Andy si trova in stato criogenico a bordo di una nave spaziale diretta verso un luogo sconosciuto. Il tragitto viene interrotto bruscamente quando il mezzo è vittima di un incidente, e il ragazzo è bruscamente risvegliato dal suo lungo sonno da una voce robotica. Questa lo informa di quanto sta accadendo e delle procedure di emergenza messe in atto nel tentativo di garantire per quanto possibile la sua sopravvivenza.
In Long Distance - Senza ossigeno, Andy viene "espulso" come gli altri passeggeri insieme alla capsula dove dormiva, finendo per schiantarsi fortunatamente illeso su un pianeta alieno. Uscito per il rotto della cuffia da quell'involucro prossimo a essere inglobato dal terreno dell'impatto, il protagonista si mette alla ricerca di altri superstiti e ben presto entra in contatto radio con Naomi Calloway, che si ritrova intrappolata all'interno del suo modulo di salvataggio. Nel tentativo di raggiungerla, Andy dovrà affrontare molti pericoli in quella terra a lui aliena e sconosciuta.
Long Distance: una distanza da colmare
Un ridotto numero di personaggi, tre in tutto - anche se il "terzo incomodo" è su schermo soltanto per una manciata di minuti - per una storia che sfrutta la premessa e il relativo contesto fantascientifico per raccontare lo sviluppo del rapporto tra i protagonisti, che acquista sempre maggiore slancio con lo scorrere degli eventi. Il tutto nonostante non si trovino a interagire insieme fino all'ultima parte di visione, limitandosi prima esclusivamente a quel contatto radio "osservato" dal punto di vista di lui.
Va certamente dato atto alla sceneggiatura di riuscire a tenere alto l'interesse fino ai titoli di coda, pur adottando uno stile tendente al leggero che potrebbe disorientare e allontanare quel tipo di pubblico più legato ad un concetto di fantascienza seria e/o intimista. I numerosi scambi di battute tra Andy e Naomi sembrano infatti più frutto di battibecchi tra potenziali spasimanti che provenire da due astronauti che lottano per la sopravvivenza su un globo alieno. Dietro la macchina da presa vi è d'altronde la coppia di registi formata da Will Speck e Josh Gordon, autori in carriera di commedie come Blades of Glory - Due pattini per la gloria (2007) e Due cuori e una provetta (2010), qui al loro esordio assoluto nel genere.
Kill Switch, la recensione: un dimenticabile sci-fi che guarda ai videogiochi
Come sopravvivere con una risata
Long Distance - Senza ossigeno si affida a questa frivolezza, voluta e ricalcata, rendendo l'atmosfera da survival-movie dichiaratamente priva della necessaria tensione e trasformando il tutto in una sorta di bizzarro "horror/sci-fi per famiglie". Preso in quest'ottica, il film riesce anche a intrattenere grazie a un buon ritmo e a godibili effetti speciali, richiamanti situazioni e creature archetipiche del filone, entrate nel comune immaginario dell'appassionato. Non soltanto ragnoni giganti, ma anche lucciole potenzialmente letali e vermoni che escono dal sottosuolo sono pronti a mettere il bastone tra le ruote ai due malcapitati personaggi principali, alla ricerca di un luogo di speranzosa salvezza da dove poter lanciare quella richiesta di soccorso, capace di segnare il loro destino in maniera probabilmente definitiva.
Umani in un mondo alieno
La stessa rappresentazione di questo pianeta inospitale, da cui il sottotitolo italiano ha rimarcato il pericolo sempre più imminente dell'esaurimento dell'ossigeno, risulta abbastanza suggestiva, con queste lande desolate a vista d'occhio quale palcoscenico dell'improba missione dei due personaggi principali. Personaggi che, seguendo l'approccio poco impegnativo di cui vi abbiamo parlato precedentemente, trovano il giusto apporto dalle performance di Anthony Ramos e Naomi Scott.
Il primo - conosciuto soprattutto per il musical Hamilton e per la recente partecipazione a Transformers - Il risveglio (2023) - ha la giusta, cocciuta, sfacciataggine per un ruolo senza mezze misure, trovando l'adeguato contraltare alchemico nell'attrice di Smile 2, per buona parte del film solo presenza audio ma incisiva quando fa la sua effettiva poi anche per l'effettiva presenza scenica.
Conclusioni
Un astronauta separato dalla sua famiglia e in viaggio nello spazio viene risvegliato dal sonno criogenico quando l'astronave dove viaggiava rimane vittima di un incidente e si schianta su un pianeta sconosciuto. Alla ricerca di altri sopravvissuti, scopre che l'unica ad avercela fatta è intrappolata a bordo della propria capsula, a km di distanza, e per lui ha inizio un lungo e pericoloso viaggio su un mondo ostile e sconosciuto. Uno sci-fi semplice sia nella premessa che nell'approccio adottato, pregno di leggerezza: Long Distance - Senza ossigeno potrebbe scontentare i puristi ma riesce a intrattenere, tra citazioni e discreti effetti speciali, per un'ora e mezzo all'insegna del disimpegno, dove le atmosfere survival diventano inaspettatamente più giocose del previsto.
Perché ci piace
- Buona messa in scena ed effetti speciali altrettanto discreti.
- La verve improntata alla leggerezza è sintomo di originalità...
Cosa non va
- ...ma potrebbe non piacere a tutti.