Il sipario sta per chiudersi su Lost e, mentre aspettiamo di capire come si arriverà all'epilogo della serie, ci viene consentito di guardare ancora una volta nel passato dell'isola in modo da chiarire quale sia stata la genesi dei due misteriosi protagonisti e del conflitto secolare che li contrappone. Parliamo ovviamente di Jacob e dell'Uomo Nero che continua ancora a non avere nome anche in questo quindicesimo episodio, Attraverso il mare, come se il male debba necessariamente restare innominato forse per essere esorcizzato, ma dalla storia che viene fuori alla fine della puntata è difficile accettare la definizione di male puro che investe l'oscuro personaggio, fratello gemello di Jacob.
Ed è questa la rivelazione che ci viene servita nelle prime battute dell'episodio, subito dopo l'arrivo di una misteriosa giovane donna incinta su una delle spiagge dell'isola in seguito all'ennesimo naufragio che funesta le coste. Tale evento è di difficile collocazione temporale perchè non ci vengono dati elementi sufficienti a stabilirla, abbiamo solo il primo dialogo tra la giovane appena approdata e un'ancora più misteriosa donna già presente sull'isola che avviene in latino e le vesti da loro indossate che suggeriscono l'appartenenza ad una comunità antica, ma tutto ciò ha come conseguenza proprio la nascita di Jacob e del suo fratello gemello a cui la madre non riesce a dare un nome perchè assassinata a sangue freddo proprio da colei che poco prima le aveva offerto cibo e aiuto.Da questo momento in poi la puntata segue le vicende dei due ragazzi allevati come figli dalla donna misteriosa, ma non ci viene detto comunque nulla che possa spiegare in qualche modo la sua natura e le modalità della sua presenza sull'isola. Sappiamo però che è sicuramente dotata di un qualche potere straordinario perchè oltre a rivelare ai due ragazzi che mai potranno farsi vicendevolmente del male visto che li ama entrambi, li conduce ad una strana sorgente di luce che sostiene di dover proteggere ad ogni costo, fino a quando uno dei due giovani non sarà chiamato a sostituirla. Ed è questo il nucleo della storia che ci viene narrata da sei anni, tra alti e e bassi, con episodi interessanti ed altri, soprattutto in questa stagione finale, che appaiono essere esclusivamente dei riempitivi. La responsabilità della chiamata e la protezione della sorgente luminosa fanno da traccia a tutta la storia di Lost, a partire dal dover premere il bottone da parte di Desmond, anche lui chiamato dal suo destino a dover sostituire qualcun altro nel diffcile compito di preservare l'isola, fino ad arrivare a Jacob e alle sue liste nella spasmodica ricerca di un candidato che possa a sua volta sostituirlo.
Se interessante è questo meccanismo di chiamate e scelte, non è però giustificabile il modo in cui gli autori continuano ad arretrare nel fornire spiegazioni valide, perchè anche se siamo in presenza di un episodio sicuramente ben costruito, ancora una volta abbiamo un elemento nuovo introdotto nella trama generale senza motivazione alcuna e se finalmente sappiamo che sia Jacob che il Nero partono da una condizione squisitamente umana per poi acquisire una natura più "sovrannaturale" in ogni caso non ci vengono illustrate le modalità secondo le quali ciò accade. L'episodio resta essenzialmente la storia di quello che sembra essere un rapporto senza particolari tensioni, almeno fino al momento determinante in cui il giovane uomo nero scopre, grazie alla sua innata abilità di parlare con i defunti che gli consente di vedere sua madre morta, l'esistenza del mondo esterno da cui proviene e a cui sente il desiderio imperante di ritornare.
Sull'isola, infatti, sono stanziati i supersiti del naufragio avvenuto al momento della sua nascita ed è proprio tra di loro che il Nero decide di andare a vivere, abbandonando quella che ormai sa essere l'assassina della propria vera madre e a questo punto possiamo introdurre una riflessione su l'altro grande conflitto che sta alla base della serie, quello tra uomini di fede e uomini di scienza perchè se Jacob, anche dopo le rivelazioni di suo fratello, decide di fidarsi ancora della donna e di non abbandonarla in quello che è un chiaro atto di fede, l'uomo nero, invece, sceglie di utilizzare gli uomini e le loro conoscenze per trovare il modo di lasciare l'isola così di assecondare il suo desiderio di vedere il mondo esterno.
Tutto ciò porta allo scoppio della guerra privata tra i due fratelli perchè la donna è decisa ad impedire al Nero di utilizzare la sorgente di luce per costruire la ruota usata da Ben per spostare l'isola e per viaggiare al di fuori di essa, quindi lo affronta e lo lascia privo di sensi al suolo, convinta di averlo ucciso e distruggendo, poi, tutto quello da lui costruito per portare a termine il suo progetto. A quel punto la scelta necessaria di chi dovrà proteggere in futuro l'isola cade su Jacob che accetta a malincuore, convinto che in realtà la madre avrebbe preferito il fratello, ma la donna lo convince che quello è stato il suo destino da sempre e lo ammonisce, però, di non provare mai ad andare alla ricerca della sorgente sotterranea di luce perchè in quel caso lo attenderebbe una sorte peggiore della morte.
E' chiaro, quindi, che ogni compito compito della donna è ormai esaurito dando modo al Nero di compiere la sua vendetta, seppur pieno di rimorsi, uccidendola e scatenando l'ira di Jacob che lo punisce lasciandolo cadere proprio nella sorgente di luce. Questo ci dà opportunità di assistere alla nascita, o liberazione perchè la questione non è chiara, del mostro di fumo perchè dopo che il Nero viene inghiottito dalle acque che conducono alla sorgente, l'imponente colonna di fumo nero esce dalla caverna e si allontana minacciosa. La conclusione a questo punto è semplice e svela, in una scena sicuramente ben costruita, un altro dei misteri dell'isola perchè Jacob, dopo aver ritrovato il corpo del fratello, lo depone insieme alla loro madre adottiva nella caverna dove poi saranno ritrovati, ormai ridotti a scheletri, da Jack e Kate.
Lasciamo a voi il piacere di speculare sulle soluzioni trovate e di decidere se siano soddisfacenti o meno, va dato atto comunque agli autori di aver provato a chiudere il cerchio per molte delle questioni lasciate in sospeso, ma da parte di chi scrive restano tante perplessità e la convinzione che molte delle carte messe sul tavolo da gioco siano state escluse dalla soluzione finale dell'enigma.