Little Wing, la recensione: un film coming of age sulle ali… di un piccione

La recensione di Little Wing, il film indie diretto da Dean Israelite con Brooklynn Prince, Kelly Reilly e Brian Cox dal 24 maggio su Paramount+. Un romanzo di formazione irriverente e alternativo.

La suggestiva immagine promozionale di Little Wing.

I coming of age sono un genere che continua a fiorire nell'audiovisivo perché non devono necessariamente partire dal viaggio fisico e metaforico di una persona ancora nell'età dello sviluppo ma possono anche concentrarsi su adulti che non hanno ancora sistemato appieno la propria esistenza. Oppure affrontare tutte le tappe del romanzo di formazione in modo alternativo e quasi auto-ironico sullo stesso genere di appartenenza. È proprio in quest'ultima sottocategoria che si inserisce Little Wing, ultima fatica cinematografica della piattaforma più "giovane" italiana ovvero Paramount+ che la propone in streaming dal 24 maggio. Non si tratta di un film imperdibile, ma di un buon passatempo per gli appassionati di indie movie.

Una trama che guarda in alto

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La protagonista del film insieme al suo migliore amico chiacchierone

La trama di Little Wing si inserisce perfettamente nell'ottica del coming of age: siamo a Portland, Oregon dove la tredicenne Kaitlyn (Brooklynn Prince, già mediamente sopportabile in Home Before Dark e vista anche in Cocainorso e Un sogno chiamato Florida) sente di non essere vista e compresa da nessuno, ma soprattutto è convinta che ogni aspetto della sua vita vada sempre storto, quasi per diritto di nascita. Al contrario degli altri suoi compagni di scuola, ovviamente. In seguito al divorzio dei genitori, la ragazzina insieme alla madre Maddie (Kelly Reilly, già apprezzata in Yellowstone e di recente in Assassinio a Venezia) e al fratello Matt (Simon Khan) rischia di perdere la casa dov'è cresciuta e non riesce ad accettare questa totale separazione dalla propria infanzia.

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Kelly Reilly e Brooklynn Prince in una scena

Per una serie di casualità riceve in dono due piccioni da gara e grazie al migliore amico Adam (il simpatico Che Tafari) sbarca in un mondo a lei sconosciuto e scopre anche il valore economico incredibile di quei pennuti. Riesce a rapirne uno e venderlo alla Mafia Russa e guadagnare denaro per provare a risolvere i problemi finanziari della propria famiglia ma allo stesso tempo viene scoperta dal suo proprietario, l'anziano Jaan (Brian Cox in un ruolo diametralmente opposto a Succession). Eppure, forse per alcuni avvenimenti della sua vita, l'uomo decide di non denunciarla e anzi insegnarle i trucchi del mestiere. La fa così entrare nel mondo delle gare tra quegli uccelli solitamente visti come poco utili e poco scaltri.

La rivincita dei (pennuti) sfigati

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Brooklynn Prince è la protagonista di questo coming of age sui generis

Little Wing è una vera e propria rivincita degli sfigati: non solo la protagonista, bistrattata dalle compagne di classe, o il suo migliore amico e il fratello, taciturno dalla separazione dei genitori, ma anche Jaan che vorrebbe lasciare una propria forma di eredità al mondo. La scelta dei piccioni - solitamente visti come poco puliti e poco coraggiosi o resilienti - come "animali guida" dei protagonisti e anche come loro estensione, non è certamente casuale; anche loro, sono visti come "sfigati" tra i volatili che hanno bisogno di una rivalsa. Un piccolo battito d'ali alla volta. Ecco quindi che la pellicola si trasforma in un coming of age per tutti i personaggi, giovani, adulti o animali che siano (il piccione col pedigree deve imparare a trovare la strada di casa, simbolicamente) - per rifarci al discorso con cui abbiamo iniziato questa recensione.

Romanzo di formazione alternativo

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Una delle amicizie più importanti per Kaitlyn sarà quella con Jaan oltre al rapporto col fratello Matt

Fin dalle prime battute, in cui la voce narrante di Kaitlyn ci presenta una finta protagonista su cui sarà incentrata la storia che si appresta a raccontare, è evidente il tono sardonico, un po' cinico e fortemente auto-ironico che Little Wing ha nel proprio DNA da indie movie fino al midollo. Non solo per il cast variegato scelto - il trio protagonista fa un buon lavoro nel provare a creare chimica - ma anche per chi c'è dietro la sceneggiatura (John Gatins, candidato all'Oscar per Flight), e dietro la macchina da presa (Dean Israelite, già responsabile dei remake di Are You Afraid of the Dark? e Power Rangers). La regia intima e profondamente legata ai giochi di luce e alla fotografia va a braccetto con le riprese da e verso il cielo: questo ampio spazio aperto a cui la protagonista guarda, e che la guarda a propria volta.

Conclusioni

Riteniamo Little Wing un film piccolo ma grande proprio come i piccioni co-protagonisti che divengono il contraltare di Kaitlyn. Lei e i suoi amici e familiari compiranno un viaggio per trovare il coraggio di chiedere chiaramente ciò che desiderano, e provare a far avverare i loro piccoli grandi sogni. L’aspetto indie, cinico, maggiormente realistico della pellicola pur nella sua surreale follia dona al film quel sapore indipendente che tanto piace a una fetta di pubblico ben precisa.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.0/5

Perché ci piace

  • La metafora dei piccioni “sfigati” come la protagonista.
  • La regia profondamente indie.
  • Il cast variegato…

Cosa non va

  • … con una protagonista un po’ respingente.
  • Il genere indipendente non è per tutti.
  • Non tutto funziona alla perfezione, ma c’è un cuore d’intenti alla base di tutto.