La giovane Becky ha provato a ricostruirsi una vita e a ricominciare da zero, dopo i traumatici eventi che tre anni prima portarono alla morte del padre, ucciso da quattro neo-nazisti. Da allora la ragazza continua una vita errabonda passando di famiglia adottiva in famiglia adottiva, proseguendo il suo personale allenamento dedito alla sopravvivenza e alla lotta contro una società patriarcale. La protagonista sembra aver finalmente trovato la propria stabilità dopo aver ottenuto ospitalità in caso dell'anziana Elena, che la tratta come fosse una figlia senza farle troppe domande sul suo tormentato passato.
Come vi raccontiamo nella recensione de L'ira di Becky, la tranquillità è destinata ad essere interrotta quando tre piccoli criminali sfottono Becky nel ristorante dove lavora come commessa, provocando la sua reazione. Uno degli uomini, offeso, decide di fargliela pagare a fa irruzione nella dimora dove vive, rapendo il suo amato cane e uccidendo la padrona di casa. Ora per la Nostra esiste soltanto la vendetta...
Chi si rivede
Il film originale, uscito nel 2020, aveva fatto parlare di sé nell'ambiente underground, per via non soltanto dell'ideale commistione di generi tra revenge-movie e coming-of-age, ma anche per l'esplosiva performance della sua giovane protagonista, quella Lulu Wilson che dopo i ruoli da bambina nei film horror Ouija - L'origine del male (2016) e Annabelle 2: Creation (2017), nonché nelle omologhe atmosfere seriali di The Haunting, ha finalmente dimostrato di essere un'interprete matura e in grado di reggere sulle proprie spalle il peso della storia. Eccola perciò assoluta star di questo sequel che segue le linee guida del prototipo, mettendo questa ragazzina energica e problematica alle prese ancora una volta con una banda di estrema destra pronta a progettare un attentato su larga scala, capeggiata dal Seann William Scott di American Pie, in un ruolo assai centrato.
Occhio per occhio
Un evento banale scatena la furia vendicatrice della Nostra, con l'elemento del cane che riporta alla memoria la reazione ben più famosa e iconica di Keanu Reeves nella saga di John Wick; e Becky ha poco da invidiare al più noto collega, dimostrandosi assai abile nell'utilizzo di trappole e armi da fuoco per farla pagare a chi l'ha trascinata fuori da quell'oasi di apparente quiete, dove pensava di aver finalmente raggiunto un equilibrio. Una violenza pulp dagli eccessi splatter caratterizza questa personalissima crociata, contestualizzata in una trama semplice che a dispetto della sua linearità riesce a intrattenere con gusto, complice anche la breve durata - poco più di ottanta minuti, titoli di coda inclusi - che rende L'ira di Becky un divertissement veloce e scacciapensieri.
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Modelli e contorni
I registi Matt Angel e Suzanne Coote, anche autori dello script, hanno scritto la sceneggiatura in brevissimo tempo, prendendo produzioni come Kill Bill e Kick-Ass come fonti di ispirazione: evidenze che si palesano a tratti, in questa reiterazione più adulta di un personaggio sopra le righe, destinato probabilmente a una terza avventura come sottolineato dall'epilogo che lascia aperte molte porte per ulteriori sviluppi. L'humour è maggiormente presente rispetto al diretto predecessore, con quel taglio quasi fumettistico che si rispecchia anche nella gestione di villain e figure secondarie, per un racconto che offre quel che promette con la giusta verve e senza mai nascondere la pura essenza da b-movie fuori di testa.
Conclusioni
Reduce dai drammatici eventi del recente passato, la giovane protagonista pensa di aver raggiunto finalmente il suo equilibrio, fino a quando un trio di balordi non ne mette nuovamente a soqquadro la appena ritrovata serenità. Nella sua missione di vendetta, si ritroverà a dover sventare un folle piano criminale... Come vi abbiamo raccontato nella recensione de L'ira di Becky, ci troviamo davanti ad un sequel che migliora la formula dell'originale, concentrandosi più sull'anima pulp e ironica nel dar vita a questo violento e divertente revenge-movie con una protagonista femminile, magnificamente interpretata da Lulu Wilson. Per un film semplice e accattivante che svolge il suo compito con efficacia.
Perché ci piace
- Lulu Wilson è un'ottima protagonista e Sean William Scott un altrettanto ottimo villain.
- Violenza e ironia a braccetto.
- Un intrattenimento veloce e avvincente.
Cosa non va
- L'anima da b-movie non è per tutti.