Scott e Annie Howard sono una giovane coppia che in seguito alla promozione di lui ha deciso di trasferirsi in una splendida villetta nel suggestivo contesto della Napa Valley, un luogo tanto idilliaco quanto isolato e lontano dal caos della metropoli, distante più di mezzora di macchina. A vendere loro quella dimora da sogno è Charlie Peck , uomo di mezz'età rimasto vedovo da due anni e che sembra morbosamente legato a quelle quattro mura, dove ha vissuto per così lungo tempo.
Come vi raccontiamo nella recensione de L'intruso, l'ex proprietario sembra non voler accettare il fatto che la casa sia passata finalmente di mano e anche dopo che gli Howard si sono ambientati in pianta stabile continua ad aggirarsi nei dintorni con scuse risibili, offrendosi inoltre per svolgere dei piccoli lavoretti di manutenzione. Ma mentre Annie è maggiormente comprensiva nei suoi confronti, Scott comincia a sospettare che dietro lo strano comportamento di Charlie si nasconda qualcosa di molto pericoloso...
Casa dolce casa
Sui titoli di testa la vita notturna della metropoli, con le sue luci e la sua frenesia, sembra voler segnare quel distacco netto con la presunta tranquillità di quell'ambientazione sperduta, dove ha luogo la pressoché totalità del racconto. Racconto che segue le dinamiche tipiche dell'home invasion, alla ricerca dei più canonici jump-scare, dove a rappresentare l'inafferrabile e terreno babau è proprio quell'ex proprietario più disturbato del previsto. Inizialmente viene etichettato scherzosamente con il soprannome "l'assassino di Bambi", in quanto la sua comparsa in scena coincide con l'uccisione di un cervo che si aggirava nell'attigua boscaglia, ma ben presto il fu inquilino manifesta tutta la sua instabilità, progressivamente più feroce e fuori controllo.
Adios, la recensione: un teso thriller all'insegna della vendetta
Follia portami via
Una premessa relativamente semplice a reggere l'intera storyline e che risulta parzialmente accattivante soprattutto grazie alla performance piacevolmente sopra le righe di Dennis Quaid, a tratti effettivamente inquietante nella sua crescente psicopatia. Il resto della telefonata narrazione gioca su un crescendo di gelosie e potenziale crisi di coppia annessa, con questo inusuale terzo incomodo a svolgere ulteriore elemento di disturbo nella partita tensiva venutasi a creare con lo scorrere dei minuti. Peccato che la suspense che emerge per l'appunto qua e là tramite il mefistofelico villain venga depotenziata da svolte di sceneggiatura assurde e inverosimili, che rendono per nulla credibile l'intera vicenda e la gestione stessa dei personaggi, con inoltre Michael Ealy e Meagan Good alquanto anonimi nei panni della coppia protagonista.
Dentro e fuori
Il discorso potenzialmente intrigante sull'attaccamento delle persone ai luoghi in cui abitano viene brevemente introdotto ma poi accantonato, in favore di dinamiche più canoniche dove è la mera follia a entrare di prepotenza nel cuore del racconto, con tanto di notte tempestose a offrire lampi provvidenziali per i relativi spaventi a tema, e una resa dei conti finale senza esclusione di colpi. Forse proprio per la sua immediatezza, tale da renderlo familiare alla maggior parte del pubblico, L'intruso ha ottenuto un inaspettato successo al botteghino, con oltre quaranta milioni di dollari di incasso a dispetto di un budget di soltanto otto. Un exploit da ricercare proprio nella facilità di una narrazione che non si prende troppi rischi nella sua, pur improbabile, linearità di fondo.
Conclusioni
Una coppia si trasferisce in una splendida villetta isolata, acquistata da un vedovo di mezz'età, ignara di come l'uomo nasconda in realtà degli inquietanti segreti nel proprio passato e diventi progressivamente una presenza sempre più invadente e pericolosa. Come vi abbiamo raccontato nella recensione de L'intruso, per i protagonisti la casa dei loro sogni si trasforma in un teatro degli incubi, non appena il precedente proprietario manifesta la sua natura psicopatica, non avendo alcuna intenzione di abbandonare quelle quattro mura nelle quali ha sempre vissuto. Un film semplice, ingenuo e ricco di inverosimiglianze, che può contare su una discreta tensione nella gestione delle dinamiche da home invasion e sull'istrionica performance di un Dennis Quaid a tratti sinceramente spaventoso.
Perché ci piace
- Un Dennis Quaid gustosamente sopra le righe nelle vesti del villain.
- Tensione su buoni livelli.
Cosa non va
- Sceneggiatura ricca di forzature e inverosimiglianze.
- Coppia di protagonisti anonima.