Ancora un episodio lento in questa sesta e ultima stagione di Lost che, almeno fino ad ora, sembra essere solo preparatoria per il gran finale che tutti i fan aspettano e che dovrebbe concludere degnamente quella che è la serie televisiva regina degli ultimi anni. Perchè, sembra inutile ripeterlo, ma è comunque doveroso, Lost, con il suo stile, ha senza dubbio condizionato gli show che sarebbero venuti dopo ed è stato capace di tenere incollati agli schermi milioni di telespettatori che adesso, giustamente, reclamano un finale di qualità.
Ed è proprio la qualità il punto cruciale di questa sesta stagione che sicuramente spiega molte cose, suggerendole e lasciandole intendere tra le righe, più che esporle in modo chiaro, ma che comunque continua ad avvitarsi su episodi che appaiono slegati dal contesto dell'azione generale.
Come è appunto questo Recon, sempre diviso in due parti secondo lo stile affermato della serie, dedicato a James "Sawyer" Ford di cui ci mostra sia la vita alternativa nel flash-sideways, sia le scelte tattiche per sopravvivere allo scontro tra le due fazioni in lotta da secoli, tutto ciò nel segno dell'egoismo puro, con ogni probabilità, visto che gli intenti di Sawyer sono sempre a beneficio di se stesso e raramente a favore degli altri.
E abbiamo anche la sensazione precisa che il livello qualitativo della recitazione si sia nettamente abbassato con Claire sempre più fuori parte, con un Sayid quasi inebetito e assente dopo essere stato "posseduto" dal fumo nero e non ci soddisfa, questa volta, nemmeno lo stesso John Locke/mostro impegnato a spiegare, brevemente come è sempre tipico di Lost, passaggi cruciali della sua infanzia ad una perplessa Kate. Se procediamo con ordine ci rendiamo conto di quanto sia esigua la storia narrata in questo episodio. Sul fronte della realtà alternativa abbiamo Sawyer che in un determinato momento della sua vita, non ci viene detto quale, decide di diventare poliziotto e non truffatore. Resta però sempre presente la sua ossessione nei confronti di Anthony Cooper perchè è deciso comunque a ritrovare ed uccidere l'uomo responsabile della tragica fine della sua famiglia. E ancora una volta ritroviamo, in quella che non è ancora chiaro se sia solo casualità dettata dal voler inserire a tutti i costi gli altri personaggi della storia oppure un preciso disegno degli autori verso qualcosa di determinante che dovrà accadere, fianco a fianco, come partner di questo strano Sawyer onesto, Miles Straume prima e la bella Charlotte Lewis, archeologa e appuntamento al buio dell'uomo, poi.
Ma è l'incontro finale con una Kate impegnata nell'ennesima fuga che maggiormente ci fa capire come questi due personaggi, entrambi con storie alternative non concluse, possano rappresentare l'ago della bilancia nella partita giocata sull'isola, destinati come sono a fare parte per sè stessi e non all'interno del piano globale, che sia di Jacob o del mostro. Sull'isola, però, la storia è ancora più esile perchè semplicemente Locke decide di inviare Sawyer a controllare la spiaggia dove è precipitato il volo Ajira per accertarsi della presenza di minacce o di sopravvissuti. Ed è qui che James si imbatte in un cumulo di cadaveri e in una donna che sostiene essere l'unica sopravvissuta alla strage. Ma ben presto il fiuto di Sawyer per le truffe gli consente di capire le bugie che gli vengono raccontate e a quel punto non resta alla donna che svelare la presenza di altri uomini armati, arrivati insieme a lei sul sottomarino avvistato nelle ultime fasi dello scorso episodio, Dr. Linus, e che segna il ritorno di Charles Widmore, intenzionato (si suppone) a riprendere il controllo dell'isola.
Preso prigioniero, Sawyer incontra Widmore che gli propone di collaborare nella cattura del misterioso personaggio ormai bloccato nelle sembianze di John Locke. Fatto il patto in cambio della promessa di lasciare l'isola una volta terminata la guerra fra fazioni, Sawyer ritorna al campo, dopo aver avvisato Locke delle intenzioni di Widmore in quello che appare come un impulso di lealtà nei confronti di chi per primo gli ha promesso il ritorno a casa.
E proprio al campo, davanti al fuoco, ritrova Kate ancora scossa dagli eventi del pomeriggio quando, aggredita da Claire furiosa a causa di Aaron, era stata salvata proprio da Locke che le aveva poi spiegato della sua infanzia.
Apprendiamo quindi, e non si sa quanto l'informazione possa essere utile, del trauma da lui subito in gioventù perchè, al pari di Aaron, anche l'uomo è stato esposto alla cattiva influenza di sua madre, non sana di mente.
Abbiamo, allora, un'altra domanda che si aggiunge alle tante e restiamo ancora una volta in attesa di risposte convincenti, ma con tempistiche sempre più ristrette. L'unica cosa di cui siamo sicuri è che le intenzioni di Sawyer hanno comunque finalità egoistiche perchè nel suo svelare il piano di Widmore a Locke c'è soltanto la volontà di approfittare del conflitto tra i due antagonisti per poter fuggire indisturbato insieme all'altra fuggitiva storica Kate.
Legati entrambi dalle rispettive priorità personali, non resta altro che capire in che modo potranno influire nell'annosa battaglia tra luce ed ombra, ma speriamo che tutto ciò sia parte integrante del finale di serie che ormai è sempre più alle porte.