Alla fine dei sei episodi folli e travolgenti di Loki siamo rimasti con tante domande, tante curiosità e la voglia di rivedere Tom Hiddleston nei panni del dio dell'inganno. Una voglia che sarà soddisfatta, perché già si parla della sua partecipazione ad almeno un titolo dei prossimi in arrivo in sala, oltre che nella seconda stagione, già confermata, della serie per Disney+. Abbiamo però avuto anche la fortuna di poter fare una chiacchierata con la regista della serie Marvel, Kate Herron, che ha risposto con entusiasmo alle nostre domande relative a questa prima folle esperienza nel Marvel Cinematic Universe.
Kate Herron e l'Universo Marvel
Con il tuo lavoro per Loki sei parte di un universo più grande. Arrivata alla fine della stagione, come ci si sente in quanto a reazioni dei fan e feedback ricevuti?
Kate Herron: La sensazione è incredibile! E sono felice che non siano venuti fuori spoiler, era la mia preoccupazione visto quello che c'è nel finale con Colui che rimane, ed è un miracolo che sia andata bene. Mi ripetevo "per favore, fa che non ci siano leak!" perché quello che succede nella nostra serie ha una ripercussione importante su tutto l'MCU, con il multiverso che è ufficiale adesso. Ma è stato fantastico vedere tutte le reazioni dei fan, la loro attesa settimanale in tutto il mondo e le dimostrazioni di amore per la serie. È stata una gioia assoluta!
Visto questo tuo grande entusiasmo, come mai hai deciso di non lavorare alla stagione 2?
Si è iniziato a parlare di stagione 2 quando ero nel calvario della lavorazione della serie, e nella mia testa ho sempre pensato a questi sei episodi come una storia unica e completa. So che ci sono domande che hanno bisogno di risposta, ma sono orgogliosa del lavoro fatto e ci sono altre cose che mi stanno a cuore a cui vorrei lavorare. Sono anche una scrittrice e vorrei scrivere quello che farò dopo. Sono felice del lavoro fatto per Loki, mi ha eccitata molto, sono felice che continueranno a produrre la serie e non vedo l'ora di sapere come continuerà la storia.
Ma vorresti tornare nell'Universo Marvel? E con quale personaggio?
Sì, assolutamente mi piacerebbe lavorare ancora con loro, è stata una collaborazione fantastica e un'esperienza bellissima lavorare con Kevin Feige. Non voglio indicare un personaggio, perché mi metterei nelle sue mani, è il mio Custode del tempo e mi farà sapere nel caso. Amo i film Marvel e sarebbe un sogno continuare a farne parte.
Hai radici nella televisione britannica, che ci ha regalato grandi storie epiche e mitologiche. È stato difficile adattarsi alla magnificenza della serie Marvel?
È un genere in cui mi sarei sempre voluta cimentare, perché amo la fantascienza, amo l'azione e amo la Marvel, quindi non si è trattato di adattarsi, ma di dimostrare di poter lavorare in questo campo, di esser felice di fare una serie del genere e lavorare a qualcosa che ho sempre amato. Inoltre si è trattato di lavorare con una squadra fantastica, le persone giuste per portare avanti un'opera del genere, il mio direttore della fotografia, uno stunt coordinator incredibile e tutto il team degli effetti visivi. Ho avuto la sensazione di lavorare con i migliori in assoluto, averli al servizio mio e degli autori per raccontare la stessa storia, e dimostrare a loro quello che poteva fare.
Da donna, pensi che lavorare a Loki possa essere un ulteriore passo verso l'uguaglianza di genere nel campo?
Sì e in Loki abbiamo avuto una percentuale di 50 e 50, un incredibile parità di genere. Dalla direttrice della fotografia alla stunt coordinator, la costumista e la musicista, avevamo tantissime donne nella serie e in generale in Marvel stanno dando spazio a molte donne, da Nia DaCosta di The Marvels a Chloe Zhao di The Eternals e Kari Skogland che ha realizzato The Falcon and the Winter Soldier ed è un onore dividere il tavolo con loro. Si ha la sensazione che le cose stiano finalmente cambiando.
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Che ne pensi del fatto che Loki è arrivato nell'universo Marvel come un villain e ora è protagonista di una serie tutta sua?
È incredibile, vero? È stato una parte importante dei primi dieci anni di MCU. Ricordo che solo dieci anni fa lo vedevo in Thor e poi l'ho seguito in questo percorso che l'ha condotto dall'essere un villain a un antieroe e non è sembrato per niente brusco come cambiamento. La sfida con la serie è stata di prendere questo personaggio così amato che però si trova in un momento più cattivo degli ultimi sviluppi in cui l'avevamo visto e condurlo in un viaggio di natura diversa insieme a Sylvie per abbattere la TVA.
Nei sei episodi abbiamo incontrato diverse versioni di Loki. Secondo te qual è l'essenza del personaggio?
Direi indipendenza, autorità e stile! C'è un senso di malizioso, no? C'è sempre una sensazione di sofferenza in Loki, il sentisi un escluso, come in uno dei fumetti che abbiamo usato come riferimento per la serie. Ma un aspetto chiave di Loki è che sopravvive sempre. Questo è stato un elemento fondamentale per me e l'ho voluto mostrare nel sesto episodio, quando è sopraffatto dalla sofferenza, ma riesce a trovare dentro di sé la forza di lottare e farcela. Credo che questa capacità di sopravvivere sia l'essenza del personaggio.
Parlavi dell'essenza di Loki e ripensavo alle sue varianti. Ora che ne abbiamo viste tante nella serie, ne hai una preferita?
È una domanda difficile, perché è come se fossero tutti miei figli in un modo bizzarro. Forse i miei preferiti sono quelli che compongono la buffa famiglia del Vuoto, il Loki ragazzo, lo spaccone, il classico e l'alligatore. Li adoro e adorerei una sitcom su di loro! Le dinamiche tra loro quattro sono folli e mi divertono tantissimo. E poi l'alligatore è adorabile. Terrificante, molto terrificante, ma adorabile. Sì, sceglierei loro, i quattro del Vuoto.
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Ci dici qualcosa del tuo lavoro con Tom Hiddleston e Owen Wilson, uno che ha vestito i panni di questo personaggio per anni e uno che ha iniziato il suo cammino nell'Universo Marvel?
Avere Tom accanto è stato un incredibile onore. È un attore generoso e ricordo che quando ci siamo incontrati la prima volta camminavamo per New York perché aveva uno spettacolo lì in quel periodo e parlavamo di Loki, del personaggio e delle direzioni che avremmo potuto esplorare. Mi ha aiutato a entrare in sintonia con la storia, che lui considerava di vanità e crescita. Anche durante la fase di scrittura, io e Tom siamo stati in contatto, perché, e questa è la cosa buffa, anche lui si è dovuto immergere nuovamente in una interpretazione che aveva fatto molti anni fa ed è stata fondamentale la sua partecipazione e disponibilità anche a provare strade nuove. Capitava che gli dicessi "prova a recitare questa battuta come se fosse una commedia, se funziona bene, altrimenti pazienza". Per di più lui è un produttore esecutivo della serie ed è stato molto coinvolto sin dalle fasi di discussione della storia, oltre a essere un importante supporto sul set in un periodo difficile della lavorazione: è uno che solleva l'umore quando arriva sul set, dà sempre il massimo e dà fiducia. Non è stato un periodo facile per tante persone e la sua presenza e il suo modo di fare hanno tenuto insieme la squadra e gli sarò grata per sempre. Anche lavorare con Owen Wilson è stato divertentissimo. Lo adoro come attore e autore e ho apprezzato che volesse fare qualcosa di diverso dai suoi canoni tradizionali. Anche dal punto di vista fisico, ha cambiato i suoi capelli, gli abbiamo messo i baffi e scelto vestiti differenti e questo gli ha permesso di sperimentare e partire da zero nel costruire qualcosa di nuovo. È stato divertente e avere Tom e Owen ha creato qualcosa di unico, perché sono due attori che provengono da background completamente diversi, uno dai film indie, l'altro con una preparazione shakespeariana, ma queste differenze creavano un'energia e si completavano a vicenda.
Qual è la scena di cui sei più fiera di questa prima stagione di Loki?
Ce ne sono tantissime. Ti direi i momenti dedicati ai personaggi, per esempio adoro la scena in cui Wunmi e Gugu si confrontano nel quinto episodio, ma anche quelli con Loki e Sylvie, ma in tutta onestà devo dire di essere fiera di tutta la serie. Se devo scegliere un momento, indico il confronto finale perché è stata una sequenza molto difficile da mettere insieme, che abbiamo costruito in sala montaggio con Calum Ross e tutto il team degli effetti visivi e tanti altri che hanno collaborato. Tutti noi abbiamo passato i giorni di Natale a costruire quella sequenza, ma non ne sono fiera solo per la sua difficoltà, ma perché abbiamo evocato un mostro da una tempesta vivente. Ti chiedi come catturare quell'immagine e renderla credibile per gli spettatori. Sì, è quella la sequenza di cui vado più fiera!
Il castello di Colui che rimane mi ha ricordato quello del Mago di Oz mentre Loki e Silvie hanno un percorso simile a Dorothy, è un collegamento voluto?
Sì, decisamente Il mago di Oz è stato un riferimento importante per noi, anche perché abbiamo quel momento nel quarto episodio in cui i Custodi del tempo si rivelano non reali. Il riferimento c'è anche dal punto di vista delle voci, perché non avevamo fatto un casting per loro e avendo Jonathan Majors come Colui che rimane, abbiamo pensato che fosse perfetto affidargli anche quel compito e lui si è inventato queste voci buffe per ognuno di loro ed è stato fantastico. Quindi il collegamento non è assolutamente casuale.
È stato previsto fin dall'inizio che il finale sarebbe stato una lunga conversazione tra tre personaggi?
Sì, abbiamo previsto fin dall'inizio che il quinto episodio sarebbe stato un grande spettacolo, con lo scontro con il mostro, e che il sesto sarebbe stato diverso dopo una sequenza d'azione iniziale. Ma lavorando al primo episodio in fase di montaggio, guardando a quelle scene e vederle prender vita, abbiamo capito che erano avvincenti e che anche nel sesto episodio non avevamo bisogno di tanta azione e che poteva essere una lunga conversazione. Ci ha dato la fiducia per affrontare il sesto episodio come abbiamo fatto, anche perché Jonathan Majors è così carismatico che non vuoi far altro che stare ad ascoltarlo. Averlo è stato un elemento chiave e adoro il fatto che la serie chiuda come è iniziata, con una lunga conversazione. È sembrato giusto!
Nel materiale promozionale, tra poster e teaser, abbiamo visto diverse immagini che non appaiono nella prima stagione. Sono state semplicemente tagliate in montaggio o è stato un inganno da parte di Marvel, in perfetto stile Loki?
Credo dipenda dal fatto di aver girato tanto materiale che non ha trovato posto nella serie. Per esempio c'era un flashback ad Asgard che era previsto per il primo episodio, ma il tono di quelle scene e il fatto che scoprisse di sua madre andavano in contrasto con il tono generale. Non è sembrato appropriato al contesto e come quella anche per altre sequenze si tratta solo di scene che sono state lasciate fuori in fase di montaggio, mentre quando si realizzano i trailer si è portati a scegliere quelle immagini che hanno un maggior impatto, anche se poi rischiano di non essere nella serie.
Molti pensano che i film siano simili tra loro e che nell'Universo Marvel si abbia più libertà di creare nell'ambito delle serie. Che ne pensi?
Non sono d'accordo per quanto riguarda i film, perché dipende molto da chi li dirige. Se prendiamo i Guardiani della Galassia di James Gunn, che è spettacolare, è molto diverso dal film di Taika Waititi. Quindi dipende dai registi sia dal punto di vista visivo che da quello del tipo di storia che viene raccontata, ed è qualcosa che mi è sempre piaciuta della Marvel. L'aspetto eccitante delle serie è di avere sei ore in cui poter spingere sull'aspetto visivo, ma anche approfondire i personaggi. Nel passare sei ore con Loki, viene naturale chiedersi come poter ottenere la miglior rappresentazione possibile di quella storia dal punto di vista stilistico. Mandai una nota alla mia direttrice della fotografia dicendole di far riferimento ai film noir, perché nel secondo episodio c'era questo grande mistero con le varianti che si nascondevano nell'ombra e mi faceva pensare a una detective story e questo ha finito per influenzare tutta la serie. Insomma negli show si ha la possibilità di andare a fondo dei personaggi, mentre nei film non si ha lo spazio necessario a farlo.