L'ordine del tempo, la recensione: amici verso la fine del mondo

La recensione de L'ordine del tempo, il film di Liliana Cavani ispirato al saggio di Carlo Rovelli con un buon cast che va da Alessandro Gassmann a Claudia Gerini, Edoardo Leo e Kasia Smutniak. Fuori Concorso a Venezia 80.

L'ordine del tempo, la recensione: amici verso la fine del mondo

Tempo. Un grande mistero attorno al quale si arrovellano filosofi e scienziati da sempre. Un concetto difficile da afferrare, come ci ha spiegato anche il Dottore di Doctor Who con la sua imperdibile citazione "È come una grossa palla vacillante che va e viene, fluttuante." (in originale un più efficace "Wibbly-wobbly, timey-wimey, stuff."). Al tempo ha dedicato un interessante saggio il fisico Carlo Rovelli, un libro che la regista Liliana Cavani ha usato come ispirazione e spunto per il suo film di cui vi parliamo in questa recensione de L'ordine del tempo, presentato fuori concorso all'edizione 2023 della Mostra del Cinema di Venezia, dove la stessa autrice riceve anche un premio alla carriera.

Un grande e drammatico conto alla rovescia

L Ordine Del Tempo 2
L'ordine del tempo: Alessandro Gassmann, Kseniya Rappoport, Claudia Gerini in una scena del film

Non possiamo fare a meno di chiedercelo guardando il film di Liliana Cavani: cosa faremmo se sapessimo che il mondo sta per finire? Che una minaccia incombente rischia di eliminare noi e la vita come la conosciamo? Una minaccia rappresentata da un asteroide in potenziale rotta di collisione con la Terra, che diventa l'argomento principale che accompagna la giornata di un gruppo di amici raccolti in una casa estiva sul litorale laziale: riuniti per festeggiare un compleanno e ritrovatisi a dover affrontare questo evento unico e drammatico: il tempo si trasforma, si dilata e insieme contrae, mentre le loro paure e insicurezze si sposano a rimpianti e rimorsi di una vita, senza riuscire a spazzar via quella fiammella di speranza che le cose possano andare diversamente da un drammatico epilogo.

Una commedia corale e teatrale

Sentimenti che si sviluppano in modo diverso in ognuno dei protagonisti, in una storia corale messa in scena dalla Cavani con piglio teatrale: è il gruppo a essere protagonista, in sequenze che vedono spesso in scena molti degli interpreti e che riescono a trasmettere il calore di un insieme di amici che si ritrova a trascorrere insieme momenti così delicati.

L Ordine Del Tempo
L'ordine del tempo: una scena del film

Se l'operazione riesce è perché i protagonisti de L'ordine del tempo sono grandi interpreti italiani, da Alessandro Gassmann alla festeggiata Claudia Gerini, Valentina Cervi, Francesca Inaudi ed Edoardo Leo, che riescono ad accogliere lo spettatore nel proprio gruppo di amici e permettergli di capire e condividere le loro emozioni al cospetto di una fine imminente.

Faccia a faccia con noi stessi

L Ordine Del Tempo 5
L'ordine del tempo: Claudia Gerini in una foto

Nel porre i proprio personaggi faccia a faccia con la fine, li mette in realtà al cospetto di se stessi, con un percorso di vita da rivedere, ripensare e rivalutare. Al netto di un paio di sviluppi ed evoluzioni personali meno riuscite, convincenti o approfondite, L'ordine del tempo diventa uno specchio interessante in cui ognuno dei protagonisti si ritrova a guardarsi, alla ricerca di una comprensione, un perdono, il coraggio di gesti a lungo rimandati. Uno specchio in cui anche lo spettatore si ritrova a riflettersi, ragionando sul concetto di tempo (o di imminente fine di esso), lasciando la visione con qualcosa a cui pensare.

Conclusioni

Come abbiamo visto nella nostra recensione de L'ordine del tempo, il nuovo film di Liliana Cavani parte dalle riflessioni scientifiche di Carlo Rovelli per mettere i propri personaggi nella condizione di ripensare alle proprie vite e i propri rapporti interpersonali. Un cast di volti noti italiani, da Alessandro Gassmann a Claudia Gerini ed Edoardo Leo, riesce a creare le giuste alchimie tra le figure che indagano se stessi e le alchimie del gruppo, al netto di qualche passaggio troppo retorico e didascalico, che non rovina una visione piacevole e capace di lasciare con qualche interessante spunto di riflessione.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.4/5

Perché ci piace

  • Le riflessioni sul tempo, o la mancanza di tempo, ispirate dal libro di Carlo Rovelli.
  • Il cast, per lo più in parte e con una buona intesa.
  • La capacità della Cavani di tenere il racconto pur in una storia che si muove in un unico luogo…

Cosa non va

  • … al netto di alcuni personaggi sviluppati meno di altri.
  • Un filo retorico e didascalico, ma non al punto da rovinare la visione.