A George Lucas. E a tutti i sognatori che non si arrendono.
Con questa dedica inizia Le guerre di Lucas, il nuovo fumetto pubblicato da Bao il 4 maggio per allinearsi allo Star Wars Day. Una data inevitabile, visto l'argomento: George Lucas, il creatore della saga, l'artefice di quel sogno cinematografico che va avanti dal 1977 e in cui il regista ha investito tutto se stesso, nel bene e nel male. L'albo, scritto da Laurent Hopman e disegnato da Renaud Roche, racconta proprio Lucas, la sua ossessione, le sue guerre interiori oltre che stellari, il ritratto di un uomo apparentemente apatico ma dall'animo e la mente in continuo fervore creativo. Una storia che è interessante leggere con efficacia in formato di fumetto, o di graphic novel se preferite la definizione, come è accaduto alcuni mesi fa con L'effetto He-Man: la conferma che il fumetto come medium è in grado di tratteggiare e ripercorrere la realtà in modo compiuto e non solo storie di fantasia.
Una storia che conosciamo
Parte da un malore la storia de Le guerre di Lucas, dal regista vittima di un infarto e portato di corsa in ospedale a causa dello stress per le complesse e problematiche riprese di quel film che il mondo avrebbe amato. Guerre stellari, così si sarebbe chiamato da noi all'epoca il primo Star Wars, non era ancora un successo, non era di fatto nemmeno ancora un film, ma un sogno che Lucas lottava per concretizzare, in una battaglia quotidiana con risorse insufficienti, problemi mai affrontati prima per realizzare gli effetti speciali, un'ambizione ben superiore a quello che i mezzi gli potevano permettere. Si parte da quella corsa in ospedale per tornare indietro, a un altro ricovero in età ben più giovane, per tratteggiare un personaggi complesso e complicato, apparentemente apatico e spento, ma di una creatività fuori misura che gli permetteva di trovare sempre scappatoie e spunti vincenti, dal tagliare il prato all'organizzare una casa stregata nel garage della propria abitazione per arrotondare.
Una parte introduttiva importante per centrare il personaggio, prima di spostarsi all'epica del suo lavoro, al dietro le quinte della realizzazione del primo film della saga, dalle diverse riscritture della sceneggiatura, la creazione della Industrial Light and Magic per realizzare in proprio gli effetti visivi, almeno da abbattere i costi e fare qualcosa che non era mai stato fatto prima, i casting e ogni fase della pre-produzione e poi delle riprese di un titolo che sarebbe entrato nella leggenda. Il tutto mentre la Fox tentennava e Alan Ladd jr, incaricato di risollevare gli studios, si dava da fare per assicurare la realizzazione del progetto, seguendo il proprio fiuto.
Un interessante dietro le quinte
Il risultato è un racconto interessante e coinvolgente di quella che è stata la realizzazione di Guerre stellari e di quel sogno che George Lucas aveva in mente, la storia di un vero e proprio tira e molla, con se stesso ancor prima che con la Fox per ottenere il budget e il via libera, per dar corpo a quell'insieme di idee e suggestioni caotiche che George Lucas ha fatto convogliare nella stesura finale del film. Emergono le intuizioni, la forza di volontà, la convinzione che hanno sostenuto e spinto Lucas verso il suo traguardo, che gli hanno permesso di affrontare le guerre a cui accenna il titolo dell'albo edito da Bao. Si tratta di una lettura che riesce a proporre uno spaccato di un periodo, il ritratto di un uomo, ma allo stesso tempo dare un'idea molto precisa di quella incredibile avventura che è stata la realizzazione del film che ha dato il via all'impero di George Lucas.
L'attenzione ai dettagli
Le guerre di Lucas racconta tutto questo con eleganza e grazia, preciso nello sviluppo della sceneggiatura e nel costruire il racconto in modo da dare un'idea precisa di tempistiche e difficoltà, abile nel non soffermarsi troppo su passaggi che sarebbero risultati più noiosi, brillante nella gestione di tempi e ritmo del racconto, ma anche nel personalizzare il tutto ponendo l'attenzione su singoli dettagli e momenti, dando cioè una propria lente per inquadrare le situazioni. È una lettura godibile, oltre che informativa, ben sostenuta dallo stile grafico, da disegni puliti, semplici ma mai banali, che sanno riprodurre in modo credibile e senza bisogno di rincorrere la fedeltà fotografica un mondo che ben conosciamo e ci aspettiamo di ritrovare nelle tavole del fumetto.
Il risultato è un viaggio che abbiamo ripercorso con piacere, che si rivela adatto sia a chi è curioso di quell'evento storico che è stata la realizzazione di un film così importante e noto e intende saperne di più, sia per chi, come noi, già conosceva tanti dei dettagli che vengono sottolineati nella graphic novel di Hopman e Roche. Siamo arrivati al termine della lettura de Le guerre di Lucas con la voglia di rivedere, ancora una volta, il primo film della saga di Star Wars e i suoi seguiti della prima trilogia. Più di quanto abbiano fatto alcune delle più recenti produzioni a tema, ed è già un gran merito.
Conclusioni
Le guerre di Lucas è un documento prezioso su quello che è stata la lavorazione di Star Wars, ma è anche una lettura piacevole in quanto opera a fumetti: se da una parte racconta una storia già nota a molti, dall’altra lo fa con eleganze e ritmo, con chiarezza ma anche una personalità nel porre l’attenzione su elementi e dettagli che rappresentano le pietre miliari di questo cammino entrato di diritto nella storia del cinema (e della cultura popolare). Script e disegni si muovono di pari passo per tratteggiare il personaggio Lucas, il momento del panorama cinematografico in cui andiamo a collocarci e soprattutto il dietro le quinte della realizzazione di un mito.
Perché ci piace
- Lo script, capace di sintetizzare e ripercorrere le tappe di un cammino leggendario.
- I disegni, semplici ma mai banali, che evocano senza necessariamente inseguire la fedeltà fotografica con ciò che conosciamo.
- L’attenzione per i dettagli e la capacità di evidenziare momenti e situazioni.
- Adatto sia a chi già conosce questa storia che a chi invece è curioso di saperne di più.
Cosa non va
- Leggero, piacevole e fruibile, resta comunque legato al mondo di Star Wars e può non interessare a chi non ama la saga di Lucas.