Il Festival di Locarno si è aperto all'insegna dell'amore infelice, quello del bel Tom per la capricciosa Summer che, ormai come da tradizione, ha visto il battesimo in una Piazza Grande caldissima e gremita di pubblico della nuova commedia-evento della stagione, la pellicola indie made in USA 500 Days of Summer diretta dall'ottimo Marc Webb. La prima serata ha visto anche la visita di un habitué del festival, il regista israeliano Amos Gitai che ha scelto di portare al festival non il suo ultimo film, ma un'elegante ripresa video del suo spettacolo teatrale La guerre des fils de la lumière contre les fils des ténèbres, andato in scena al Festival di Avignone meno di due mesi fa. Immersi in una cava di marmo costellata di impalcature, gli attori, tra cui spicca la veterana Jeanne Moreau, declamano un adattamento teatrale della cronaca Guerra giudaica dello storico del I° secolo d.C. Flavio Giuseppe, che ricostruisce la guerra in cui gli ebrei, sconfitti dai romani, persero la sovranità del loro territorio. Un argomento di scottante attualità per l'israeliano Gitai che ha deciso di mettere in scena con drammatica eleganza uno dei fantasmi che lo tormentano da tempo.
Al via anche il concorso internazionale che ha visto sfilare le prime due pellicole, il dramma sudafricano Shirley Adams e il giapponese Where are you?. La tragedia della volitiva Shirley, madre coraggio che vede il figlio costretto su una sedia a rotelle a causa di un proiettile esploso da un amico d'infanzia, viene narrata dal regista attraverso l'uso di una macchina da presa mobilissima che tallona da vicino Shirley inquandrandone costantemente la nuca, il volto e le mani, come se niente contasse al di fuori della sua dolorosa quotidianità tutta volta alla cura del figlio e alla disperata ricerca di una giustizia che, in fondo, non le ridarà mai più ciò che ha perduto. Piuttosto acerba, ma interessante anche la pellicola del giapponese Masahiro Kobayashi il quale sceglie di narrare una storia di dolore, miseria e marginalità che vede protagonista un sedicenne costretto a occuparsi della madre malata terminale finché, rimasto solo con i debiti da saldare e pochi spiccioli in tasca, non decide di mettersi alla ricerca del padre che ha abbandonato la famiglia da tempo. L'ossessione compulsiva della fame e del bisogno di recuperare cibo a ogni costo si mescola alla tensione elegiaca fatta di lunghi silenzi e focus sui luoghi della vicenda, tentativo di impreziosire un dramma struggente che mantiene, però, nel tono un lucido distacco senza stimolare eccessivamente l'emotività dello spettatore. Fondamentale la duplice dedica in chiusura di film, al padre del regista, scomparso un anno fa, e ad Antoine Doinel, capostipite degli adolescenti problematici e ribelli in cerca di una propria dimensione esistenziale. Anche per gli amanti di manga e anime il festival sembra essere inziato nel migliore dei modi. La rassegna Manga Impact - The World of Japanese Animation, che propone una ricchissima selezione di lungometraggi, cortometraggi e mostre dedicate, ha visto ieri la proiezione esclusiva, alla presenza del direttore di Rai 4 Carlo Freccero dei primi episodi delle serie animate Code Geass: Lelouch of the Rebellion e Gurren Lagann che andranno in onda in autunno sulla rete satellitare. Gli appassionati di Gurren Lagann sono attesi all'anteprima dei due lungometraggi animati legati alla serie che si terrà sabato sera e che vedrà in successione la proiezione di Tengen Toppa Gurren Lagann The Movie: Childhood's End e Tengen Toppa Gurren Lagann The Movie: The Lights in the Sky Are Stars. Un emozionato Isao Takahata, storico autore di struggenti anime come il capolavoro Una tomba per le lucciole, è stato premiato con un Pardo d'Oro tributatogli come riconoscimento di una straordinaria carriera, Pardo consegnatoglii dal collega francese Michel Ocelot, autore del tenero Kirikù e la strega Karabà. Subito dopo la Piazza ha potuto gustare la proiezione della sua pellicola ecologista del 1994, l'avvincente Pom poko. Ieri sera la Piazza Grande di Locarno ha vissuto, inoltre, un momento di grande commozione quando, ad accompagnare la proiezione della pellicola tedesca Unter Bauern - Retter in der Nacht, sono intervenute insieme al cast le vere protagoniste della vicenda narrata, la novantasettenne di origine ebrea Marga Spiegel, autrice del romanzo autobiografico a cui il film è ispirato, e Anni Aschoff, di poco più giovane, figlia della famiglia di contadini della Westfalia che durante la guerra accolse e protesse l'ebrea Marga, la figlioletta e il marito sottraendoli al crudele destino del campo di concentramento e salvando loro la vita. La pellicola, asciutta e rigorosa, mette in secondo piano gli aspetti puramente bellici soffermandosi sulla durezza del quotidiano, sulla vita in tempo di guerra e sulla conservazione della dignità umana focalizzandosi sui piccoli gesti che la popolazione tedesca estranea all'ideologia hitleriana ha compiuto in favore dei connazionali ebrei, mostrando un eroismo possibile anche in situazioni estreme. Il regista di origine ebrea olandese Ludi Boeken fotografa un evento realmente accaduto senza lasciarsi prendere la mano dal sentimentalismo, ma portando i fatti alla ribalta del grande schermo per tributare il giusto riconoscimento ai protagonisti della vicenda, e soprattutto per non dimenticare. E mentre oggi un altro giorno di sole illumina Locarno, il festival si prepara ad accogliere il nostro Toni Servillo al quale stasera la Piazza Grande tributerà l'Excellence Award.Locarno, giorno 1: Amori infelici e impegno civile in Piazza Grande
La Piazza Grande ha riso con (500) Days of Summer e si è commossa con Unter Bauern, mentre il concorso ha visto scendere in campo il sudafricano Shirley Adams e il giapponese Where Are You?. Premio alla carriera a Isao Takahata.