitate al minimo indispensabile e la maggior parte degli eventi aventi luogo tra le rassicuranti quattro mura, siano queste di casa o di un ospedale. Roberts come detto gigioneggia ma non basta il mestiere a rendere interessante un personaggio che è ormai diventato un'involontaria macchietta e nel quale lui per primo sembra non credere più. Nonostante tutto siamo certi che lo rivedremo ancora...

Conclusioni

Fuggito dall'ospedale psichiatrico, il dottor Beck è pronto a tormentare un'altra giovane ragazza, in quest'occasione affetta da un grave problema cardiaco. Riuscito con l'inganno - e con l'omicidio - a diventare il suo infermiere di fiducia, il medico psicopatico diventerà sempre più morboso nei suoi confronti, al punto da insospettire le persone a lei vicino... Come vi abbiamo raccontato nella recensione de L'ultima ossessione del dottor Beck, il quinto capitolo della saga che vede per protagonista il folle chirurgo di Eric Roberts non aggiunge niente di nuovo ad un personaggio ormai in "esaurimento". Una regia del tutto anonima e priva di guizzi, tolto qualche vaga sortita ironica qua e là, e una sceneggiatura stracolma di forzature in serie rendono vana la tensione e ridicolo il contenuto.

Movieplayer.it
1.5/5
Voto medio
3.1/5

Perché ci piace

  • Qualche sprazzo di folle ironia qua e là.

Cosa non va

  • Eric Roberts ormai improbabile in un ruolo che ha stancato.
  • Narrazione forzata con eventi sempre più assurdi.
  • Regia impalpabile.