Il 22 giugno Luke Cage farà ritorno coi suoi muscoli d'acciaio, la sua pelle a prova di proiettile e il suo fascino fatale. Nella prima stagione dello show Luke (Mike Colter), ex poliziotto e poi galeotto divenuto metaumano in seguito a un incidente, ha già fatto capitolare diverse sensuali protagoniste dello show. Quando si riaprirà la nuova stagione, lo vedremo felicemente accasato con l'infermiera Claire Temple (Rosario Dawson), pronto a sfidare ancora una volta il crimine e la corruzione che governano Harlem. Confermato, inoltre, dalle prime immagini il ritorno di Danny Rand/Iron Fist, con cui Luke sembra avere una certa chimica. Alla regia del primo episodio, intitolato Soul Brother #1, troviamo l'attrice e regista Lucy Liu. Dopo il successo della prima stagione, lo showrunner Cheo Hodari Coker prosegue la sua opera di interconnessione tra musica e televisione. Così mentre i titoli dei primi 10 episodi erano mutuati da brani dei Gang Starr, stavolta gli artisti prescelti sono Pete Rock & CL Smooth.
Il See What's Next Event di Netflix ha portato a Roma il ciarliero Cheo Hodari Coker e Lucy Liu per fornire qualche anticipazione su cosa ci aspetta nella nuova stagione. I due colgono l'occasione per raccontare la genesi di questa felice collaborazione. Lucy Liu spiega: "Io e Cheo abbiamo lavorato insieme in Southland. La serie era girata con tre camere, osservando quel set ho imparato moltissimo. Giravamo in esterni, i passanti entravano nell'inquadratura, abbiamo improvvisato. Da regista vuoi avere l'abilità di portare il tuo stile personale anche in prodotto come le serie tv, che sono realizzare da tante persone diverse".
Leggi anche: Luke Cage, finale stagione 1: La nascita di un nuovo eroe
Il segreto di un buon regista? Saper comunicare
Dopo un film d'esordio, Meena, diretto a quattro mani, Lucy Liu si è fatta le ossa sui set televisivi, in particolare quello di Elementary, di cui ha diretto vari episodi, prima di approdare nel mondo Marvel con Luke Cage. La maggior parte degli episodi della seconda stagione sono diretti da donne, ma Cheo Hodari Coker ci tiene a precisare che il criterio di scelta dei cineasti non è stato il sesso: "Da sceneggiatore afroamericano ho dovuto affrontare molti pregiudizi, perciò sarò chiaro. I nostri criteri nella scelta dei registi sono il talento e la sensibilità. Entrare nel mondo di Luke Cage è difficile, le cose cambiano velocemente, il passo della serie è rapidissimo".
Dello stesso avviso la volitiva Lucy Liu, impegnata a crearsi una carriera parallela sulla base delle proprie competenze tecniche. "Da donna è fantastico far parte di questa cultura, non sono cresciuta con le serie tv, ma questo è un sogno che si avvera. Credo che oggi, per le donne, le opportunità siano maggiori, ma non voglio essere ingaggiata perché sono una donna o perché sono asiatica, voglio essere ingaggiata per il mio talento, non voglio essere incasellata in una categoria". Parlando delle difficoltà riscontrate sul set di Luke Cage, la regista prosegue: "Girare il primo episodio della stagione è stato fantastico, le cose cambiano last minute e tu devi essere in grado di improvvisare, ma il segreto per far bene questo lavoro è la comunicazione. Da attrice lo so bene. Occorre parlare con le persone, fargli capire la tua visione. In alcune scene era fondamentale capire il ritmo, prendersi il tempo necessario. Gli attori fanno sempre domande, sono come bambini, ti chiedono il perché di tutto anche se sanno già le risposte. L'importante è farli sentire partecipi del processo e fargli capire cosa vuoi".
Leggi anche: Luke Cage, 5 cose che potreste non aver notato
Luke Cage ambasciatore della cultura black
Prima di diventare sceneggiatore e produttore, Cheo Hodari Coker era un giornalista musicale e la musica è impressa nel suo DNA. Lo dimostra la centralità della colonna sonora in Luke Cage e l'ampio spazio dato alle esibizioni musicali dei cantanti che affollano l'Harlem's Paradise, il nightclub di proprietà di Cottonmouth. "Io ragiono in termini musicali" spiega lo showrunner. "Ho messo insieme un disco che funziona. Sono orgoglioso di lavorare a una serie Marvel dedicata alla cultura e alla musica black culturalmente. Grazie al successo dello show posso propagandare ovunque la cultura che mi appartiene. Anche nella seconda stagione la musica avrà un ruolo essenziale, ma la domanda a cui risponderemo riguarda Luke Cage. Cosa accadrà al suo ego e alle sue relazioni con i cambiamenti in serbo?".
Leggi anche: Luke Cage insieme ad Iron Fist in una foto esclusiva della stagione 2!
Proseguendo la metafora musicale, Cocker paragona lo show al jazz. "Ognuno può avere un solo, ma la vera forza sta nell'ensemble. Serve una melodia, quando tutti gli ingredienti funzionano rischi di fare qualcosa di spettacolare". Lo sceneggiatore ammette di sentire la responsabilità di farsi portavoce della comunità black: "Mio nonno mi ha insegnato che ogni errore ha delle ripercussioni. Luke Cage è un'icona, può avere un impatto sulle persone. È una serie tv, ma non per questo è priva di responsabilità. Mi piace definirla 'inclusively black', non vogliamo annacquare la nostra cultura, ma c'è un varco per coinvolgere nella serie anche persone che appartengono ad altre culture". Parlando di cultura black, il discorso cade inevitabilmente su Black Panther, a oggi il comic movie che ha incassato di più negli USA. "Il successo Marvel ci porta a prendere dei rischi. Black Panther mi è rimasto impresso in mente, l'ho visto quattro volte, è un successo black così come Atlanta, altra serie molto popolare. Il pubblico desidera queste storie e finché dimostrerà interesse noi andremo avanti". La domanda sorge spontanea. Luke Cage fa parte dell'universo Marvel e anche se al momento cinema e televisione sono separati, alcuni punti di contatto emergono qua e là. Dunque che impatto avrà la Infinity War su Luke Cage visto che la seconda stagione arriverà dopo il film? Cheo risponde laconico: "Lo saprò a giorni, quando vedrò il film al cinema".