Non ci siamo, dispiace davvero dirlo, ma ormai le speranze che Lost possa offrirci il finale che tutti noi ci aspettavamo in questi mesi di attesa sono sempre più esigue e lasciano spazio alla netta sensazione che la storia da raccontare abbia perso unità e coerenza, accantonando gran parte dei temi trattati o comunque fornendo spiegazioni affrettate che non riescono a soddisfare lo spettatore ormai sempre più scettico sulla reale utilità di questa sesta stagione che si trascina verso il finale di serie offrendo settimana dopo settimana episodi capaci di riempire i minuti di messa in onda solo alternando finti colpi di scena a momenti densi di una banalità spesso disarmante.
The Last Recruit non fa eccezione a tutto ciò perchè pur tentando di garantire una confluenza delle linee narrative, soprattutto nella parte riguardante la realtà alternativa di Los Angeles dove si insiste nel voler intrecciare le vite di tutti i passeggeri del volo Oceanic 815, in realtà si apre con un dialogo tra Jack e "Locke" che nelle intenzioni dovrebbe spiegare, e anche in modo drammatico, la presenza del defunto Christian Sheppard sull'isola, ma che risulta essere unicamente grottesco vista l'ormai conclamata abilità del mostro di fumo di impadronirsi dell'aspetto fisico di coloro che sono morti. Inutile, quindi, ribadirlo, perchè le risposte che attendevamo erano di natura diversa e magari poteva essere più interessante approfondire motivazioni e modalità d'azione del Fumo Nero invece di sottolineare l'ovvio che è sotto gli occhi di tutti ormai da parecchio tempo.
Ed è proprio a Sayid che "Locke" affida un altro compito delicato: uccidere Desmond tenuto prigioniero nel pozzo dove era stato gettato. Ma questa ci appare come grossa incongruenza visto che nell'episodio della scorsa settimana il pozzo in questione era assai più profondo di quello che ci troviamo adesso davanti e in teoria non avrebbe dovuto lasciare scampo al simpatico signor Hume che invece ci viene mostrato solo un po' contuso, ma determinato a ricondurre Sayid sulla retta via. Sicuramente a breve scopriremo se l'intento sia andato a buon fine oppure no, di certo per ora Sayid ritorna da "Locke" riferendo di aver compiuto la missione assegnatagli, ma noi di tutto ciò non siamo troppo convinti. Altro rapporto che sarebbe stato interessante approfondire è quello tra Jack e Claire, fratelli ritrovati, ma la scena dedicata a questo ricongiungimento familiare resta banale e non riesce ad emozionare come debole è anche il cambiamento della giovane che, capito il piano di Sawyer, prova prima ad impedire ai naufraghi di salire sulla barca a vela e poi si lascia convincere da Kate che le promette di riunirla con suo figli Aaron. Momenti narrativi importanti che vengono sprecati, quindi, dalla scrittura inconsistente e da una recitazione che risente di un netto abbassamento di livello.
Per concludere con quanto accade sull'isola possiamo solo aggiungere il repentino cambiamento di idea di Jack che dopo essersi unito a Sawyer decide di colpo che per i destini di tutti sia meglio per lui restare e si getta in mare riguadagnando faticosamente la riva a nuoto, ma in questo modo non fa altro che ritrovarsi in presenza dell'uomo nero "Locke" mentre gli uomini di Widmore bombardano la spiaggia da lontano.
Ma anche Sawyer ha i suoi problemi con Widmore perchè una volta approdati sull'isola dell'Idra vengono tutti presi prigionieri, ma almeno assistiamo all'incontro tra Sun e Jin che finalmente si ritrovano dopo la lunga separazione. A Los Angeles la situazione non è comunque migliore perchè tutte le storie confluiscono man mano in una sola e mentre Sawyer arresta Kate prima e Sayid dopo, Sun e Locke si ritrovano ricoverati nello stesso ospedale dove lavora Jack che ha appena incontrato sua sorella Claire nello studio legale di ILana dove avrebbero dovuto assistere insieme alla lettura del testamento del loro padre Christian. Non solo, Desmond ormai ha assunto il compito di contattare tutti i passeggeri del volo Oceanic ed è proprio lui a convincere Claire ad affidarsi legalmente proprio ad Ilana di cui è molto amico. Non sappiamo ancora, però, quale sia il piano dell'uomo e per quale motivo in quella che ormai appare una fittizia realtà parallela le vite di tutti sono connesse, ma ormai sappiamo che quasi certamente non otterremo tutte le risposte che meritiamo e attendiamo, sempre con meno pazienza, il prossimo episodio.