"I mercoledì sono i nuovi venerdì" annunciava qualche tempo fa Tom Hiddleston in un video promozionale di Loki, la nuova e terza serie Marvel per Disney+, sottolineando una novità e una conferma: la novità è il cambio di giorno rispetto al tradizionale giorno di pubblicazione in catalogo sulla piattaforma streaming di casa Disney, che si spostava dal tradizionale venerdì; la conferma è l'appuntamento settimanale da rispettare e confermare, per creare quell'evento da aspettare a cui partecipare, in linea con quanto avvenuto fin qui con WandaVision, The Falcon and the Winter Soldier, ma anche The Mandalorian, per spostarci in territorio diverso.
Un appuntamento che nel caso di Loki si ripeterà per sei mercoledì, nell'ottica, anche in questo caso, di una miniserie capace di approfondire e, nello specifico, rilanciare il personaggio del dio dell'inganno, che avevamo perso di vista nel corso di Avengers: Endgame, quando era sparito con il Tesseract per chissà quali lidi. Li scopriremo qui, nella serie Disney+, ma ci siamo fatti anticipare un po' di dettagli su questa nuova avventura nella conferenza stampa presieduta dai due protagonisti, le comprimarie Gugu Mbatha-Raw e Wunmi Mosaku, ma anche dallo showrunner Michael Waldron, la regista Kate Harron e la mente dietro tutto il Marvel Cinematic Universe: Kevin Feige.
Un ritorno annunciato
Quello di Tom Hiddleston in Loki è un ritorno anticipato da quel momento di Endgame che viene riproposto anche in apertura nella serie, un ritorno per il quale l'attore prova "un misto di piacere e sorpresa", uno stupore dovuto al fatto che "la sua ultima scena in Avengers: Infinity War aveva un sapore così definitivo." Ma poi è arrivata la seconda parte di quell'avventura cinematografica, la sua sparizione col Tesseract e le rassicurazione di Kevin Feige, Louis D'Esposito e Victoria Alonso che "sarebbe stato il punto di partenza di una serie. E c'erano così tanti posti da esplorare, così tante possibilità."
Tante opportunità di crescita per il personaggio che nei primi episodi abbiamo solo iniziato a sbirciare e delle quali Hiddleston ci ha parlato: "nella serie Loki è privato di tutte le sue sicurezze: Asgard è lontana, gli Avengers non sono in vista, non ha il suo status e il suo potere, e senza queste cose che identificavano Loki nei precedenti sei film, cosa resta di lui?" Una domanda che l'interprete trova affascinante e che ha reso il centro della sua interpretazione in questa nuova serie Marvel (di cui abbiamo parlato nella nostra recensione del primo episodio di Loki): "è in grado di crescere, di cambiare? Può l'esperienza nella TVA far luce su chi sia Loki realmente?"
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Capire Loki
"La gente si chiedeva se in Endgame avessimo dimenticato di spiegare che fine avesse fatto Loki" ha detto Kevin Feige e fa sorridere che si possa pensare qualcosa del genere nell'ambito dell'Universo Cinematografico Marvel, così ben costruito e integrato. "In quel momento sapevamo già che ci sarebbe stata una serie in attivo ed è stato eccitante avere la gente in attesa mentre capivamo come sarebbe stata." L'indagine sul personaggio a cui accennava Tom Hiddleston rispecchia infatti quella necessaria per mettere in piedi lo show che ruota attorno a lui, a cui hanno contribuito sia lo showrunner Michael Waldron che la regista Kate Herron. "Era già il mio personaggio preferito dell'MCU" ha spiegato Waldron parlando del suo coinvolgimento, "e in più c'era l'elemento dei viaggi del tempo e mi è sembrata un'ottima opportunità per caos e divertimento e una grande esperienza come autore."
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A spasso nel tempo
Non sarà però uno show che si limiterà a portarci a spasso per diversi luoghi e periodi storici. "Avevamo molte possibilità e una lavagna piena di luoghi pazzi e costosi nella stanza degli autori" ha detto ancora Waldron, "ma nel sentire di una serie su Loki che influenza eventi storici credo che la gente avesse determinate aspettative e abbiamo scelto di sovvertirle, scegliendo momenti che la gente conosce, ma non così bene." L'elemento del viaggio del tempo è diventato infatti "secondario nell'economia della storia" ha assicurato Feige, perché in definitiva si tratterà di un chrime thriller con influenze di tipo diverso. "Ci hanno ispirato un sacco di film noir per quanto riguarda l'illuminazione e l'approccio" ha detto la regista Kate Herron, che ha citato espressamente Se7en e David Fincher, "c'è un momento nel secondo episodio, con un ago che cade, che i fan riconosceranno istantaneamente."
"Sì, decisamente Fincher" ha confermato Waldron, "ma anche Zodiac e Il silenzio degli innocenti sono due riferimenti molto specifici." Ma la vera fonte d'ispirazione è stata proprio la Herron, a detta di Feige: "sapevamo che volevamo una serie sul Loki di Hiddleston, sapevamo che ci sarebbero stati i viaggi nel tempo e i nostri produttori erano fan della Time Variant Authority, ma è solo nel corso degli incontri con Kate Herron che siamo riusciti a mettere a fuoco come sarebbe stata la serie, che è diventata di un genere leggermente diverso da come l'avevamo immaginata."
Benvenuto Owen Wilson
Eppure, a dispetto del titolo concentrato sul suo protagonista, la serie Marvel accoglie un altro importante attore nel suo folle contesto narrativo e in generale nell'Universo Marvel. Owen Wilson con il suo Mobius si rivela una delle migliori aggiunte al cast dell'MCU degli ultimi anni. "È eccitante farne parte" ha dichiarato l'attore, "già da quando appaiono i primi trailer vedi l'entusiasmo della gente." Quello che però ha colpito l'attore è la segretezza che avvolge questi progetti: "ho lavorato a tante cose in passato, ma solo ora ho capito quanto siano appassionati i fan e quanto la Marvel abbia voglia di continuare a sorprenderli. Cammini sulle uova, non sai mai cosa puoi dire e non ricordi se una determinata cosa era nell'episodio tre o quattro e se ne puoi parlare."
Fondamentale è stato costruire un'intesa con Tom Hiddleston. "Quando abbiamo iniziato, Tom mi ha spiegato tutta la mitologia dell'universo Marvel e del personaggio. Le chiamavo 'le lezioni di Tom' e credo che quei momenti siano stati importanti per definire le dinamiche tra noi quando abbiamo iniziato a girare, perché alcune delle nostre conversazioni ripercorrevano proprio quelle situazioni. Ha aiutato tanto andare a scuola di Loki prima di iniziare!" D'altra parte, ha spiegato Tom Hiddleston, "Mobius è un esperto di Loki, ne sa più su di lui di Loki stesso" ed ha trovato interessante comprimere l'esperienza di sei film in quelle chiacchierate, anche perché "Owen ha posto delle domande intelligenti che mi hanno permesso di riconsiderare alcuni aspetti del personaggio." Domande fondamentali perché, lo ha detto lo stesso Owen Wilson, "è in corso una partita a scacchi tra Mobius e Loki e non è facile tener testa al dio dell'inganno!"