Se alcuni pasaggi di 316, l'episodio della scorsa settimana, ci erano sembrati affrettati e poco approfonditi, restava la speranza che The Life and Death of Jeremy Bentham, nel raccontarci il viaggio di John Locke dall'Isola e poi verso l'Isola, avrebbe fatto luce su alcuni punti, spiegandoli e dettagliandoli. Le spiegazioni fornite, invece, aggiungono soltanto maggior confusione perchè non ci sembrano coerenti con quanto già visto in passato, sia in termini di storia che di caratterizzazione dei personaggi.
Ma andiamo con ordine.
Avevamo lasciato Locke invaso dalla luce dopo aver girato la ruota nel sottosuolo dell'Isola ed ora lo ritroviamo, come già era avvenuto per Ben in precedenza, nel mezzo del deserto tunisino. Che sia quello il luogo d'uscita dalla più famosa delle isole televisive ci sembra chiaro da subito, perchè le urla di un Locke dolorante per la ferita alla gamba sono osservate da alcune videocamere puntate sul luogo. In risposta, quella notte, un gruppo di uomini lo raggiunge e lo porta in un ospedale locale, dove riceve le cure del caso. In ospedale, però, un volto familiare lo raggiunge: Matthew Abaddon. Era un po' che non avevamo notizie dell'uomo ed accogliamo subito con piacere e curiosità la sua nuova intromissione nella vita di Locke (era stato lui, infatti, a spingerlo ad intraprendere il primo viaggio verso l'Isola, come terrà lui stesso a sottolineare in seguito): spiegazioni in arrivo?
Il primo che incontra al risveglio, però, è Charles Widmore. Ovviamente John non riconosce l'uomo, perchè nonostante siano passati solo quattro giorni dal loro incontro, per Widmore sono decenni ed il segno degli anni è più che evidente.
La prima tappa di Locke è da Sayid, che si trova a Santo Domingo a costruire una scuola per i bambini del luogo, dopo due anni al servizio di Ben. Due anni in cui l'Iraqeno ha trovato, e poi perso, l'amore: Nadia, uccisa dagli uomini di Widmore. Un dettaglio, questo, che non si preoccupa di riferire a Locke. Sayid però non ne vuole sapere dell'Isola, così come Hurley, visitato nell'ospedale psichiatrico in cui è rinchiuso. Hugo è inizialmente convinto che si tratti di una visione, ma anche una volta realizzato che l'ex compagno di avventure è lì in carne ed ossa resta scettico riguardo l'opportunità di tornare indietro. Scetticismo che diventa rifiuto totale quando nota Abbadon fermo accanto all'auto poco distante: l'uomo si era presentato da lui spacciandosi per un incaricato della Oceanic Air; per Hurley, è il male.
Più traquillo l'incontro con Walt, raggiunto all'uscita della scuola. Bello rivederli insieme dopo anni, per rinverdire i fasti della prima stagione, ma meno interessante l'andamento della conversazione: Walt non è sorpreso di vedere Locke, perchè ha sognato di lui. Ma John non gli chiede di tornare sull'Isola e si limita ad informarsi delle sue condizioni, facendo ben attenzione a non rivelargli il triste destino del padre. Quando si salutano, notiamo Ben osservarli poco distante e per niente felice dell'incontro.
Dopo l'ennesimo rifiuto da parte di Kate, tappa obbligata presso la tomba di Helen, unico amore di Locke. Vedere la tomba fa sorgere molte domande nella mente di John, su come sarebbe stata la sua vita, ma anche quella di Helen stessa, se le cose fossero andate diversamente tra loro. Abbadon è categorico: il destino di Locke era sull'Isola così come quello che ha davanti era quello previsto per Helen.
Mentre si preparano a lasciare il cimitero, però, mentre Abbadon carica la sedia a rotelle in auto, qualcuno lo colpisce con dei colpi d'arma da fuoco. Locke non ha altra scelta che mettersi alla guida, nonostante la gamba ferita, per cercare di fuggire, finendo in un cruento incidente d'auto e risvegliandosi successivamente in ospedale.
Al suo risveglio c'è Jack al suo fianco e nella presenza del dottore Locke vede l'ennesimo segno del destino. Poco importa che la logica di Jack sia del tutto in grado di spiegare perchè Locke sia stato portato proprio nel suo ospedale, il più vicino al luogo dell'incidente. L'ennesimo scontro di logica tra ragione e fede, a cui Jack pone fine lasciando solo l'amico ferito e a poco servono i saluti da parte di Christian Shepherd che Locke riferisce al dottore. Jack non si lascia convincere: il padre è morto da tre anni e di questa follia non vuol sentire parlare.
Dimesso dall'ospedale, Locke scrive il biglietto per Jack che ben conosciamo e si prepara ad uccidersi, ma viene interrotto da Ben, che ancora una volta lo travolge con le sue chiacchiere, su come stia proteggendo gli Oceanic 6 e Locke stesso da Widmore, che identifica con il male. E' stato lui ad uccidere Abbadon, prima che questi facesse fuori John. E ancora una volta sottolinea quanto John sia speciale. Riesce così a distogliere l'uomo dal suo proposito di suicidio, facendolo concentrare nuovamente sulla sua missione, il prossimo passo della quale è chiaro a John: andare da Eloise Hawking. Sentendo il nome della donna, però, Ben ha un sussulto, il suo sguardo si fa duro e porta a compimento in prima persona il proposito da cui aveva appena distolto Locke, strangolandolo.
John Locke è protagonista anche della breve porzione di storia ambientata sull'Isola, che però inizia seguendo uno dei passeggeri del volo Ajira 316, che entra in una stanza piena di vecchi oggetti e vecchie riviste ed osserva una mappa dell'Isola. Mentre armeggia con un fucile nascosto sotto la scrivania, viene raggiunto da una donna che si rivolge a lui chiamandolo Ceasar. Quest'ultimo le tiene nascosto il fucile, ma dal comportamento dei due è chiaro che sono già stati in questo posto, sebbene siano appena precipitati con l'aereo. Ilana, questo il nome della donna, lo avverte che una certa Roxanne ha rinvenuto un uomo ben vestito a sud del loro accampamento. I due si dirigono sul posto, oltrepassando il relitto del volo Ajira 316, precipitato nel luogo in cui abbiamo visto lavorare gli Altri nella stagione 3 con l'aiuto di Sawyer e Kate, e notato che il gruppo di superstiti è raccolto intorno ad un fuoco osservando un uomo incappucciato: Locke.
Ceasar ribadisce di non avere una lista dei passeggeri, però ha lì con lui alcuni feriti e porta Locke a visitarli e tra loro troviamo un malconcio Ben, che Locke definisce come "L'uomo che mi ha ucciso".
Dopo un inizio di stagione che sembrava aver preso una strada ben precisa, gli ultimi due episodi ci hanno dato una sensazione di confusione ed incertezza da parte degli autori che non dà molta fiducia per il gran finale di Lost, soprattutto a causa di una sensazione di incoerenza sia nei comportamenti di alcuni personaggi chiave, sia rispetto ad alcune porzioni di storia già viste in precedenza. Probabilmente alcuni dei prossimi episodi serviranno per chiarirci il comportamento di qualcuno e speriamo che possano essere sufficienti a dare una sensazione di continuità più forte alla storia, per il momento la sensazione che ci invade è di una leggera delusione.