Lo squalo di Steven Spielberg è un film che ha fatto la storia del cinema: non soltanto ha permesso al regista di entrare definitivamente nell'olimpo di Hollywood, ma ha anche diversi primati. È stato infatti il primo vero blockbuster estivo, portando in sala milioni di persone in tutto il mondo, con un incasso globale di 470 milioni di dollari (oggi circa 2 miliardi di dollari!), diventando, nel 1975, il maggior incasso di sempre. Almeno fino all'uscita di Guerre Stellari, nel 1977.
La strategia di marketing di Lo squalo ha fatto scuola: tante sale di programmazione all'uscita, aumentate poi di settimana in settimana, trasmissione massiccia di clip, da 25-30 secondi l'una, in televisione. Lo squalo è stato anche il primo film dal budget importante a essere girato in mare aperto: per questo ha avuto una lavorazione problematica, perché ancora non si erano affinate le tecniche con cui affrontare un film del genere.
Non tutto viene per nuocere però: l'iconica scena dello squalo che non si vede, ma si avvicina grazie all'utilizzo sapiente della colonna sonora (firmata da John Williams, premiato con l'Oscar), si deve proprio al fatto che il modellino imbarcava acqua e non poteva quindi essere utilizzato troppo a lungo.
Lo squalo del 1975 è stato seguito da tre sequel, a cui non hanno preso parte né Spielberg né lo sceneggiatore Peter Benchley. Ancora oggi il suo peso si fa sentire: non soltanto ha influenzato moltissimi monster movie, ma si producono diversi film simili, su tutti la saga di Shark, con protagonista Jason Statham (qui la recensione di Shark 2 - L'abisso). Ma la vera domanda è: Lo squalo è una storia vera? Scopriamolo.
Lo squalo: trailer
Da Lo Squalo a 47 metri: affogare nel terrore più profondo
Lo squalo: la trama
Lo squalo è tratto dall'omonimo romanzo di Peter Benchley, che racconta di come un gigantesco squalo bianco terrorizzi e uccida diversi bagnanti sull'immaginaria isola di Amity. Per mettere fine a questo regno del terrore, il capo della polizia locale Martin Brody chiede aiuto a un cacciatore di squali e a un biologo marino. Sappiamo che non sarà un'impresa facile. E che a un certo punto servirà "una barca più grossa".
Lo squalo è una storia vera?
Lo squalo quindi viene direttamente dal romanzo di Peter Benchley, che ha anche scritto la sceneggiatura insieme a Carl Gottlieb. Quindi è tutta finzione? Possiamo immergerci tranquilli in acqua con la consapevolezza che mai uno squalo potrà arrivare all'improvviso e farci a pezzi? Non proprio: Lo squalo è ispirato a una storia vera.
Tutto comincia con Charles Vansant, nel 1916: l'uomo fu mutilato da uno squalo pochi vicino a un hotel a Beach Haven, in New Jersey. L'animale gli ha strappato gli arti con un morso, causandone in poco tempo la morte: Vansant fu dissanguato.
Lo Squalo - la saga: un terrore lungo 45 anni
La notizia fece il giro della costa, ma fu dimenticata in fretta. Almeno fino a quando non ci fu un'altra vittima: a Spring Lake, a pochi chilometri di distanza dal primo attacco, anche Charles Bruder morì in seguito alla perdita di entrambe le gambe dopo il morso di uno squalo.
Poi, l'impensabile: un bambino di 11 anni, Lester Stilwell, fu trascinato a fondo da uno squalo nel Matawan Creek, vicino alla città di Keyport. Una cosa molto insolita, visto che di solito questi pesci non si trovano nei fiumi. Inutile il tentativo di salvarlo di un ragazzo del posto, Watson Stanley Fisher: entrambi rimasero uccisi. Lo stesso giorno, sempre lungo il fiume, fu attaccato un altro bambino: Joseph Dunn, l'unico a salvarsi. Il New Jersey era improvvisamente diventato un posto infernale. Nel tentativo di bloccare le aggressioni, il fiume Matawan Creek fu riempito di reti e dinamite. Fu perfino messa una taglia sullo squalo: 100 dollari di ricompensa per la sua uccisione.
Cominciò quindi una vera e propria "caccia allo squalo", culminata con l'uccisione, il 14 luglio 1916 a Raritan Bay, di un esemplare di squalo bianco, lungo più di due metri e del peso di quasi 150 chili, da parte del tassidermista e domatore di leoni del circo Barnum Michael Schleisser. All'interno dello squalo furono ritrovati resti umani. Schleisser raccontò che, prima di riuscire a ucciderlo, l'animale ha quasi affondato la sua barca. Lo squalo fu poi appeso nella vetrina di un negozio a Broadway, ma in seguito andò perso. Non ci furono più attacchi nel New Jersey e il "Mangiatore di uomini del New Jersey" (Jersey man-eater, questo il soprannome che gli fu dato dalla stampa) fu dichiarato sconfitto.
È da questo fatto di cronaca di quasi 60 anni prima che Benchley si ispirò per il suo romanzo. E nel film di Spielberg si fa infatti riferimento ad attacchi di squalo avvenuti nel 1916 a Jersey Shore, che si trova in New Jersey.