Il tempo, si sa, è relativo. E questa definizione è tanto più vera dopo aver assistito alla premiere della quinta e penultima stagione di Lost. Due episodi che si prendono la briga di cambiare ancora una volta le carte in tavola e condurci in un vortice di personaggi, eventi e momenti diversi, aumentando la sensazione di disorientamento che da sempre accompagna gli spettatori della serie. Se nel mondo reale gli Oceanic Six sono impegnati a portare avanti il proposito di Jack e Ben di tornare indietro, i personaggi rimasti sull'Isola sono intrappolati in una spirale termporale i cui eventi sarebbe impossibile raccontare in ordine cronologico.
La prima scena della stagione, come è quasi sempre successo in passato, sposta l'attenzione di qualcosa che ancora non conosciamo direttamente, allargando ancora una volta il raggio d'azione della storia: il dettaglio di una sveglia che inizia a suonare alle 8:15 (piccolo riferimenti ai solito numeri); un uomo si alza dal letto, mette su un disco e dà il biberon al bambino, poi si rade e, dopo aver interrotto la riproduzione del disco ormai inceppato, esce; lo seguiamo mentre si muove con sicurezza nel villaggio degli Others, che ritroviamo vivo ed animato come solo nei suoi momenti migliori deve essere stato. Dove e soprattutto quando ci troviamo? L'uomo entra in un magazzino e si prepara alle riprese di qualcosa che abbiamo imparato ad amare: uno dei filmati di orientamento della Dharma e lui è Marvin Candle/Pierre Chang.
Le riprese, però, vengono interrotte perchè c'è stato un incidente ad una delle stazioni, la Orchid: nel corso di uno scavo, le trivelle si sono fuse ed un operaio è rimasto ferito. Un analisi alla parete rocciosa fatta col sonar ha rivelato qualcosa di anomalo che noi possiamo riconoscere come la ruota girata da Ben alla fine della stagione precedente per muovere l'Isola. Chang è categorico: non si possono continuare i lavori perchè libererebbero una fonte di energia troppo forte a cui non possono essere esposti. D'altra parte se hanno costruito la stazione proprio in quel luogo è per sfruttare proprio questa energia.
Ma c'è un'altra nostra conoscenza sul posto, uno scienziato probabilmente interessato alla stessa energia a cui fa riferimento Chang: Daniel Faraday.
Un momento! Che ci fa Faraday nel passato dell'Isola, vestito come operaio della Dharma? Una risposta diretta e precisa a questa domanda non l'abbiamo, ma possiamo iniziare a fornire una spiegazione generica: l'Isola non si è spostata nello spazio, ma nel tempo e con lei tutti i suoi occupanti.
Finito questo prologo dedicato a Chang, infatti, la storyline ambientata sull'Isola segue il gruppo di superstiti impegnati a raccapezzarsi in continui salti temporali, con Locke rimasto solo da una parte e gli altri dall'altra. Il povero John, disorientato e rimasto dopo dopo il primo salto, assiste ad un altro incidente aereo, quello del biplano del fratello di Mr Eko che già conosciamo alle prime stagioni. Nel tentativo di raggiungerlo, però, viene ferito da una gamba da qualcuno armato di fucile che si rivela essere un'altra nostra conoscenza: Ethan. "What goes aroung, comes around" è il commento di Richard allo scontro tra i due quando Locke si imbatte in lui in un altro tempo.
La consapevolezza di essere dispersi nel tempo dell'Isola è più chiara agli altri del gruppo, per la presenza di Faraday. Lo scienziato non è subito incline a spiegare troppo di quello che sta succedendo, attaccandosi alle solite scuse che da alcune stagioni rimandano questo momento, ma questa volta Sawyer non ci sta e dà a Daniel uno schiaffo che molti spettatori avrebbero voluto dare agli autori da molto tempo. Le cose stanno più o meno così: l'Isola è come un disco che gira sul piatto ed in questo momento si è inceppato e loro sono rimasti staccati dal normale flusso del tempo. Si stanno spostando nel tempo ed è questo il motivo per cui il loro accampamento non c'è più: non è sparito come sembra, non è ancora stato costruito.
A malincuore, Sawyer cede e decidono di tornare alla spiaggia, ma Faraday rimane indietro con la scusa di recuperare il suo zaino. Il motivo di questo è semplice: Faraday conosce Desmond, sa che si tratta di un'anomalia rispetto agli altri e se c'è qualcuno che può tirarli fuori da questa situazione è lui. Bussa alla porta della stazione e lo scozzese gli apre puntandogli il fucile contro. Faraday ha poco tempo prima del salto successivo e non ha tempo per spiegargli tutti nei dettagli, ma ha il tempo di affidargli un incarico: devo andare da lui ad Oxford, dove si sono incontrati la prima volta, e di mettersi in contatto con la madre, il cui nome non fa in tempo a rivelargli.
Le regole non valgono per Desmond, Faraday ha ragione, così l'uomo si sveglia nel suo letto, con Penny, consapevole di quello che deve fare. Penny è incredula nel vederlo così agitato per un sogno, ma lui è sicuro di una cosa: non si tratta di un sogno, ma di un ricordo. Sale sul ponte della barca in cui vivono e si prepara al viaggio alla volta di Oxford.
Questo però non risolve la situazione nell'immediato al gruppo che ha ancora bisogno di affrontare questo bizzarro viaggio temporale di volta in volta, cercando di organizzarsi anche per mangiare, bere ed accamparsi, cosa che cercano di fare con alterne fortune, mentre Charlotte inizia a stare poco bene, rivelando sintomi che Daniel sembra riconoscere: perdita di memoria, sangue dal naso e mal di testa.
Ma proprio quando riescono ad accendere il primo fuoco e procurarsi un cinghiale per nutrirsi, vengono attaccati da una pioggia di frecce infuocate. Quando succede questo e da chi sono stati attaccati? Forse gli Others? Questo non lo sappiamo, ma è certo che con alcuni di loro hanno un ulteriore scontro poco dopo, quando alcuni di loro armati catturano Sawyer e Juliet e vogliono sapere che ci fanno sulla loro isola e quanti sono. Una situazione difficile da cui è Locke a tirarli fuori.
Il gruppo, sull'Isola almeno, è di nuovo unito.
Il discorso è ben diverso per gli Oceanic Six. Come sappiamo dal finale della quarta stagione, Ben ha spiegato ad un Jack roso dai sensi di colpa che devono tornare sull'Isola tutti insieme, ed è questa la loro missione attuale. Inoltre sappiamo che il gruppo ha deciso di mentire sull'incidente e sulle circostanze che hanno condotto al loro ritrovamento e questa bugia (il titolo del secondo episodio è appunto The Lie) ha conseguenze un po' per tutti loro.
A cominciare da Kate, che riceve l'inaspettata visita di due legali che, tacendo sull'identità del loro datore di lavoro, le presenta un mandato per prelevare dei campioni di sangue suoi e del piccolo Aaron per verificare il rapporto di parentela tra loro. Kate gli intima di sparire e di tornare con le forze dell'ordine, se necessario, ma non ha certo intenzione di restare ad attenderli: prepara le valigie e si mette in marcia.
Sun, invece, all'aeroporto per prendere un volo per Los Angeles viene fermata da Charles Widmore che vuole sapere qualcosa riguarda gli interessi comuni che la donna sosteneva di avere con lui. Questo interesse è di uccidere Benjamin Linus e questo sicuramente sarà un grosso ostacolo al proposito di Jack di riportare tutti di comune accordo sull'Isola, considerando anche che la stessa Sun, una volta a Los Angeles si mette subito in contatto con Kate e sembra avere ancora con lei un rapporto molto forte, nonostante la Austen abbia suo malgrado causato la morte di Jin sulla nave. Sun però è convinta di una cosa: quelli che sono andati da Kate non sono interessati a smascherare la loro menzogna, altrimenti l'avrebbero già fatto, ma è probabile che semplicemente siano interessati ad Aaron.
Il secondo episodio, The Lie appunto, è per la maggior parte incentrato sulle tragicomiche vicissitudini dei due, che ruotano soprattutto attorno a casa Reyes, dopo il povero Hugo si rifugia quando si rende conto di non essere in grado di gestire da solo la situazione, ammonito in proposito da un'altra nostra vecchia conoscenza, apparsagli nell'ennesima visione: Ana Lucia. L'atmosfera a casa Reyes è sopra le righe, con i genitori ormai avvolti dal lusso scaturito dalla vincita alla lotteria, ma Hugo riesce finalmente a tirare fuori la sofferenza che ha dentro spronato dalla comprensione della madre, che dopo aver ascoltato il confuso sfogo del figlio lo rassicura dicendogli "ti credo. Non ti capisco, ma ti credo".
Sayid, però, ha bisogno di cure mediche e non potendolo portare in ospedale, Hurley chiede al padre di condurlo da Jack, che non manca di avvertire subito Ben una volta solo con l'amico svenuto.
E Ben ne approfitta per andare da lui.
Hurley, però, non si fida di Ben, sia per i trascorsi con lui, sia perchè avvertito da Sayid di non fidarsi. Ben cerca di convincerlo della sua buona fede e che tornare sull'Isola è l'unica soluzione possibile e che se andrà con lui non sarà più costretto a mentire. Hurley sembra inizialmente combattuto, ma finalmente prende la sua decisione e corre fuori casa, dove la polizia è appostata nella speranza di poterlo catturare nell'eventualità si presenti dai genitori, e si fa arrestare dichiarandosi colpevole degli omicidi di cui viene accusato. Tutto pur di farsi portare lontano da Ben.
Il suo interlocutore, che intanto si è rivelato per essere una donna, gli dice che, sì, ha avuto fortuna e si informa a sua volta dello stato delle ricerche di Ben. Lui ammette di aver avuto delle difficoltà e riceve in risposta un ultimatum: deve affrettarsi, perchè ha solo 70 ore di tempo. Troppo poche, secondo Ben. Che accadrebbe se non riuscisse a riportare tutti indietro?
La donna si volta verso di lui e scopriamo di conoscere anche lei, avendola vista nei flashback dedicati a Desmond nella scorsa stagione: la signora Hawking. Se così sarà, dice la donna, "che Dio ci aiuti".
Con sole settanta ore a disposizione, la missione di Ben si fa complicata ed i prossimi episodi potrebbero essere frenetici e densi di eventi, mentre i primi pezzi iniziano a coincidere.