E con questo sono sei gli episodi già andati in onda dell'ultima stagione di Lost. Il tempo a disposizione degli autori diventa di settimana in settimana sempre meno ed è forse questo ad influenzare maggiormente il nostro giudizio: se due anni fa eravamo più disponibili ad accettare anche gli sviluppi più improbabili e le numerose ambiguità, dall'ultima stagione ci si aspettava più chiarezza e determinazione nell'affrontare i tanti quesiti ancora in piedi. Sembra invece che le soluzioni, pratiche e narrative, siano sempre le stesse ed in Sundown anche gli ultimi personaggi introdotti nella vicenda in LA X escono di scena senza aver contribuito in modo determinante alla storia, lasciandoci ancora una volta dubbi sull'effettiva necessità di aggiungere un elemento dopo l'altro, quando appare chiaro che gli unici ruoli importanti ai fini dello sviluppo della storia sono già assegnati e definiti fin dall'inizio.
Protagonista del flashsideway della settimana è Sayid, uno dei personaggi che ormai possiamo considerare tra i fondamentali ai fini della storia. L'approccio della sua storia alternativa è però diverso da quello di altri che abbiamo visto: per lui sembra non esserci possibilità di rivalsa. Non sembrerebbe così inizialmente, perchè l'ex soldato ci viene presentato come zio amorevole dei figli dell'adorata Nadia, sposata al fratello di Sayid. Viene fuori che è stato proprio lui a spingere l'amata verso il fratello, convinto di non meritarla per quanto fatto nel suo passato, un segno che porta nonostante la sua vita attuale sia diversa e lo veda viaggiare per il mondo per tradurre contratti petroliferi.
Come mai Sayid non ha avuto possibilità di redimersi nella versione alternativa della storia? Una possibile spiegazione ci sembra di scorgerla in quanto accade invece sull'isola.
L'entità che si oppone a Jacob, quella che attualmente ha le sembianze di Locke e quindi di Terry O'Quinn, sta reclutando. Ci è stato detto da Ilana fin da inizio stagione, ma è solo in Sundown che questa operazione arriva al culmine, in un gioco di poteri tra lui e Dogen che vede Sayid nel mezzo. Entrambi usano l'ex soldato, con fini diversi: Dogen lo manda ad uccidere Locke, consapevole dell'impossibilità di farlo, ma convinto di provocarne la reazione e quindi veder soccombere Sayid; Locke, ben più scaltro di quanto ipotizzato dal giapponese, riesce a portare l'iraqeno dalla sua ed usarlo come arma, al pari della sua amica Claire.
Mentre Claire fa il suo ingresso al tempio e viene subito imprigionata dagli Altri, Sayid arriva da messaggero, comunicando le parole dell'uomo che ha il volto di Locke, ovvero che Jacob è morto e sono liberi, non più obbligati a restare lì. A questo aggiunge un ultimatum: hanno tempo fino al tramonto per scegliere da che parte stare, se con lui e lasciare l'isola o restare e morire.
Sayid ha quindi fatto una scelta sull'isola, possibile che sia questo il motivo della sua mancata redenzioe nel FS? Potrebbe essere un modo per leggere il significato di questo nuovo espediente narrativo messo in piedi da Damon Lindelof e gli altri autori, in attesa di capire, un episodio dopo l'altro, se andranno a comporre un quadro più ampio acquisendo un valore diverso da quello che ci appare fin qui.
Sundown vede così l'uscita di scena del Dogen di Hiroyuki Sanada e di molti esponenti, nuovi e non, degli Altri, confermando la tendenza degli autori di Lost ad aggiungere nuovi personaggi per eliminarli subito dopo. Uno modo di condurre lo sviluppo della serie che ci ha sempre convinti poco, ma che arrivati alla fine sembra ancora meno efficace.