Alla Festa del Cinema di Roma è stato presentato un film molto atteso, ovvero Le Ragazze di Wall Street - Business I$ Business, conosciuto anche per il suo titolo originale, Hustlers. Il film, scritto e diretto da Lorene Scafaria e prodotto da Will Ferrell, Adam McKay, la stessa Scafaria e Jennifer Lopez, si basa sull'articolo The Hustlers at Scores di Jessica Pressle del 2016, pubblicato sul New York Magazine, e segue un gruppo di spogliarelliste che decidono di fare gruppo e dare vita ad una truffa atta a danneggiare i broker di Wall Street, coloro che hanno contribuito alla crisi finanziaria del 2008.
Ma il film, di cui abbiamo parlato nella nostra recensione de Le ragazze di Wall Street, è molto di più: "La sceneggiatura, che si è basata su quell'articolo, cerca di raccontare tante cose, come l'esperienza femminile, le donne e il loro lavoro. Per me scrivere è un esercizio di empatia e tendo sempre ad empatizzare sia con le donne che con gli uomini, soprattutto se considerati nel contesto del sistema dei valori di oggi. Per questo volevo parlare di questi temi. Volevo mettermi nei panni di queste ragazze e portare le loro storie ad un pubblico più largo, far emergere il lato emarginato dalla realtà".
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Lo studio approfondito per portare sul grande schermo una crisi di valori
Per poter realizzare un film come Le ragazze di Wall Street, Lorene Scafaria ha fatto diverse ricerche a riguardo per poter restituire al pubblico uno sguardo indagatore, lucido e approfondito circa il mondo vissuto dalle donne e di quel sistema di valori umani e di genere che va sempre più incrinandosi. "Ho fatto moltissima ricerca, ho letto l'articolo e ho cercato anche di leggere tra le righe, vedendoci una storia di amicizia molto forte posta al centro di un mondo creato dal business".
Ma oltre la ricerca di fonti scritte, la regista e sceneggiatrice è andata di persona negli ambienti da lei stessa presi in esame: "Sono andata nei club, ho parlato con diverse spogliarelliste, abbiamo discusso della crisi finanziaria del 2008. Dopo questo evento, questo settore è rimasto molto colpito e tante donne che prima facevano le ballerine sono diventate casalinghe e l'ambiente è diventato completamente diverso. Inoltre, nel 2007 è arrivato il primo smartphone, che ha avuto un impatto molto forte sul settore e sulle vite dopo la crisi finanziaria, così il tutto è diventato una specie di tempesta perfetta".
Un film collettivo che vuole parlare ad un pubblico universale
"Volevo parlare di tutti noi a tutti noi: se non fai parte di quell'1% di persone, allora è possibile entrare in rapporto con quelle donne e rispecchiarsi in personaggi con i quali non si sarebbe mai pensato di poterlo fare. Realizzare questo film è un modo per puntare il dito sulla cultura, piuttosto che sulla dimensione di genere o sul lavoro". Tuttavia, un film di questo tipo potrebbe correre il rischio di non essere capito e di essere frainteso data la presenza di diverse scene di lap dance, spogliarelli e vestiti succinti: Sono rimasta colpita dalla risposta del pubblico americano ed estero e credo che in realtà siano le donne ad essere più attratte da questo film che gli uomini. Sicuramente, alcuni uomini vedranno il film solo per una questione spettacolare, ma il film racconta molto più di questo e quello che mi ha entusiasmato è la prospettiva delle spogliarelliste sulle donne, mentre donne e uomini giudicano queste persone perché fanno questo per vivere.
Quando l'ho visto al cinema sono rimasta colpita dal pubblico eterogeneo che era presente, composto da persone di età diversa. Il nostro tentativo era che fosse di più che un film sullo spogliarello, è una storia di amicizia, un giallo, un modo per scegliere la propria avventura a seconda di chi sei e dell'esperienza di vita". Quella di Lorene Scafaria è la volontà di sottolineare come il sistema di valori sia in un processo di continuo sgretolamento: "Rispetto i diversi aspetti delle donne senza giudicarle. Io giudico i migliaia di anni che hanno portato a questa storia, il sistema di valori in frantumi. Il film doveva parlare di donne, non solo dei personaggi, ma dell'esperienza delle donne, la sensazione di essere senza respiro". Un film per niente individuale, ma che vuole parlare dell'esperienza collettiva femminile e, soprattutto, del modo in cui le donne sono trattate nel mondo, del modo in cui si viene guardate.
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Jennifer Lopez ha preso a cuore questo personaggio
Oltre le tematiche affrontate dal film, è inevitabile restare ammaliati dalla presenza di una splendida Jennifer Lopez in pieno stato di grazia. Tuttavia, sebbene sia già una ballerina e una performer di successo, ha lavorato parecchio per dare vita al suo personaggio, Ramona: "JLo è appassionata del suo lavoro, lavora molto sodo e si è completamente tuffata nel personaggio. Sinceramente, non pensavo che servisse così tanto lavoro per quella scena di danza con il palo: è una ballerina incredibile, si è allenata talmente tanto che ha scoperto di avere muscoli che non sapeva di avere". E a Jennifer Lopez, sul set de Le ragazze di Wall Street, non sono mancati incidenti sexy col costume, tra una performance e l'altra. Ma non è solo questione di esercizio fisico: "Ho lavorato con lei ma ne sono anche una sua fan: è un'attrice straordinaria, realizza sempre performance che non contengono mai delle note false, si dedica totalmente ad ogni personaggio. Lei è un po' come Ramona: è calda, materna, rigida ed è fantastica".
Una colonna sonora di impatto già prevista in sceneggiatura
Le ragazze di Wall Street di distingue anche per la presenza di una colonna sonora di impatto, energica a funzionale ai fini della trama (anche se, di proposito, non è stato inserito nessun brano di Jennifer Lopez): "Il 75% della musica lo avevo già previsto in sceneggiatura senza sapere se avrei poi ottenuto la possibilità di inserire i brani nel film. Questo è un film che tratta di controllo: non volevo errori, per cui ho messo Control e Miss You Much di Janet Jackson nella colonna sonora a cui stavo pensando".