Il 22 settembre 2004 debuttava negli Stati Uniti, sulla ABC, una nuova serie destinata a segnare la storia della televisione e a gettare le basi necessarie all'approvazione di nuovi progetti che si allontanassero dagli schemi tradizionali. L'iniziale ipotesi di essere sul punto di assistere a un progetto di finzione creato sulla scia del successo del reality Survivor è stata ben presto smentita da uno dei pilot più costosi di sempre che non avrebbe sfigurato per qualità e livello tecnico nel confronto diretto con un film destinato ale sale cinematografiche.
La serie creata da J.J. Abrams, già autore di apprezzati show come Felicity e Alias, dal giovane Damon Lindelof e Jeffrey Lieber ha conquistato immediatamente l'attenzione del pubblico ed è riuscita a mantenerla nel corso degli anni grazie a un mix perfetto di analisi psicologica, azione, fantascienza, riferimenti culturali, e una strategia di marketing all'avanguardia che ha sfruttato ogni possibile mezzo a sua disposizione, creando giochi online, romanzi, campagne promozionali intriganti e persino un'università virtuale che permetteva di studiare gli argomenti sfiorati nelle puntate. Nonostante alcuni problemi incontrati sul proprio percorso, come lo sciopero degli sceneggiatori della WGA che ha segnato l'inverno del 2007, le sei stagioni di cui è composto Lost hanno continuato a sorprendere e lasciare i propri fan alla disperata ricerca di anticipazioni e spiegazioni ai numerosi misteri soprattutto durante le pause della messa in onda, senza mai dimenticare di mettere sempre in primo piano l'aspetto più importante della serie: i personaggi, le loro emozioni e il legame che li univa. Nel corso della memorabile storia che si è conclusa il 23 maggio 2010 ci sono stati alti e bassi ma alcuni momenti si sono impressi più profondamente nella memoria di chi ha vissuto questa esperienza televisiva.
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Ecco la nostra classifica dei dieci migliori episodi della storia di Lost:
10. Il lupo (The Long Con, 2x13)
L'episodio Sawyer-centrico proposto durante la seconda stagione lo mostra sull'isola intento a convincere gli altri di essere una cattiva persona, mentre i flashback ne evidenziano invece il lato più sensibile, quello che lo porta a innamorarsi della donna che dovrebbe truffare e gli suscita profondi dilemmi morali. La personalità ambivalente di Sawyer (Josh Holloway) e la sua capacità di manipolare chi si trova accanto a lui vengono esplorate con attenzione e permettono di suscitare empatia nei confronti di un uomo la cui esteriorità è solo una barriera innalzata per proteggersi.
9. Ab Aeterno (AB Aeterno, 6x09)
Il nono episodio della sesta stagione ha chiarito alcuni dei dubbi che hanno tormentato a lungo gli spettatori: quanti anni ha Richard Alpert (Nestor Carbonell)? Da dove viene? Perché si trova sull'isola? Che cosa lo lega a Jacob? La storia del misterioso e intrigante personaggio ha inoltre rivelato la verità su alcuni elementi della mitologia dello show, come il modo in cui è stata distrutta la statua di cui si vede solo un piede o da dove arrivasse la nave Black Rock. La sceneggiatura della puntata, in pieno stile Lost, conquista però per la sua capacità di proporre con originalità un racconto dedicato alle ferite personali di un uomo e alla forza dell'amore.
8. Cambio delle regole (The Shape of Things to Come, 4x09)
Il nono episodio della quarta stagione, come suggerisce il titolo, ha cambiato le regole che avevano animato le dinamiche sull'isola fino a quel momento. La puntata, dedicata al personaggio di Benjamin Linus (Michael Emerson), oltre a mostrare l'uccisione a sangue freddo di sua figlia Alex (Tania Raymonde) a causa della sua scelta di proteggere l'isola, rivela nuovi dettagli sui misteri e sull'importanza di Charles Widmore (Alan Dale) all'interno delle linee temporali e di un contesto generale di cui si inizia a intravedere la reale grandezza.
7. Si vive insieme, si muore soli (Live Together, Die Alone, 2x23)
Il doppio season finale della seconda stagione, scritto da Damon Lindelof e Carlton Cuse, è un susseguirsi di emozioni e svolte che hanno lasciato con il fiato sospeso. Oltre a rivelare il passato di Desmond (Henry Ian Cusick), infatti, la puntata rivela quale potrebbe essere stata la causa dell'incidente che ha coinvolto il volo Oceanic 815, espone ancora una volta il conflitto tra fede e ragione, e mostra una svolta significativa nel conflitto tra i superstiti e gli Altri.
6. Deus Ex Machina (Deus Ex Machina, 1x19)
Il diciannovesimo episodio della prima stagione rivela finalmente il passato del carismatico John Locke (Terry O'Quinn) e ne spiega i comportamenti e il motivo per cui crede così fermamente nell'isola e ai suoi poteri, grazie a dei flashback importanti e spiazzanti che mettono sotto una nuova luce il personaggio. Quello che accade sull'isola, inoltre, dà una nuova direzione alla trama e introduce il nuovo mistero legato a chi si trovi all'interno della botola. Del tutto inaspettato, infine, il tragico incidente che coinvolge uno dei protagonisti più amati di Lost: Boone, interpretato da Ian Somerhalder.
5. Pilota: Parte 1 e Parte 2
2 (Pilot, 1x01 e 1x02) I primi due episodi della serie rappresentano uno dei migliori pilot di sempre. La scelta di iniziare con il risveglio di Jack Shepard (Matthew Fox) nella giungla e poi passare rapidamente alla situazione caotica e drammatica in corso sulla spiaggia si è rivelata vincente e ha permesso di evidenziare le qualità registiche di Abrams, oltre a introdurre i personaggi principali in modo originale e atipico. Nel corso delle due ore c'è stato poi spazio per presentare gli elementi e i misteri essenziali alla struttura dello show: dal "fumo nero" all'inspiegabile presenza di un orso polare su un'isola tropicale, fino al messaggio d'aiuto in francese che toglieva immediatamente ogni speranza di una rapida salvezza per i sopravvissuti al volo Oceanic 815. I salti temporali tra presente e passato, infine, hanno presentato la struttura narrativa innovativa che ha reso Lost così brillante e unico.
4. Al di là del mare (Across the Sea, 6x15)
A pochi episodi dall'epilogo di Lost, la serie compie un importante passo indietro per raccontare la storia di una giovane donna che dà alla luce sull'isola a due gemelli: Jacob (Mark Pellegrino) e suo fratello (Titus Welliver). La contrapposizione dei due modi di vivere e pensare esistente tra di loro è la stessa che anima la serie fin dall'episodio pilota, ruotando sempre e comunque su questioni più umane che astrazioni filosofiche, e i drammatici eventi che danno vita al "fumo nero" risolvono anche uno dei misteri che hanno contraddistinto lo show: l'identità dei cadaveri trovati da Jack e Kate (Evangeline Lilly) in uno dei primissimi episodi, poi soprannominati da Locke "Adamo ed Eva". La verità riguardante Jacob, figura finalmente inserita in un contesto non divino ma terreno, e il fratello rappresenta uno degli elementi più affascinanti di tutte le stagioni.
3. Uomo di scienza, uomo di fede (Man of Science, Man of Faith, 2x01)
Il primo episodio della seconda stagione introduce con bravura, grazie all'alternarsi di presente e passato, uno dei personaggi destinati a diventare assoluti protagonisti della serie: Desmond Hume. Il mistero di chi si trovi all'interno della botola e il legame con la vita precedente di Jack, di cui si mostra un importante capitolo tramite i flashback, getta le basi per una delle colonne portanti di Lost: lo stretto intreccio che lega in modo apparentemente inspiegabile chi si trova sull'isola.
2. Attraverso lo specchio (Through the Looking Glass, 3x22)
Il finale della terza stagione, con i suoi due episodi, costituisce uno dei capitoli della storia più ricchi di momenti memorabili. I tentativi di andarsene dell'isola, lo scontro con gli Altri guidati da Ben, la stazione sottomarina della Dharma chiamata lo Specchio, la rivelazione via radio di Penny (Sonya Walger) e la straziante morte di Charlie - il rocker interpretato da Dominic Monaghan il cui tenero rapporto con Claire (Emilie de Ravin) gli aveva fatto conquistare un posto nel cuore degli spettatori - dopo aver rivelato a Desmond la verità sui soccoritori scrivendosi sulla mano Not Penny's Boat, e la sorpresa di aver assistito a dei flashforward e non a sequenze del passato, rendono Attraverso lo specchio una pagina essenzale di Lost. Il crescendo di emozioni che conduce all'urlo di Jack "We have to go back, Kate!" è inoltre rimasto impresso in modo indelebile tra i ricordi dei fan.
Primo posto a pari merito:
1. La costante (The Constant, 4x05)
Il quinto episodio della quarta stagione si merita senza alcun dubbio la vetta della classifica per la sua capacità unica di gestire numerosi elementi di natura diversa attraverso un punto di vista emozionante e commovente. La crisi di Desmond, sospeso tra presente e passato, ha ricordato in maniera evidente la presenza di elementi fantascientifici nella trama ma l'ha fatto in modo razionale e ben ideato in tutti i suoi dettagli. L'introduzione del concetto della necessità di avere una costante, aspetto dal profondo significato metaforico, ha aggiunto un altro tassello alla struttura scientifica e psicologica su cui si muovono le regole non scritte dell'isola, ma a rendere così speciale la puntata è la storia d'amore tra Desmond e Penny. I due personaggi interpretati da Henry Ian Cusick e Sonya Walger hanno elevato La costante a un livello di intensità ed emotività raggiunta da pochi altri momenti della serie, fino all'indimenticabile telefonata che ha inoltre rivelato il motivo alla base della scelta da parte degli autori del nome Penelope con una delle dichiarazioni d'amore più indimenticabili della storia della televisione.
1. La fine: Parte 1 e 2 (The End, 6x17 e 18)
Il doppio episodio finale di Lost ha diviso la critica e il pubblico come pochi altri: tra chi l'ha odiato per la mancanza di tante risposte a chi l'ha invece amato per la sua capacità di ritornare al tema principale che ha animato la serie fin dall'inizio, La fine sicuramente non ha lasciato indifferenti. Carlton Cuse e Damon Lindelof hanno però avuto il grande merito di non cedere alle pressioni dei fan che avrebbero voluto assistere alla spiegazione dei misteri sull'origine dell'isola e sulla natura dei suoi poteri, concentrandosi invece sui protagonisti e sul loro giungere finalmente alla conclusione di un viaggio che li ha trasformati, facendo trovare a ognuno di loro il proprio posto nel mondo dopo aver iniziato il cammino in una situazione personale all'insegna dell'insicurezza e della sofferenza, e portando in superficie l'importanza dei sentimenti che li hanno uniti. Non più "lost" quindi, ma pronti ad andare oltre, a procedere insieme verso una dimensione ignota senza però più rimorsi e convivendo con le cicatrici interiori lasciate dal proprio passato. In quel mettere in secondo piano tutti gli elementi sci-fi e mostrare un gruppo di persone poste di fronte alla scelta finale, accolta con serenità o rimandata come nel caso di Ben, risiede tutta la forza di Lost e la sua unicità che ha contraddistinto una serie basata su sentimenti universali senza tempo, seguendo un percorso lineare e perfettamente coerente dal pilot alla parola fine.
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