Presentato lo scorso anno alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Alice nella Città, arriva oggi in sala Lola + Jeremy, opera prima di July Hygreck. I protagonisti di questa storia d'amore poco coinvolgente sono due giovani che si incontrano per caso e si lasciano a causa di un malinteso. Jeremy, graphic designer di 27 anni e Lola, 25, che lavora in un negozio di fumetti e adora i supereroi e i film di Michel Gondry. Il padre di lui è ricoverato in ospedale e sta per morire. Vorrebbe che il figlio gli dimostrasse di poter vivere liberamente la propria vita ed essere felice anche quando lui non ci sarà più. Jeremy non vuole deluderlo e da qui nasce l'idea di realizzare dei video che possano trasferirgli quotidianamente un'iniezione di energia. Per farlo ha però bisogno di una complice, che troverà in Lola. I due si innamoreranno perdutamente ma, una volta scoperto il vero obiettivo di Jeremy, la ragazza sentendosi usata lo mollerà su due piedi.
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Divertire a tutti i costi, tra Gondry e Superman
Nel tentativo di riconquistarla da parte di Jeremy assisteremo a delle trovate davvero improbabili e ad una sequela di battute poco riuscite. Dai travestimenti da superman al cameo di Michel Gondry, che rappresenta senza dubbio il punto di riferimento della regista July Hygreck, il film non riesce mai veramente a divertire o anche solo a intrattenere lo spettatore. Superflue anche le incursioni di Manu Katché (storico batterista di Peter Gabriel) e del rapper Youssoupha. Insomma la Hygreck le prova proprio tutte ma quello che sembra mancare al suo film è una vera fonte di ispirazione, quelle emozioni che per essere godute a pieno da uno spettatore dovrebbero nascere prima dalla mente dello sceneggiatore, prendere forma nello script e vivere sul grande schermo. Nulla di tutto questo. I personaggi di Lola + Jeremy non sono memorabili. I loro dialoghi pieni di sciocchezze, talvolta totalmente privi di significato e l'unico sentimento che prevale dall'inizio alla fine della visione è un'incontenibile noia. Ora la vera domanda è: ma davvero il cinema internazionale non ha di meglio da offrire?
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Il cinema francese e la migliore offerta
Il cinema francese da noi è ormai considerato di nicchia. Il pubblico italiano ne detesta spesso l'umorismo troppo ricercato e il ritmo blando, ma non mancano gli estimatori. Certo, non sono gli anni della Nouvelle Vague, di Jean-Luc Godard e François Truffaut, ma mediamente i film d'oltralpe sono scritti e recitati molto meglio dei nostri. Pensate a François Ozon, Emmanuelle Bercot, Valérie Donzelli o Arnaud Desplechin. I film di quest'ultimo, quasi sempre poetici e raffinati, non vengono mai distribuiti da noi. Stesso discorso per i due bellissimi film da regista di Mélanie Laurent. Un vero affronto se si pensa che da noi arrivi in sala un film di poco conto come Lola + Jeremy, un'opera prima che non presenta alcun elemento di interesse, che scimmiotta il cinema fantasioso e originale di Gondry e l'unica sensazione che regala allo spettatore, al termine della sua visione, è quella di aver perso un'ora e mezza del proprio tempo. Cari distributori, non sarebbe ora di scegliere i film da importare in modo più oculato visti e considerati anche i tempi difficili che stanno affrontando le nostre sale, sempre più deserte?
Movieplayer.it
1.5/5