Messi da parte alcuni momenti della premiere, la stagione 6 di Lost non ci ha entusiasmati fin dalle sue primissime battute e ci era sembrata particolarmente deludente negli ultimi due episodi, Il faro e Tramonto. In tal senso, fare peggio dell'episodio precedente sarebbe stato difficile ed infatti Edward Kitsis ed Adam Horowitz sono riusciti a dare un diverso spessore a Dr. Linus, senza dubbio aiutati dal protagonista Michael Emerson, che è riuscito a mettere in scena sfumature e tensioni interiori che Naveen Andrews non ha saputo dare al suo Sayid soltanto sette giorni prima.
Torna infatti protagonista Benjamin Linus nel flashsideway, approfondendo il personaggio e dandoci qualche indizio in più sulla natura di questo nuovo espediente narrativo degli autori, che ci sembra fin qui meno efficace e geniale dei flashforward inseriti al termine della terza stagione.
Troviamo Ben nei panni di un insegnante di storia triste e sconfitto dalla vita, diverso dal leader manipolatore che avevamo conosciuto. Ma la sua natura ha l'opportunità di venire fuori alla lunga, quando la tresca del preside della scuola in cui lavora gli offre lo spunto per ricattarlo e prendere il suo posto dirigenziale. Il preside ha però un'arma da sfruttare per non sottostare ai ricatti di Ben: Alex, l'Alexandra Russeau non più bloccata sull'isola in questa realtà che casualmente studia nella stessa scuola. Alex è una studentessa brillante, una delle preferite di Ben, che per lei nutre un sincero affetto, ma è dal preside che spera di ottenere la lettera di presentazione che l'aiuti ad entrare a Yale. E' questa l'arma usata dall'uomo per difendersi dall'assalto del suo insegnante, obbligandolo a scegliere tra il proprio guadagno e quello della ragazza.
Sulla natura di questi FS, c'è un accenno nel dialogo tra Ben e il padre che può fornirci un dettaglio in più: l'anziano genitore si chiede cosa sarebbe diventato Ben se non avessero lasciato l'isola anni prima, confermando che si tratta di qualcosa che esiste (o è esistita) anche in questa realtà.
Sull'isola le cose non vanno certo meglio per Ben: Ilana infatti scopre che è stato lui ad uccidere Jacob con l'aiuto di Miles (sì, questa volta il povero Miles trova un modo per giustificare la sua presenza) e lo obbliga a scavare la sua stessa tomba con l'intenzione di ucciderlo. Ben cerca di corrompere Miles per tirarsi fuori dai guai, ma i soldi richiesti dall'orientale un paio di stagioni fa non bastano più, anche perchè lui ha intenzione di approfittare dei diamanti sepolti con Nicki e Paulo (altri due personaggi inutili che trovano motivo di interesse in questo episodio).
I tre erano reduci da un'altra parte importante dell'episodio, che ci ha condotti a bordo della Black Rock, il relitto che sin dalla prima stagione è arenato nel mezzo dell'isola. E' Richard a condurli lì per un motivo semplicissimo: morire. Richard Alpert, che fa capire di essere arrivato sull'isola proprio su quella nave, vuole morire, ma non può farlo perchè ha ricevuto questo dono da Jacob stesso e pensa che i candelotti di dinamite che per sua mano non esploderebbero, lo potrebbero fare se usati da Jack ed Hurley. Niente di più sbagliato, perchè Jack, dopo la visione ne Il faro, ha iniziato a prendere coscienza della sua importanza e sa che Jacob non lo lascerebbe morire.
Meno fiducioso Hurley, che mentre i due attendono che la miccia bruci e la tensione sale, si allontana dalla nave in cerca di salvezza.Con i due gruppi ormai definiti, ancora una volta riferiti a Locke, seppur fittizio, da una parte e Jack dall'altra, solo Sawyer (assente da tre episodi) deve scegliere definitivamente da che parte stare ed è probabile che lo sapremo già la prossima settimana in Recon. Intanto un ulteriore elemento arriva ad alterare l'equilibrio acquisito: Widmore a bordo del suo sommergibile, realizzato con la solita CGI di scarsa qualità. Quali saranno le sue intenzioni?