Con Loki, attualmente disponibile su Disney+, i Marvel Studios approfondiscono la questione dei viaggi nel tempo e la distorsione della linea temporale, già parzialmente esplorata nel quarto film degli Avengers, i cui eventi hanno portato alla creazione di un Loki diverso che non andrà incontro alla morte per mano di Thanos. È una serie tutta basata sulla nozione dell'inviolabilità del flusso del tempo e sulle conseguenze disastrose che si verificherebbero qualora qualcuno decidesse di infrangere le regole. Una premessa non tanto dissimile da quello che accade in Doctor Who, la celeberrima serie di fantascienza di stampo britannico (e di cui alcuni attori sono apparsi nel Marvel Cinematic Universe) dove diverse storyline ruotano attorno ad antagonisti che cercano di manipolare il corso degli eventi per il proprio tornaconto, a volte anche a discapito della realtà stessa. Sono due mondi a loro modo distanti, ma in realtà molto più vicini di quanto possa sembrare a prima vista. Attenzione, seguono spoiler per entrambe le serie!
Una sola linea temporale
Al centro del primo episodio di Loki c'è la nozione dell'unica, sacra linea temporale, sulla quale veglia la Time Variance Authority (TVA), organizzazione creata dai Guardiani del Tempo. Qualora si formassero deviazioni, spetta a loro intervenire ed effettuare un reset, che riporta il flusso del tempo al suo stato originario. Questo non rende illeciti i viaggi nel tempo, anche in base a quanto spiegato in Avengers: Endgame, dove si chiarisce che tornare nel passato non altera il presente/futuro (una teoria basata su vere ipotesi scientifiche). Per creare una linea temporale alternativa bisogna compiere un'alterazione su larga scala, rimuovendo le Gemme dell'Infinito dal loro periodo di appartenenza.
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Per questo motivo, quando Loki cerca di convincere la TVA ad arrestare gli Avengers, la risposta è la seguente: "Quello che hanno fatto gli Avengers era previsto; la tua fuga non lo era." Questo sistema, come spiegato da Miss Minutes, è per far sì che non si verifichi una nuova guerra multiversale (che in realtà a questo punto sembra inevitabile come almeno una delle storyline della Fase Quattro, considerando che uno dei prossimi film si intitola Doctor Strange in the Multiverse of Madness).
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Un ragionamento simile è alla base di Doctor Who, dove i Signori del Tempo osservano le diverse epoche ma per principio non dovrebbero intervenire. Un principio al quale il Dottore si ribella, rubando un TARDIS e facendo sostanzialmente quello che gli pare, nei limiti delle leggi temporali: esistono dei punti fissi che non possono essere alterati, come il naufragio del Titanic e la distruzione di Pompeii (quest'ultima tirata in ballo anche per le avventure di Loki, poiché in caso di eventi apocalittici è possibile creare piccole deviazioni che verranno eliminate dalla catastrofe stessa), ed è tassativamente vietato interagire con il se stesso del passato/futuro, pena la creazione di un paradosso che può essere risolto solo tramite l'intervento di temibili creature che consumano l'anomalia (salvo casi eccezionali in cui servono Dottori multipli). Anche in questo universo la linea temporale è una sola, nozione su cui hanno giocato soprattutto Russell T. Davies con gli archi narrativi di Bad Wolf e Mr. Saxon e Steven Moffat con quello del Silenzio e delle crepe nel tessuto della realtà.
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Protagonista ribelle
Sin dal 2011, quando lo abbiamo incontrato per la prima volta in Thor, Loki è sempre stato un ribelle, poco incline ad accettare le regole imposte dalla società asgardiana, soprattutto dopo aver scoperto di non essere veramente uno di loro. Esattamente come il Dottore, che nella sua incarnazione più recente si è imbattuta nel colpo di scena definitivo sulle sue origini, apprendendo di essere stata vittima di soprusi da parte dei Signori del Tempo per millenni. Detto questo, i due si muovono su percorsi opposti: laddove Loki fa tutto per il proprio tornaconto e, almeno prima di redimersi nel corso di Thor: Ragnarok, non esita a tradire anche parenti e amici, il Dottore fa tutto in nome del bene comune, ragion per cui ha scelto l'appellativo che lo contraddistingue (e nel corso della famigerata Guerra del Tempo, dove era costretto a uccidere, ha volutamente accantonato la sua identità tradizionale, optando per una rigenerazione che avesse la tempra del guerriero). Da quel punto di vista Loki è più come il Maestro, la nemesi del Dottore, e non a caso per entrambi i personaggi c'è stato un percorso redentivo che ad altre incarnazioni dei medesimi personaggi sembrano poco plausibili.
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Tutto molto fluido
Altra caratteristica fondamentale per entrambi i personaggi è quella dell'aspetto variabile: nella mitologia norrena Loki è un mutaforma che assume anche sembianze animali se necessario, e nei fumetti Marvel, nel ciclo di storie scritto da J. Michael Straczynski, si è presentato con sembianze femminili dopo essersi reincarnato in seguito alla distruzione di Asgard. La serie sembra intenzionata a proseguire in quella direzione, ribadendo di sfuggita la natura fluida dell'identità di genere del personaggio nel primo episodio e introducendo come antagonista Lady Loki nel secondo. E si prospettano altre varianti nel corso dello show, in base a indiscrezioni e teorie dei fan (Richard E. Grant, al momento non ancora visto e precedentemente sia un Dottore che un suo avversario), potrebbe essere un'incarnazione più anziana del dio dell'inganno).
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Per il Dottore la questione è ancora più complessa, dato che nel suo caso non si tratta solo di un aspetto nuovo, ma di un vero e proprio cambio di personalità: la rigenerazione, che consente ai Signori del Tempo di salvarsi da ferite mortali, è esplicitamente paragonata a una morte seguita dalla resurrezione, e la nuova incarnazione, pur mantenendo i ricordi di quelle precedenti, si considera un'identità a sé (come dice l'Undicesimo prima di rigenerarsi, "Ricorderò sempre quando il Dottore ero io"). E proprio nel 2011, lo stesso anno in cui Tom Hiddleston ha debuttato nei panni di Loki, è andato in onda il primo episodio con la conferma esplicita della possibilità di cambiare sesso durante la rigenerazione (la sceneggiatura in questione è a firma di Neil Gaiman, che si è interessato a questioni simili nel fumetto di Sandman), e dalla fine del 2017 tale trasformazione è avvenuta anche per il Dottore, anche se il recente colpo di scena sulle sue origini svela che esistono infinite incarnazioni prima di quella che abbiamo visto sullo schermo nel 1963 con il volto di William Hartnell. Tutta una questione di tempo, in entrambi i casi.