Hanno segnato una generazione di bambini, il loro successo è stato dirompente e diffuso in un gran numero di paesi: stiamo parlando delle Winx, il gruppo di fatine più fashion dell'animazione create dal regista e produttore Iginio Straffi, anche presidente e fondatore dell'ormai noto studio di animazione italiano Rainbow. Anche se l'azienda vanta altri titoli importanti e di successo quali Monster Allergy e Huntik, le Winx costituiscono un marchio di fabbrica, un attestato di qualità per una società che negli anni si è impegnata anche nella produzione di lavori in CGI e live action, proprio come la serie che approderà su Netflix il 22 gennaio 2021 e che si pone l'obiettivo di raccontare la storia delle celebri fate di Alfea con un occhio più maturo e adatto ad un target adolescenziale, probabilmente gli stessi ragazzi che da piccoli erano loro assidui spettatori sui canali Rai e che ora, crescendo, hanno ritrovato le proprie beniamine in una veste a loro sicuramente più vicina e accattivante.
Chi sono le Winx?
Le Winx sono un gruppo di fatine sempre in lotta affinché il bene trionfi. Le conosciamo, nella prima stagione della serie animata, come studentesse del prestigioso college per fate di Alfea, e sarà qui che le ragazze stringeranno la loro forte e duratura amicizia, sempre pronte a fare fronte compatto contro soprusi e ingiustizie, combattendo ognuna con il proprio talento e con le proprie capacità. Ma chi sono nello specifico queste talentuose e coraggiose fatine? Leader del Winx Club e fata del fuoco, Bloom è una ragazza socievole, vivace, testarda ed altruista; viene da una cittadina sulla Terra chiamata Gardenia e fino ai 16 anni non era a conoscenza della sua appartenenza al mondo delle fate. Fata del Sole e della Luna, Stella è la principessa di Solaria, un regno molto potente. Esuberante e solare è la fashion addicted del gruppo, ama dare dritte su abbigliamento e accessori così come ama le serate tra amiche. Musa è la fata della musica, proviene dal pianeta Melody ed è di sicuro la più creativa e grintosa del Winx Club. Ama cantare e fare musica e più volte nel corso delle stagioni l'abbiamo vista esibirsi su un palco. Ha tratti somatici asiatici e i suoi capelli blu contribuiscono al suo look eclettico e accattivante.
Riservata e dal carattere più mite, Flora, fata della natura, proviene dal pianeta Linphea ed ha tratti somatici Latino-americani. È la fatina che nel corso delle stagioni avrà forse la crescita maggiore, diventando più sicura di sé, forte e tenace. Siamo nel ventunesimo secolo e non può mancare la fata della tecnologia, Tecna, una ragazza razionale e intelligente proveniente dal pianeta Zenith. Ama inventare sempre qualche nuovo dispositivo, programmare e giocare ai videogiochi ed è quella che tra le ragazze fa più fatica ad esprimere i propri sentimenti. Durante la seconda stagione un'altra fata si unirà al gruppo: Aisha (fuori dall'Italia Layla), fata dei fluidi, proveniente dal pianeta Andros, di cui è la principessa ereditaria. È amante della danza e del nuoto e il suo character design segue le fattezze afroamericane, contribuendo a portare maggiore diversità in una serie che verrà esportata in ben 150 paesi.
Iginio Straffi: dieci anni con le Winx
Un prodotto italiano di successo
Nonostante la sua diffusione planetaria Winx Club, andata in onda per 8 stagioni dal 2004 al 2019 (più tre film per il grande schermo e quattro per la televisione) è una serie 100% italiana che, come è evidente da quanto detto nel paragrafo precedente, si è sempre rivelata molto attenta nel rispettare un certo grado di inclusività, in un periodo dove ancora questo argomento non era un trending topic, poiché spesso ignorato dalle altre produzioni del periodo. Siamo convinti che questo elemento si sia rivelato determinante nel decretare l'enorme, meritato, successo di questa serie che ha reinventato un'immaginario fantastico rendendolo attuale ma, soprattutto, funzionale ad una storia di crescita e affermazione.
Elemento in grado di rivelare l'effettivo e diffuso successo di un prodotto è di sicuro il merchandise: facendo una breve ricerca online ci siamo accorti della quantità enorme di gadget e accessori vari che sfruttano il marchio di casa Rainbow per catturare gli acquirenti. Delle fatine troviamo zaini, astucci, accessori per capelli, pigiami, cuscini, calze della befana, magliette, vestiti e persino biancheria intima, senza contare set di giocattoli e bambole varie. Ce n'è per tutti i gusti e tutte le necessità, anche se il target di riferimenti sembra rimanere quello dei bambini fino ai 10 anni, una fetta di pubblico consistente che siamo sicuri avrà tormentato un buon numero di genitori, dal 2004 ad oggi, per avere qualcosa con l'immagine delle loro beniamine.
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Dall'animazione al live action
Con la serie live action la musica sembra cambiare e spesso in modo piuttosto drastico. Dalle immagini diffuse da Netflix e da ciò che abbiamo potuto vedere in anteprima, Fate - The Winx Saga adatta la serie animata rendendola fruibile ad un pubblico più adulto e maturo (operazione già tentata in modo diverso e meno drastico col secondo spin-off, World of Winx, realizzato in associazione proprio con Netflix nel 2017), unendo gli elementi del teen drama a quelli fantastici tipici del prodotto animato. Se i cartoni erano pensati per un pubblico di bambini, Fate: The Winx Saga non è adatta ai minori di 14 anni: nella serie ci sono, infatti, diverse scene di violenza, anche esplicita, e le nostre fatine sono effettivamente delle teenager, con tutto quello che questa fascia d'età comporta, tra nuovi amori e instabilità emotiva.
Anche se la storia si sforza di non tradire l'immaginario originale, molti sono stati i cambiamenti apportati sia nella trama, in parte funzionali al cambio di registro, che nella caratterizzazione dei vari personaggi, che ha già ricevuto le prime critiche di white washing. Le fatine, infatti, sono diverse da come le ricordavamo e, fatta eccezione per Aisha, il cast sembra omologarsi a quello standard occidentale bianco che si era cercato di evitare nella serie animata. Guardando i primi episodi ci siamo resi anche conto del fatto che manchi all'appello una fata, Tecna, e che la storia, più cupa e a tratti horror, sembra ergere Bloom a motore del racconto e protagonista quasi assoluta delle vicende. Tutto però deve ancora accadere: la prima stagione è infatti composta di soli 6 episodi, il che significa che ci sarà tutto il tempo di introdurre nuovi personaggi, dinamiche e situazioni più inclusive e variegate. In ogni caso, tra conferme e cambiamenti, Fate - The Winx Saga appare come una serie capace di appassionare e divertire, di conquistare nuovi fan tra gli utenti della piattaforma oltre a permettere a quel pubblico che nel 2004 era bambino di rivivere anche da grande la magia delle Winx.