Il gruppo scozzese Mogwai, pur avendo a disposizione solo un paio di copioni per ispirarsi, ha saputo creare una colonna sonora in grado di enfatizzare e, in questo caso persino definire, l'atmosfera di Les Revenants, la serie televisiva francese che ha anticipato con la sua trama molti progetti dallo spunto pressoché identico come Resurrection o The Returned.
Al centro della storia c'è infatti il ritorno in vita di persone defunte ormai da tempo, evento che sconvolge una piccola comunità che vive in un'area montuosa in perenne stato di penombra. La band non ha intrapreso percorsi musicalmente complessi per ottenere l'effetto voluto, preferendo costruire con bravura delle melodie semplici che assumono caratteristiche quasi oniriche grazie all'utilizzo di espedienti elettronici e una a struttura che con sapienza assume spessore grazie a ripetizioni e sovrapposizioni orchestrali.
Uno stile definito con cura e originale
L'apertura della tracklist è affidata a Hungry Face con la sua introduzione suonata allo xilofono che si evolve in un brano molto più complesso caratterizzato dal progressivo utilizzo degli altri strumenti: dal pianoforte alle percussioni, senza dimenticare gli archi, ottenendo un risultato quasi ipnotico. La scelta stilistica assume sfumature più cupe in Jaguar, in cui poche note basse suonate al piano si intersecano a delle percussioni dal ritmo che ricorda quasi il battito di un cuore umano, per poi evolversi in The Huts con un arrangiamento meno teso ma altrettanto efficace, grazie alla sua partitura più elaborata e alla suggestiva parte iniziale affidata alle sonorità della chitarra. La successiva Kill Jester è una delle composizioni più complesse, con un maggior coinvolgimento orchestrale e un arrangiamento che richiede un limitato ausilio dell'elettronica, concentrato prevalentemente solo nella parte finale per far riecheggiare la musica. Situazione quasi opposta in This Messiah Needs Watching in cui gli effetti sonori predominano sulle note musicali, poche e ripetute, per dare vita a un crescendo molto coinvolgente. Whisky Time è una della tracce più importante dell'intera colonna sonora: il brano, infatti, introduce molti degli elementi che vengono riproposti nelle altre composizioni, mantenendosi però estremamente pulita ed essenziale.
Leggerezza e intensità
L'atmosfera diventa più leggera e ariosa in Special N, grazie all'enfatico uso degli archi, e si mantiene tale anche nella successiva Relative Hysteria, per poi essere abbandonata e dare spazio a Fridge Magic, che lascia il segno con una parte centrale dalla grande forza evocativa ed espressiva che suscita una sensazione di insicurezza quasi disturbante con le sue progressioni e pause create ad arte, accompagnate dalle note dello xilofono. Portugal affascina con la sua tensione musicale costruita in modo da accompagnare l'ascoltatore in una dimensione mai statica ma con venature malinconiche, nuovamente basate sulla costante ripetizione di suoni ed effetti fino al climax finale. Si passa quindi a Eagle Tax che non propone elementi particolarmente innovativi ed efficaci, mentre il successivo brano Modern conclude in un certo senso la narrazione musicale principale riprendendo tutti gli spunti, enfatizzandoli e rendendoli ancora più intensi.
Un gospel e un riepilogo efficace in chiusura della tracklist
La chiusura della tracklist è affidata a due tracce. _ What Are They Doing In Heaven Today?, l'unica canzone della colonna sonora, è la cover di un gospel di Washington Phillips e, con la sua estrema semplicità e l'atmosfera quasi da inno religioso, contrasta con le composizioni originali e la dimensione ricca di sfumature costruita in precedenza dalla band. Il testo, però, introduce una prospettiva molto particolare alla tematica alla base della serie e alla sua visione della vita dopo la morte. L'ultimo brano dell'album è invece _Wizard Motor, proposto negli episodi sui titoli dello show, che riassume tutte le caratteristiche principali della musica firmata dalla band scozzese in modo equilibrato e convincente, sfiorando tutte le emozioni suscitate dal racconto presentato sul piccolo schermo.
Conclusione
La band sembra aver trovato un ottimo feeling con il mondo delle colonne sonore: Les Revenants, infatti, immerge l'ascoltatore in un mondo sospeso tra emozioni e sensazioni diverse, dalla tensione al relax, affascinando con una dimensione musicale dallo stile ben definito che unisce elementi classici alle sonorità moderne ed elettroniche. Le creazioni del gruppo raggiungono così il proprio scopo in modo brillante facendo emergere le paure e l'insicurezza di quanto mostrato negli episodi in modo graduale e coinvolgente.